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  • Pubblicata il: 09/05/2018 11:45:11

Incendio della discarica alla periferia di Foggia, scoperti i responsabili

Hanno gestito abusivamente ingenti quantitativi di rifiuti speciali conferiti dalla società "Marino srl" di San Severo, trasportandoli e incendiandoli illecitamente in agro di San Severo, Apricena, Torremaggiore e Foggia. Arrivano ulteriori arresti nell'ambito dell'attività investigativa "Black fire": catturati i responsabili dell'incendio che un anno fa colpì un capannone alla periferia di Foggia. (LEGGI. Foggia, l'incendio della discarica che preoccupa i cittadini).


LA BANDA. I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Bari del Comando Carabinieri Tutela per l'Ambiente e del Comando Provinciale Carabinieri di Foggia hanno eseguito, su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, ulteriori 4 ordinanze di custodia cautelare a personaggi di spicco della criminalità foggiana già pluripregiudicati per reati inerenti sostanze stupefacenti, reati contro il patrimonio e truffa, oltre che ai danni di persone come lesioni e minacce, oltre che reati ambientali specifici come gestione illecita di rifiuti speciali. I quatttro arrestati sono ritenuti responsabili di traffico e incendio di rifiuti, nonché di realizzazione e gestione di discariche abusive.


LE FIAMME. Più precisamente - spiegano i carabinieri - , i rifiuti speciali in balle, per lo più composti da materiale plastico e indifferenziato, provenienti dalla raccolta differenziata effettuata nei comuni del capoluogo dauno, dopo essere stati raccolti e trasportati dalla società “Autotrasporti Marino Roberto” presso il sito di stoccaggio della società per recupero rifiuti “Marino srl”, invece di essere conferiti presso le discariche autorizzate, con il favore della notte sono stati trasportati e abbandonati su terreni coltivati e dati alle fiamme oppure sono stati trasportati e stoccati per qualche settimana presso capannoni abbandonati occupati abusivamente per poi essere ivi completamente incendiati.


I SIGILLI. Nella stessa operazione sono stati posti i sigilli a una intera azienda per la gestione rifiuti, conti correnti bancari ed automezzi pesanti per un valore totale di un milione e cinquecentomila euro, i cui proventi verranno utilizzati per riparare il danno ambientale. Incalcolabile – concludono i carabinieri - rimane il danno alla salute per tutti quei cittadini costretti a respirare residui di combustione incontrollata di rifiuti.  


di Redazione