Un uovo, due uova, tre uova, la mozzarella, il sale. Il resto della famiglia è in vacanza e oggi non ho tempo di mettermi a cucinare. Dalla chat della redazione dicono che forse c'è stata una rapina. Ma dove sta la padella che uso sempre? E poi dove sarebbe la rapina? Madò è vicino casa, me la ricordo la signora. Una volta andai a ritirare un pacco di Amazon lì, arrivò rotto e lei perse un sacco di tempo per sistemarmelo con lo scotch. Una cosa per cui ti pagano 10/20 centesimi. Roba da commercianti di altri tempi. Per motivi familiari conosco lo stile. Vabbè, le avranno dato uno spintone, ora mica posso lasciare la frittata a metà.
VADO IO. Noo, Claudio dice che la signora è morta. Spengo il gas. Vado io uagliù. Alcuni giornalisti “seri” sono già lì, altri arriveranno pian piano. I Carabinieri stanno facendo i rilievi. Non è come nei film, dove arriva il detective col panino in mano e in un minuto ricostruisce la dinamica del delitto. Serve studiare, capire. Controllare se ci sono testimoni o telecamere. C'è un sacco di gente, qualcuno parla di stranieri, di pena di morte. La maggior parte non ha la forza di parlare, una signora chiama la figlia piangendo.
FRANCA. La titolare la conoscevano tutti. Si chiamava Francesca, per tutti Franca, come Francesco Traiano, che morì in una rapina in Via Guido Dorso. Come Francesco Marcone, che fu ucciso in Via Figliolia, qui alle spalle.
Passa un ex-consigliere comunale, scuote la testa. I colleghi “seri” provano ad intervistare qualcuno. La gente invoca l'esercito, il commissariamento a vita. Servirebbe una risposta. Un segnale di civiltà, di democrazia, di giustizia. Magari un esercito di insegnanti, educatori ed allenatori, come ha scritto Lorenzo.
IL CANDIDATO. Il paragone è esagerato, ma quando a Capaci fu ucciso Giovanni Falcone da giorni era in corso una lunga trattativa per scegliere il Presidente della Repubblica. Decisero di fermare le riunioni ed eleggere subito Oscar Luigi Scalfaro. Era un segnale. Qui a Foggia ci sono i primi candidati indipendenti, ma mancano ancora quelli delle coalizioni. Le riunioni vanno avanti, dicono che più o meno ci siamo, che manca solo l'ufficializzazione. Come quelle trattative di calciomercato dove è da metà luglio che mancano solo le firme.
SIAMO TUTTI FRANCA. Torno a casa. La frittata è da buttare. Non fa niente, si è chiuso lo stomaco. Intanto si sentono le sirene. Arrivano i primi segnali dalla società civile. Le persone del quartiere lasciano fiori davanti alla tabaccheria. Gli attori del Piccolo Teatro dicono che stavolta la città non può restare in silenzio. Sui social “siamo tutti Franca”. Intanto aspettiamo risposte concrete. Sul posizionamento delle telecamere nelle strade, sui fondi per quelle nei negozi, sulla prevenzione. Aspettiamo la politica, aspettiamo un sindaco.