Foggia calcio, Verile: “Trattativa fallita per colpa della Merletti”
La conferenza stampa del presidente rossonero
“Parlavo con interlocutori credibili, ecco perché mi fidavo”. Fabio Verile, come aveva anticipato a Foggia Città Aperta, incontra la stampa per dare la sua versione sul perché sia naufragata la trattativa con Francesca Merletti che, secondo quanto annunciato, avrebbe dovuto portare la fiduciaria Istifid ad acquisire il pacchetto di maggioranza del Foggia calcio.
LE CARTE. Il presidente della società rossonera si presenta con un “compendio documentale” in cui manca però – per “questioni di deontologia professionale” – l’offerta irrevocabile d’acquisto che Verile afferma sia giunta da Milano, prima che ci fosse un inatteso dietrofront. Carte alla mano, l’avvocato sceglie di ripercorrere tutti i passaggi della storia incominciando dal primo contatto telefonico con la signora Merletti avvenuto il 7 dicembre dello scorso anno.
I PRIMI CONTATTI. “Mi contattò per il tramite di un amico foggiano – rivela Verile - per propormi il campo estivo della Cic con i campioni del calcio. Accettammo con entusiasmo l’idea e da quel momento ci prodigammo nell’accoglienza dei soci e della Merletti”. Poi, da parte di quest’ultima “giunse l’interesse sempre più pressante ad acquistare il Foggia. Mi mostrò – confida il presidente rossonero “il conto corrente con un saldo da 2,9 milioni di euro e da quel momento iniziarono una serie di contatti a Milano anche con importanti rappresentanti della società di revisione Deloitte”.
CAMBIO DI COMPORTAMENTO. "Si arrivò così - spiega Fabio Verile - alla fissazione di una prima data per la cessione
di quote: quella del 10 marzo. Proprio alla vigilia della
stipula, però, arrivò da parte della “signora bionda” una richiesta improvvisa di rinvio, cosa che - continua il presidente - mi costrinse ad
acquistare direttamente in via provvisoria le quote dei Lo Campo, di Pelusi e
di Porreca". Un segnale del fatto che da lì a poco la trattativa sarebbe precipitata. La Merletti, infatti, si sfoga Verile "cambiò comportamento. Scoppiò a piangere dopo la gara di
Aprilia terminata con il pareggio con la Lupa Roma preoccupata che la cosa avrebbe potuto infastidire la Istifid. Poi non saldò il conto dell'albergo del ritiro pre-gara. In quella occasione chiese di anticipare i soldi al direttore sportivo Di Bari".
IL BLUFF. Insomma arrivarono le avvisaglie di un "bluff" rivelatosi tale. A Fabio Verile, dopo altri rinvii e la strana "sospensione" dell'acquisto non è restato altro che raccogliere le carte, convocare la stampa e chiarire. O almeno tentarci perchè di punti oscuri in questa vicenda continuano ad essercene molti.