Un gemellaggio tra le città di Foggia e Palermo nel nome di Federico II
Il gemellaggio tra le città di Foggia e Palermo, nel nome di Federico II. E’ più di un’idea: le rispettive amministrazioni stanno infatti già ragionando su questa proposta che è emersa con forza nel corso del talk pomeridiano indetto nell’ambito dell’evento “Fogia, cur me fugis?” lo scorso sabato 17 Maggio.
LA GIORNATA. L’iniziativa ha riscosso uno straordinario successo di pubblico, tanto in termini di partecipazione quanto di apprezzamento, sin dalle attività mattutine: circa sessanta i partecipanti che hanno aderito alle visite guidate del mattino fra le evidenze architettoniche medievali di una Foggia che “serba – come si è detto nel corso della giornata – bellezze ancora misconosciute e insospettate da molti”. Affollatissima anche la platea che ha poi presenziato nel pomeriggio all’incontro-talk di Palazzo Dogana, sul tema “Da Fiorentino a Palermo: il mistero della tomba di Federico II".
GLI OSPITI. Del progetto-gemellaggio si è parlato proprio nel corso di questa sessione, organizzata intorno alla presentazione del libro “Il mistero della tomba di Federico II”, scritto dalla docente palermitana Daniela Scimeca che ha partecipato all’incontro e che è stata il “pretesto ideale – ha detto Giancarlo Pugliese, dell’Associazione Terra di Capitanata, promotrice dell’evento – per discutere sull’enorme e ancora non abbastanza riconosciuto lascito di Federico II alla nostra città”. Dedicato alla memoria del cultore di storia locale Giovanni Palmulli e apertosi con i saluti dei delegati delle amm.ni provinciale e comunale e di Paola Gentile, dell’Associazione Prof.le Proteo Fare Sapere, il talk ha infatti affrontato, grazie alla presenza anche di Alessandro De Troia, docente di Umanesimo Digitale presso Unibasilicata, e alla sapiente conduzione da parte del docente e blogger Saverio Maizzi (curatore della pagina instagram “Fogia Urbs”), molti argomenti connessi al rapporto dello Svevo con Foggia, divenuta grazie a lui “città imperiale” e de facto “Capitale” insieme a Palermo del vasto Impero federiciano. Si è parlato poi dell’epilogo della vita dello “Stupor Mundi”, dalla morte presso Fiorentino, nella sua “Magna Capitana”, al viaggio della salma per il Regno, fino alla sepoltura a Palermo, accompagnata nei secoli da un nugolo di storie, misteri e congetture, venuti alla luce solo in parte con l’apertura del sepolcro.
FOGGIA E FEDERICO. La frazione conclusiva del talk si è infine rivolta al presente e al futuro, discutendo idee, progetti e modalità per promuovere e valorizzare lo stretto rapporto tra Foggia e Federico, “fattore identitario fortissimo per la nostra Città, attorno al quale costruire percorsi di valorizzazione culturale e, perché no, anche turistica”. Cominciando dal progetto “Stauferstele”, attualmente in standby ma da rilanciare quanto prima, anche grazie all’impegno – sottolineato nel corso del dibattito – della Fondazione Monti Uniti che ha già finanziato l’opera di basamento della Stele che potrà rappresentare un chiaro e forte riferimento allo Svevo nella nostra città.
IL GEMELLAGGIO. E’ proprio in questo contesto che parte, fra il generale favore del pubblico presente, la proposta di rilanciare l’idea del gemellaggio tra Foggia e Palermo, due città “amiche” (anche nel calcio, si pensi al gemellaggio ormai storico tra le due tifoserie) e fortemente connesse da una figura storica grandiosa come Federico. E quasi non sembra un caso, a tal riguardo, la motivazione dell’impossibilità della Sindaca Maria Aida Episcopo a presenziare in quanto, nello stesso giorno dell’evento, impegnata proprio a Palermo in un’altra manifestazione di grande rilievo.
LA NARRAZIONE MUSICALE. La musica del trio “Camerata Mvsica Antigva”, capitanato dal Maestro Pasquale Rinaldi, ha accompagnato tutto il corso del talk, punteggiandolo con una vera propria “narrazione musicale” attraverso l’esecuzione di musiche coeve al periodo storico federiciano, con tanto di sorpresa finale per tutti gli astanti: il “saltarello medievale” eseguito dai danzatori dell’Associazione Musica E’, guidati dal prof. Pasquale Travaglio, che ha allietato il pubblico e animato il finale. Un esempio fulgido dell’importanza e necessità “di fare rete – come sottolineato da Giuseppe de Lillo, coordinatore di “Daunia in Italy APS” che ha organizzato le visite guidate mattutine – tra associazioni e appassionati che vogliano contribuire alla valorizzazione culturale e alla crescita del nostro Territorio”.
DE TROIA. “L’interesse che Federico ancora riscuote nella nostra terra è un segnale importante. La Capitanata ha potenzialità enormi per invertire la ‘narrazione’ negativa che spesso la sovrasta. Per farlo dobbiamo far capire ai nostri ragazzi che è importante esplorare, studiare, avere curiosità: questa terra ha bisogno di loro!“ sottolinea Alessandro De Troia - a sua volta impegnato nelle attività di “ricostruzione storica” in particolare del periodo tra ‘200 e ‘300, con la sua “Gens Capitanatae APS”, altra associazione parte in causa nell’organizzazione dell’evento
PUGLIESE. Una conclusione che da’ “speranza”, nella misura in cui l’evento sconfessa una convinzione diffusa ma infondata : “La grande partecipazione a questa giornata dedicata a Federico dimostra che non è vero che i foggiani non sono interessati al proprio passato e a riscoprire e coltivare le proprie radici. Storia e cultura, insieme, – chiosa Giancarlo Pugliese - danno un prodotto fondamentale: la consapevolezza e la riappropriazione dell’identità. Quello che serve a Foggia, e a tutto il Sud, per sfatare il falso mito di avere una storia ‘da meno’ rispetto ad altre realtà, e quindi di essere ‘meno’ e meritare ‘di meno’. E’ da qui dunque che si può e si deve partire per spezzare l’abitudine alla ‘minorità’ che si è troppo spesso e troppo a lunga imposta nella nostra terra. Federico può essere in tal senso un fattore ‘moltiplicatore’ importantissimo: una figura che può diventare ‘pop’ per noi, non nel senso dispregiativo, ma per diventare familiare ai foggiani come Foggia lo è stata per lui lungo tutta la sua vita”.