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  • Pubblicata il: 29/02/2020 13:04:34

Gino Lisa, il no alla pista sbarca in Parlamento: interrogazione di senatori ex 5 stelle

“Verificare il piano di rischio”, raccolta l'istanza dell'associazione Genoveffa De Troia

Il fronte degli oppositori al Gino Lisa si allarga e trova l'assenso di sei senatori, cinque dei quali ex 5 stelle, che lo scorso 26 febbraio hanno depositato in Parlamento un'interrogazione a risposta scritta rivolta al Ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, denunciando irregolarità che avrebbero inficiato l'autorizzazione dei lavori di allungamento della pista.

LA CITTADELLA FRANCESCANA. La richiesta dei sei senatori raccoglie l'istanza dell'ingegnere Rocco Di Stefano, consigliere di amministrazione dell'associazione 'Genoveffa De Troia', e dei legali del Terzo ordine secolare provinciale francescano. Oggetto della contesa: la realizzazione della Cittadella Francescana della vita, in un terreno su via Napoli che l'associazione ricevette in dono nel lontano 1985. L'ingegnere e i legali, dopo l'avvio dei lavori di allungamento della pista, iniziati lo scorso dicembre e in via di realizzazione, hanno già inviato una missiva al Ministero dei trasporti, all'Enac e all'Anac. Secondo quanto denunciato, nelle planimetrie e nelle piantine degli elaborati progettuali riguardanti il piano di rischio redatto dal Comune di Foggia non sarebbe riportato l'edificio di proprietà della cittadella. Tale edificio si trova nella cosiddetta 'zona b', un'area distante tra i 500 e 1500 metri dalla linea di confine con il termine della nuova pista. In tale area, secondo la normativa Enac confermata dalla relazione tecnica comunale, non possono essere realizzate scuole, ospedali e, in generale, obiettivi sensibili.

OSPEDALE E SCUOLE NON INDICATE. L'interrogazione riprende le lamentele e aggiunge ulteriori particolari specificando che: “nella zona di tipo C (distante dai 1500 ai 3000 metri dalla pista ndr) negli elaborati progettuali non sono riportati gli edifici del complesso universitario e del complesso ospedaliero; nelle zone di tipo B e C sono riportate in mappa alcuni edifici, che, pur essendo strutture scolastiche, non vengono qualificate come scuole così come per gli edifici ospedalieri, che, pur riportati in mappa, non vengono indicati con la loro reale destinazione”. “Pur essendo la città universitaria di medicina e l'ultimo plesso ospedaliero autorizzati e già in stato avanzato di realizzazione all'atto della stesura del piano dei rischi” continuano gli interroganti “non vengono riportati nell'elaborato progettuale”. “Va da sé – la conclusione a cui giungono - che il progetto di allungamento della pista dell'aeroporto sia stato approvato non solo non tenendo conto di quanto riportato nella missiva, ma anche ignorando il piano di rischio”. La richiesta al Ministro è se “voglia effettuare dei controlli per verificare se il progetto di allungamento della pista dell'aeroporto "Gino Lisa" di Foggia, in corso di attuazione, sia stato realizzato nel rispetto del piano di rischio” e di spiegare “come mai negli elaborati progettuali non sono riportati, né l'edificio di proprietà della cittadella francescana della Vita Padre Pio-Genoveffa de Troia, né il complesso universitario, né quello scolastico e nemmeno quello ospedaliero”.

I SENATORI. L'interrogazione ha come primo firmatario il lucano Saverio De Bonis, espulso dal Movimento Cinque Stelle nel 2018 insieme a Gregorio De Falco, anche lui firmatario, il comandante divenuto famoso dopo il suo ordine: “Vada a bordo, c...o”, impartito al capitano della nave Costa Concordia, Francesco Schettino. Altri tre ex 5 stelle hanno sottoscritto il provvedimento: Gianni Buccarella, Paola Nugnes ed Elena Fattori. Con loro Loredana De Petris, eletta nelle fila di Liberi e uguali.

IL COMITATO. Non l'ha presa bene, naturalmente, il comitato 'Vola Gino Lisa' che si dice stupito che dei senatori possano portare all'attenzione del Parlamento “interessi privati”. “Non capiamo, sinceramente, - scrive in una nota “come a distanza di diversi anni si vogliano trovare delle irregolarità in un progetto e in una delibera come il piano di rischio che hanno superato, ad oggi, tutti i passaggi amministrativi previsti”.

di Michele Gramazio