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  • Pubblicata il: 04/11/2023 10:25:42

"Cessate il fuoco", in Piazza Giordano il presidio per la pace tra Israele e Palestina

Sabato novembre a partire dalle 17.30 in Piazza Giordano, nell’area dell’isola pedonale, ci sarà un presidio per chiedere l'immediato intervento della comunità internazionale e la fine delle ostilità tra Israele e Palestina. L'iniziativa è organizzata dalla Rete delle associazioni per la pace e il disarmo.

LE RICHIESTE.  In particolare le motivazioni dell'iniziativa sono, come si legge nell'appello degli organizzatori:
- esercitare pressioni sullo Stato d'Israele affnché ponga fne all'assedio totale della Striscia di Gaza, assicurando l'accesso a cibo, acqua, carburante, forniture mediche, elettricità e aiuti umanitari per tutta la popolazione
- invitare tutte le parti a rispettare il diritto internazionale umanitario e, in particolare, i divieti di attacchi contro civili ed obiettivi civili, di attacchi indiscriminati e sproporzionati, di punizioni collettive, di presa di ostaggi
- chiedere con forza a tutte le parti in confitto di astenersi dal condurre operazioni militari che possano pregiudicare l'accesso sicuro ad as- sistenza umanitaria e cure mediche da parte dei civili
- astenersi dal fornire armi a tutti gli attori del confitto e chiedere agli altri Stati di fare altrettanto.

L'ADESIONE DELLA CGIL. All'iniziativa ha aderito anche la CGIL. "È necessario che tacciano le armi da ogni fronte - scrivono dal sindacato - e tal fine si reclama un intervento deciso e risolutivo della Comunità internazionale, soprattutto per tutelare l’inerme e innocente popolazione civile, quella che in questi scenari paga sempre il prezzo più alto. Fermare la violenza, rispettare i diritti umani e il diritto internazionale, permettere alle popolazioni l’accesso al cibo, all’acqua, alle cure, evitando attacchi indiscriminati e sproporzionati, punizioni collettive, presa di ostaggi. Solo con il silenzio delle armi sarà possibile riprendere necessariamente un percorso di pace e dialogo. Chiediamo a tutti i cittadini di aderire al presidio, di reclamare pace per ogni scenario di guerra nel mondo, perché solo nel dialogo tra le nazioni, nell’affrontare ingiustizie disuguaglianze con le sole armi della politica, sarà possibile costruire un processo di progresso e benessere collettivo".

di Redazione