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  • Pubblicata il: 06/01/2021 11:25:52

Iaccarino non si ferma/ Scontro social con Michaela Di Donna e una promessa: "Ora tiriamo fuori di tutto: figli, mogli, amanti..."

"Mi dispiace ma non mi fermo. Non hanno attaccato solo me... Ma anche mio figlio! Ora tiriamo fuori di tutto figli...mogli...amanti". Leonardo Iaccarino non si ferma. Ed è pronto a "scoperchiare" misteri e segreti di Palazzo di Città. E' la minaccia che il presidente del Consiglio comunale (dimissionario ma non troppo, sfiduciato ma non ancora) lancia su Facebook, annunciando "prossime puntate" della saga che lo ha visto anche scontrarsi con Michaela Di Donna. 

LE PUNTATE. "Parlare del padre è da vigliacchi? E parlare di mio figlio è da merde umane! Andiamo avanti! Nelle prossime puntate sarò ancora più chiaro allora!". Recita così un commento che 'controrisponde' all'esponente di Forza Italia, cognata del sindaco.

"IO NON SPARO". Dopo il video in cui Iaccarino scredita la famiglia del sindaco di Foggia, Michaela Di Donna ha infatti   risposto al presidente del Consiglio: "Esiste un limite all’indecenza? Oggi ho scoperto di no. È sempre possibile cadere ancora più in basso fino a scivolare nella palude dello squallore. Dopo aver leso l’immagine di un’intera collettività con un video riportato su tutte le testate nazionali e, ahimè, internazionali, parlare di chi non c’è più e offenderne la memoria (cosa che si ripete per la seconda volta da parte della stessa persona) è da miseri e vigliacchi. Attaccare lui, mio padre, quando non si possiedono argomentazioni sufficienti per difendere se stessi, è quanto di più volgare, vergognoso e indecente si possa fare. Lui - prosegue Di Donna -, che non ha potuto dimostrare in pieno la sua estraneità ai fatti contestatigli perché è stato sconfitto da una lunga malattia, non merita di essere neanche nominato, da chi non conosce il significato della parola valore! E poi l'ulteriore segnale: "Attenzione a sparare nel mucchio, si rischia di ferire solo se stessi. Attenzione a sparare cazzate, si rischia di essere querelati".

di Redazione