G&W, l'incubo diventa realtà: inviate le lettere di licenziamento. La Fiom al ministro Urso: "Commissariare l'azienda"
L'incubo si è trasformato in realtà: sono state inviate nella giornata di ieri, lunedì 15 maggio 2023, da parte di G&W Electric, le lettere di licenziamento a tutti i lavoratori in forza al sito produttivo di Foggia, nella zona Asi di Borgo Incoronata.
I LICENZIAMENTI. Con effetto immediato 114 famiglie foggiane si trovano senza lavoro.
La multinazionale americana cancella con un colpo di spugna 33 anni di storia dello stabilimento ex Tozzi Sud, "facendo pagare alle lavoratrici e ai lavoratori - sottolinea Marco Potenza, segretario generale Fiom Cgil Foggia - il prezzo delle fallimentari scelte di un management inadeguato.
Si tratta di un atto arrogante ed irresponsabile che non soltanto non tiene conto degli enormi sforzi profusi dalle Istituzioni per individuare soluzioni capaci di salvaguardare l’intera tenuta occupazionale, ma che, soprattutto, mostra tutta la propria indifferenza verso le enormi ripercussioni sul piano sociale che ne scaturiscono".
LA VERTENZA. Ripercorrendo le tappe di questa vertenza, si nota come sin dall’inizio la G&W abbia avuto una posizione di totale chiusura a ogni soluzione, arrivando a negare finanche l’utilizzo di ammortizzatori sociali più volte proposti dalla Regione Puglia e dal Ministero del Lavoro. Inoltre, il tutto avviene proprio nel mentre si era in attesa di una seconda convocazione da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. "Chiediamo al Ministro Urso di intervenire commissariando l’azienda - è la proposta di Potenza -. È l’unico modo per tenere in vita lo stabilimento e portare avanti interlocuzioni che possano favore processi di reindustrializzazione del sito foggiano. È opportuno anche intervenire su Enel ed Acea, che attualmente rappresentano i maggiori committenti di G&W, le quali, avendo partecipazioni pubbliche, devono necessariamente mostrare la loro responsabilità sociale.
Per la FIOM la vertenza è tutt’altro che chiusa, continueremo a batterci nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori, della loro dignità e per la dignità dell’intero territorio di Capitanata".