Foggia calcio, i dubbi del d.s. Nember: "Voglio rimanere, ma odio le incertezze..."
“Sarebbe bello poter realizzare un progetto e portare la
società e la squadra ad alti livelli. La famiglia (Sannella) è la prima a essere volenterosa, ma diverse
cose vanno sciolte per essere liberi di programmare”. L’attesa conferenza
stampa del direttore sportivo, Luca Nember, non porta certezze – “Nel calcio ce
ne sono poche” –, ma un ritornello che si ripete: “Voglio rimanere a Foggia e
fare qualcosa di ambizioso, ma…”.
LE DECISIONI. “Odio le situazioni di
incertezza – ribadisce ripetutamente il d.s. -, ma negli ultimi tre mesi qui
non c’è stato più nessuno in società”. In sostanza, il commissariamento ha costretto Nember a
occuparsi di “troppe cose durante il giorno e non solo delle questioni
tecniche. Io non posso restare ad aiutare il marketing, la comunicazione,
occuparmi di tutto. La programmazione
mia in testa la sto già facendo – sottolinea -. Ma vanno incastrate tante
situazioni”. Ammette che “c’è qualcuno che mi vuole offrire qualcosa di diverso, ma spero che la famiglia Sannella si possa
esprimere”. E fissa una scadenza: “Massimo
entro fine campionato capiremo se ci possono essere prospettive importanti”.
LE
OPERAZIONI. Intanto, fa già chiarezza su alcune operazioni di mercato: “Kragl
verrà riscattato – assicura – e spero
che si possano scegliere alcune riserve, perché i Sannella hanno una grande
voglia e determinazione”.
I TEMPI. Più volte, durante la conferenza
stampa, Nember sottolinea come non sia “un problema di budget, ma di progetto”.
Guarda già in prospettiva: “Bisogna capire, non possiamo pensare alla
promozione in serie A e poi rischiare di retrocedere. Dobbiamo pensare a salire
e rimanere”.
IL RAPPORTO CON STROPPA. Il d.s. parla poi dell’allenatore,
Giovanni Stroppa. “E’ stato meno riconosciuto il suo valore di quello che
effettivamente ha dato. Ritengo che al di là dell’Empoli e qualche rosa con elementi più forti, il Foggia è la squadra che gioca meglio. Vuol dire
che l’allenatore ha inciso”.
IL COMMISSARIAMENTO. E' evidente che il commissariamento abbia condizionato il suo lavoro. "A me è cambiato molto con il
commissariamento. Ma se devo preoccuparmi di
altre cose che non sia l'aspetto tecnico, diventa tutto più difficile. Il commissariamento qualcosa ha spostato, anche se
si sono messi a disposizione e stiamo lavorando bene. Ma in società purtroppo non c’è più nessuno, si
fa fatica".
I PLAYOFF. "La squadra è stata separata dalle questioni societarie,
ma non nascondo che rispetto a come eravamo messi a dicembre, il girone di
ritorno ci ha dato soddisfazione. La speranza di fare i playoff c’è, ci
rendiamo conto che dobbiamo vincerle tutte. Qualche rimpianto. ma la salvezza è stata ampiamente meritata sul campo e ci ha ripagato di tanti
casini".