Fondazione Buon Samaritano: “A Foggia solo Infante e Nitti hanno fatto domanda per il posto di Procuratore Capo”
“In 30 anni di attività abbiamo accolto circa 5000 famiglie, abbiamo erogato prestiti per oltre 16 milioni di euro, ci siamo costituiti parte civile in decine di processi, tutti conclusi con la condanna degli imputati alle pene di giustizia e mai alcuna ritorsione nei confronti di chi ha deciso di collaborare con la giustizia”. A scriverlo in un comunicato è la Fondazione Antiusura Buon Samaritano.
AVAMPOSTO CONTRO CRIMINALITA'. “Con ciò - prosegue la Fondazione - non abbiamo la presunzione di aver sconfitto il fenomeno criminale, ma abbiamo la certezza di aver costituito insieme a Libera, all'associazione antiracket Luigi e Aurelio Luciani, all'associazione Giovanni Panunzio e a tante altre costole della società civile, un avamposto fiero ed impavido, che in ogni frangente ha combattuto l'arroganza e l'efferatezza della criminalità e si è schierato accanto ai tanti cittadini onesti con la voglia di riscatto. E con orgoglio rivendichiamo, insieme agli altri compagni di viaggio, la nostra vicinanza allo straordinario lavoro svolto dalla procura della Repubblica e da tutta la 'squadra stato', che il procuratore Ludovico Vaccaro lascia da vero protagonista”.
I MAGISTRATI. “Ma non possiamo esimerci da un’amara considerazione. Recentemente sono stati messi a concorso i posti di procuratore capo in città come Bologna e Firenze, dove hanno partecipato rispettivamente 15 e 18 magistrati; per Foggia, invece, sede di una delle procure più grandi e prestigiose d'Italia, solo due concorrenti, il procuratore capo Renato Nitti, e il sostituto procuratore Enrico Infante, entrambi magistrati di elevato spessore, le cui candidature sono giunte in zona 'Cesarini', quando si è temuto per l'assenza di candidati. Una situazione che deve indurre a riflettere sull'evidente ed innegabile onerosità della gestione della procura foggiana e su quanto sia complesso fronteggiare la criminalità in Capitanata, un segnale che non può e non deve essere trascurato e che dovrebbe indurre ad un’immediata revisione delle geografia giudiziaria con il ripristino di un secondo tribunale in un territorio tra i più vasti in Italia, un passaggio essenziale a difesa del territorio. Considerazioni - si conclude l'intervento - che, nel loro complesso, avvalorano ancora di più l'elevato senso di responsabilità e spirito di dedizione del procuratore uscente e dei due magistrati che aspirano a succedergli”.