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  • Pubblicata il: 05/04/2018 11:09:17

Gambizzato per un litigio: arrestati autori e mandante dell'agguato a Candelaro

Erano da poco passate le 11.30 quando, domenica 18 marzo scorso, in via Ruffo, nel cuore del noto quartiere cittadino del "Candelaro", un 55enne del posto era stato affrontato da due persone a volto scoperto, una delle quali, dopo averlo fatto cadere a terra con un violento pugno al volto, aveva estratto una pistola esplodendogli contro due colpi che gli avevano trapassato entrambi i polpacci. (Leggi: Sparatoria a rione Candelaro: ferito un uomo alle gambe). A 20 giorni dall'agguato, i Carabinieri di Foggia hanno arrestato il mandante e i due esecutori materiali.

LA SPEDIZIONE. Un'autentica spedizione punitiva, come è da subito apparso chiaro ai carabinieri. A causa dell’assenza di chiamate ai numeri di emergenza e della totale mancanza di testimoni, gli investigatori dell’Arma hanno potuto raggiungere il ferito solo in ospedale, dove nel frattempo era stato trasportato. Il ritardo nell'individuazione del teatro dell'aggressione e del conseguente sopralluogo, non ha comunque impedito ai carabinieri di rinvenire e repertare i due bossoli esplosi, cal. 9x21, e mettersi subito alla ricerca dei sospetti responsabili della gambizzazione, che erano entrambi stati riconosciuti sia dalla vittima che da alcuni suoi famigliari che avevano assistito al fatto. 

LA PUNIZIONE. I due, infatti, non solo, si sono presentati a volto scoperto, ma hanno addirittura sfrontatamente tenuto a far capire da dove arrivasse la "punizione". Un atteggiamento proprio degli ambienti più vicini a quelli della criminalità organizzata, “ma anche a un tanto dilagante quanto preoccupante senso di impunità – evidenziano i Carabinieri -, sicuramente rafforzato da consensi e complici protezioni”. 

L’AUTO. Le ricerche – riscostruiscono i militari dell’Arma - scontratesi con un'assoluta mancanza di collaborazione di tutte le persone sentite, hanno permesso comunque di recuperare dapprima l'auto utilizzata nell'azione criminale, e, subito dopo, le registrazioni delle immagini riprese proprio dalle telecamere, che si sono poi rivelate preziose per le indagini. 

LA MISURA CAUTELARE. Le indagini, coordinate e guidate dalla Procura della Repubblica di Foggia, sono poi effettivamente proseguite in modo fruttuoso, individuando anche il "mandante", tanto che il Magistrato inquirente, sulla base delle risultanze ottenute dai Carabinieri, in pochi giorni ha richiesto e ottenuto dal G.I.P. tre Ordinanze di Custodia Cautelare nei confronti di Michele Morelli, cl. '89, Massimo Perdonò, cl. '77 e Vincenzo La Grasta (il primo destinatario del provvedimento in carcere, gli altri due ai domiciliari). 

IL LITIGIO. La cosa davvero sconcertante di tutta la vicenda - sottolineano i carabinieri - risiede però nelle motivazioni che hanno scatenato quest'ennesimo episodio di violenza, ancora una volta portato a termine con l'utilizzo di un'arma da fuoco. Una lite innescata da futili motivi, tra La Grasta e il fratello della vittima, che aveva portato quest'ultima a prendere le parti del congiunto, fino ad aggredire La Grasta, alcuni giorni prima del ferimento. Umiliato da alcuni schiaffi ricevuti sul proprio posto di lavoro davanti a testimoni, La Grasta ha chiesto a Morelli, fratello della propria moglie e a Perdonò, a sua volta zio della stessa, di lavare al suo posto l'onta ricevuta. 

IL PRECEDENTE. La gambizzazione è avvenuta a pochi giorni dalla XXIII edizione della “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”, organizzata dall’Associazione Libera e per questo aveva creato non poca preoccupazione. Le indagini hanno però dimostrato che l’episodio è totalmente riconducibile a criminalità comune e scollegato dall’evento. Morelli, in particolare, nel 2013 si era già reso responsabile di un episodio analogo, riportando una condanna per lesioni, avendo ferito un'ex guardia giurata sempre a colpi di pistola, in pieno giorno, a volto scoperto e, avendo avuto come unico testimone a carico solamente una telecamera.

di Redazione