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  • Pubblicata il: 09/12/2019 12:33:40

Don Aniello Manganiello a Foggia, da prete antimafia a prete anti Libera: l'attacco a don Ciotti

“Favorevole alle droghe leggere”, la replica: “Parla la sua storia”

Don Aniello Manganiello contro don Luigi Ciotti. Il prete, fondatore dell'associazione 'Ultimi' che gira l'Italia per presentare il suo libro 'Gesù è più forte della camorra', si è scagliato contro il fondatore di Libera, reo a suo dire di avere una posizione a favore della legalizzazione delle droghe leggere.

L'ATTACCO. L'accusa di don Aniello Manganiello è stata lanciata a Foggia, in occasione dell'incontro sul tema della legalità 'Non voltiamo le spalle' che si è tenuto presso il teatro Giordano. Il prete, che dal 1994 al 2010 è stato parroco a Scampia, nel corso di un intervento ha affermato di “ritenere sbagliata l'opinione di don Luigi Ciotti favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere” e che tale posizione “deve essere condannata perchè sottovaluta i potenziali pericoli”. Pochi minuti in cui, però, l'invettiva, anche se pacata, è sembrata diretta e senza mezze misure.

LA REPLICA. Come mai questa entrata a gamba tesa? Difficile comprenderlo. Un 'fuoco amico' che ha lasciato sorpresi anche i componenti del presidio di Libera Foggia che, in un post su Facebook hanno manifestato tutta la loro incredulità. Facendo chiaro riferimento a don Aniello Manganiello, pur non nominandolo espressamente, si dolgono del fatto che abbia pensato “di utilizzare del tempo per parlare di don Luigi Ciotti, non per raccontare quanto Libera e lo stesso don Luigi costruiscono qui da vent'anni, della grande manifestazione del 21 marzo 2018, di noi tutti che nelle nostre piccole vite abbiamo trovato la forza di esserci, ma per dirsi pubblicamente in disaccordo con don Luigi perché quest'ultimo sarebbe favorevole alla liberalizzazione delle droghe leggere”.

LE PERPLESSITA'. Alla manifestazione, promossa dal Comune di Foggia con la partecipazione dei massimi esponenti delle istituzioni della cosiddetta 'squadra Stato', era presente anche Libera. Al momento, come spiegano nella nota i componenti del presidio non hanno voluto “sprecare l'occasione di confronto con tante realtà ed istituzioni che si stava vivendo per una polemica sterile e inopportuna”. A mente fredda, tuttavia, ritengono importante non lasciar correre: “Ci sembra fondamentale esprimere perplessità su questo modo di fare, in quanto noi tutti, prima di parlare dell'opinione altrui, proviamo sempre ad informarci per non sbagliare, a cercare il dialogo per costruire, rispettando chiunque doni tempo ed energia per rendere migliore questo territorio”.

SUL TEMA DELLE DROGHE. Il presidio di Libera Foggia, quindi, entra nel merito delle accuse: “Sul tema delle droghe, per don Ciotti parlano la sua grande esperienza ed il suo impegno cinquantennale nel Gruppo Abele. Chiariamo: don Luigi non si è mai dichiarato favorevole alla liberalizzazione delle droghe leggere, ha accettato di confrontarsi su una questione delicatissima, che tocca la vita di tante persone e che non può essere utilizzata come spot o slogan. Crediamo che questa terra meriti attenzione e riflessione, fatti concreti ma adeguati alle specifiche del territorio. Il lavoro da fare è tanto e bisogna darsi, di nuovo, un bello scossone, tutti insieme, concentrando le forze sull'unico obiettivo: contrastare criminalità e disuguaglianze”.

UN PRETE 'DI DESTRA'. Insomma, Don Aniello Manganiello non ha 'voltato le spalle' ma avrebbe sbagliato bersaglio mirando a dividere chi invece dovrebbe avere il comune obiettivo di combattere la mafia. Quali i motivi? L'ex parroco di Scampia non è nuovo a esternazioni che hanno fatto discutere. In diverse occasioni è stato definito un prete di destra per le sue convinzioni spesso allineate a quelle dei partiti di quello schieramento. Negli ultimi tempi, per esempio, è stato spesso chiamato in causa per la sua posizione ostile nei confronti dei migranti. A settembre in un suo post su facebook si rivolse al segretario del Pd, Nicola Zingaretti che chiedeva un cambio di rotta nella politica di integrazione: “Cosa intenderà?" scrisse. "Ci dovremo prendere tutta l’Africa perché è questo che ci chiede l’Europa? Non so se Zingaretti si è mai recato a Castelvolturno, a Borgo Mezzanone, nel Foggiano, alle centinaia di supermercati dove i migranti chiedono l’elemosina, oppure nei casolari di campagna abbandonati, nelle stazioni ferroviarie, soprattutto le stazioni secondarie, nelle piazze di spaccio oppure nei luoghi di prostituzione. A questa gente la coscienza rimorde quando i migranti sono sui gommoni o sulle navi delle ONG….poi quando sono a terra la coscienza pensa ad altro. Io ho sempre espresso il mio parere: non condivido questo tipo di immigrazione…..perché è una immigrazione che fa male a loro che vengono e a noi italiani. È un danno per entrambi”.

L'INCARICO. In occasione dell'incontro foggiano, ancora una volta don Aniello Manganiello, ha voluto sollevare un tema, quello della legalizzazione delle droghe leggere, prettamente 'politico', di quelli che notoriamente dividono. Nel farlo ha voluto prendere le distanze da don Luigi Ciotti che dovrebbe essere suo alleato nel combattere la criminalità organizzata e, invece, proprio la lotta alla mafia si spacca. Mentre Libera presenterà sabato 14 dicembre il presidio di Mattinata, l'associazione Ultimi, due giorni prima, giovedì 12 dicembre, a Manfredonia presenterà il gruppo operativo sul Gargano. Come si chiamerà? Presidio.

di Michele Gramazio