E’ buio pesto sul Foggia che perde anche con l’Avellino in casa ed entra in una crisi preoccupante. Gli irpini, decisamente superiori, ne fanno tre allo Zaccheria nella 22sima giornata, nonostante il vantaggio rossonero con Millico che aveva illuso i tifosi rossoneri. Poi sono venuti fuori i limiti visti anche con il Giugliano, con una squadra incapace di reagire dopo lo svantaggio e che deve ora seriamente guardarsi alle spalle in zona playout.
LE FORMAZIONI. Nel clima gelido dello Zaccheria, con pochi presenti sulle tribune, Coletti si affida al suo 4-2-3-1 con Perina tra i pali, davanti a lui Salines, Riccardi, Carillo e Rizzo mentre in mezzo al campo debutta Tascone dal primo minuto accanto a Marino e in avanti Tonin, Schenetti e Millico ispirano l’unica punta Santaniello. 3-5-2 per l’ex rossonero Pazienza con Cancellotti, Rigione e Cionek davanti a Ghidotti, a centrocampo quintetto formato da Ricciardi, De Cristofaro, Palmiero, Armellino e Tito mentre il duo d’attacco è formato da Gori e Sgarbi.
RIMONTA AVELLINESE. Al primo affondo il Foggia passa: Tonin sguscia bene dalla marcatura, assist per Millico che non ci pensa su due volte e mette la palla nell’angolino dove Ghidotti non può arrivare. L’Avellino non ci sta e al 9’ ha la grande chance per il pari con De Cristofaro che elude la marcatura e si presenta a tu per tu con Perina ma manda a lato. La gara si mantiene su buoni ritmi e il Foggia si fa ancora vedere dalle parti di Ghidotti con Marino che per poco non trova la deviazione vincente su conclusione da fuori area. E’ un batti e ribatti e al 13’ gli irpini pareggiano: corner della sinistra, su tutti svetta la testa di Cionek che fa 1-1. Il Foggia agisce soprattutto sugli esterni per provare a far male all’Avellino ma cala di intensità col passar dei minuti e al 27’ subisce la rimonta: De Cristofaro riparte bene in contropiede e apparecchia per Gori che a tu per tu con Perina non sbaglia e fa 1-2. Lo Zaccheria mugugna per qualche passaggio sbagliato in avanti e ha un brivido al 38’ quando Gori spara alto da buona posizione. L’Avellino abbassa il baricentro e gioca di rimessa, costringendo il Foggia a intensificare i passaggi per trovare gli spazi giusti tra le maglie avversarie. Al 42’ ci prova Santaniello ma la sua conclusione è troppo debole per impensierire Ghidotti, poco dopo ancora il nuovo acquisto ci prova dalla distanza ma il portiere avellinese blocca e il primo tempo va in archivio con gli irpini in vantaggio.
BUIO ROSSONERO. Nella ripresa, Pazienza manda in campo Varela per Armellino. Al 47’ Schenetti fa un ottimo slalom tra le gambe degli irpini ma ricava solo un corner. Il Foggia fa la partita ma si espone inevitabilmente ai contropiede avellinesi come al 53’ quando Gori di testa, da solo, grazia Perina e manda a lato. Coletti toglie dal campo Santaniello (applausi per lui) e inserisce Embalo, con Tonin che torna nel suo ruolo di centrale d’attacco. L’Avellino non sta a guardare e al 58’ Perina ha il suo bel da fare per respingere una conclusione ravvicinata di Sgarbi. Il gol irpino è nell’aria e arriva al 63’: contropiede puntuale sulla sinistra, Ricciardi è al posto giusto nel momento giusto e fulmina Perina. Coletti prova a dare nuova spinta ai suoi inserendo Fiorini per Marino e Vezzoni per Salines. Il Foggia, però, è poco lucido in avanti dove solo Millico prova ad accendere la luce. L’Avellino controlla senza particolari patemi. Anzi, l’occasione buona ce l’ha Gori che al 78’ si fa ipnotizzare da Perina e manca il 4-1. Dentro va anche Martini per Tascone. Nell’Avellino, invece, D’Angelo rileva Sgarbi e Marconi entra al posto di Gori. Nel finale perde la testa Embalo che si fa cacciare per un brutto fallo. Il Foggia esce tra i fischi. Stasera è mancato anche l’orgoglio che voleva Coletti.