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  • Pubblicata il: 17/05/2025 16:50:19

Emmausso-gol, il Foggia è salvo e manda il Messina all'inferno

Il Foggia è salvo. Lo si può finalmente dire, dopo l’ennesima partita per forti di cuore, con un risultato che sembrava acquisito ma che il VAR – presente come di consueto nei playoff e playout di C – ha provato a mettere in discussione. Finisce 1-0 allo Zaccheria grazie al migliore in campo, Emmausso. E tanto basta per poter rimanere in C. Non è poco considerato una stagione disgraziata, che sarà ricordata per sempre per la tragica scomparsa dei 4 ultras al ritorno dalla trasferta di Potenza, e che poi è proseguita tra esoneri, tentativi di riscatto, annunci di disimpegni e una salvezza che sembrava a un certo punto quasi un miraggio. Il Foggia invece in C ci rimane e meritatamente, visto il doppio confronto con il Messina in cui ha oggettivamente giocato meglio.

LE FORMAZIONI. Gentile conferma Sarr e rilancia Emmausso dal 1’ nel 3-5-2 che vede Perina tra i pali, davanti a lui Salines, Duțu e Parodi con Zunno e Felicioli sulle corsie di centrocampo e Pazienza in cabina di regia, con Tascone e Gala ai suoi lati. Gatto risponde con il 4-3-3 che vede Krapikas in porta, linea difensiva formata da Lia, Gelli, Dumbravanu e Garofalo, con Petrucci, Büchel e Crimi in mediana e il trio Chiarella, Luciani e Tordini in avanti.

EMMAUSSO LA SBLOCCA. Il Messina parte subito aggressivo ma lo Zaccheria è una bolgia e spinge i suoi su ogni pallone. E’ sul fronte destro che attaccano prevalentemente i siciliani, che cercano la velocità di Chiarella, su cui Zunno ha il suo bel da fare. La gara, come prevedibile, la fanno gli ospiti con i rossoneri che cercano di approfittare delle ripartenze, come al 14’ quando Emmausso ha lo spunto buono in area ma trova la deviazione di Krapikas in corner. Il Foggia cresce e al 18’ passa: ancora Emmausso riceve bene in area da Zunno, si gira e il suo sinistro è implacabile per il vantaggio rossonero. L’attaccante napoletano è una spina nel fianco della difesa messinese con i suoi cambi di posizione sul fronte d’attacco, e ci prova ancora con un destro stavolta impreciso. Il Messina accusa il colpo e alla mezz’ora i rossoneri hanno la chance per il raddoppio: Gala trova un varco sulla sinistra, rasoterra preciso per Sarr che trova però Krapikas a dirgli di no. Ci prova invece dalla distanza Tascone al 40’, ma senza fortuna.

 VAR PROTAGONISTA. La ripresa inizia con due cambi nel Messina: fuori Petrucci per De Sena e Chiarella per Dell’Aquila. Il Messina fa girar bene la palla ma manca di cattiveria, favorendo così il Foggia che si affida a Emmausso per le ripartenze. Il Messina, però, è ancora vivo e al 61’ ci vuole un super Perina a evitare guai seri su un tentativo ravvicinato di Garofalo. Per gli ospiti le cose si complicano poco dopo quando Tordini subisce un brutto infortunio, che lo costringe a uscire dal campo tra gli applausi di incoraggiamento dello Zaccheria. Gentile decide di mandare in campo Mazzocco al posto di Tascone e Kiyine per Gala. Il primo pallone toccato dal centrocampista al 69’ è oro: Kiyine ci prova dalla distanza, Krapikas respinge e sul pallone si avventa proprio Mazzocco che fa 2-0. Lo Zaccheria festeggia ma il VAR richiama l’attenzione dell’arbitro: è fuorigioco, gol annullato. La situazione si ribalta incredibilmente: sempre il VAR, su capovolgimento di fronte, vede un tocco in area foggiana su De Sena. Sul dischetto va Luciani ma Perina è super reattivo e gli dice no, facendo impazzire lo ‘Zac’. Sugli sviluppi del corner, De Sena colpisce bene di testa ma manda alto. Gatto si gioca anche la carta Costantino, che entra al posto di Luciani. All’80’ arriva anche il momento di Orlando che rileva un applauditissimo Emmausso, e di Camigliano che entra per Salines. Nel Messina, invece, entra Pedicillo per Lia. Il Messina non ne ha più e, anzi, è Zunno a sfiorare il raddoppio nel recupero. Poco dopo, Sarr per poco non sfrutta una indecisione di Krapikas in uscita. I siciliani terminano la gara in dieci per l'espulsione di Costantino dopo un contatto proibito con Dutu. E’ l’ultimo brivido, lo Zaccheria può liberare l’urlo. Il Foggia è ancora vivo. Da domani si può – e si deve – cominciare a parlare di futuro.

di Saracino Nicola