Gino Lisa, Confindustria chiede un tavolo istituzionale: "Più tempo passa, maggiore sarà il dirupo che si allargherà"
"Il tempo gioca un fattore determinante per la ripresa dei voli dall’Aeroporto
Gino Lisa. Più ne passa, maggiore sarà il dirupo che si allargherà tra i
collegamenti di linea ripresi con encomiabile capacità di programmazione il 30
settembre 2022 e il vuoto che c’è davanti". La crisi della Lumiwings e l'assenza di voli dal Gino Lisa agita anche il presidente di
Confindustria Puglia e di Foggia, Potito Salatto. Dopo aver rassicurato sulla ripresa immediata dei voli, a una decina di giorni dallo stop, il vertice di Confindustria suona ora l'allarme e invoca una sveglia.
LA PROGRAMMAZIONE. "Riteniamo sia di fondamentale importanza, in questo momento, concentrarsi
su una soluzione tempestiva ed efficace per la ripresa dei voli. Siamo convinti - sottolinea Salatto - sulla necessità che lo scalo foggiano costituisca un elemento essenziale nella
geografia aeroportuale degli scali pugliesi, come accertato dai circa 80mila
passeggeri nell’ultimo anno, peraltro non ancora concluso, registrati alla
compagnia Lumiwings. Chiediamo che sull’emergenza scoppiata a Foggia la Regione riunisca un tavolo
istituzionale, con Aeroporti di Puglia, la Provincia di Foggia, i Comuni e le
Associazioni del territorio perché si delinei una programmazione certa e duratura
del 'prossimo' Gino Lisa".
IL FUTURO. "Le soluzioni sulle quali si sta discutendo in queste ore - afferma Salatto -
richiedono una partecipazione condivisa. Questa Associazione guarda con favore, e non potrebbe essere
diversamente all’evoluzione di nuove operazioni di rilancio per lo scalo foggiano,
con la regia di Aeroporti di Puglia sinonimo di garanzia e lo testimonia
l’evoluzione in questi anni del trasporto aereo pugliese. Confindustria ritiene
prioritario, con l’aereo ancora fermo sulla pista del 'Gino Lisa', che l’emergenza
scoppiata a Foggia richieda un’attenzione supplementare. Lo dobbiamo - conclude il presidente di Confindustria Puglia - alle
centinaia di passeggeri rimasti a terra, molti dei quali con il biglietto ancora tra
le mani, ma lo dobbiamo anche all’impegno di molti imprenditori del territorio
che proprio grazie agli intelligenti collegamenti con Milano Linate, Torino,
Bergamo Orio al Serio hanno risvegliato contatti e interessi d’impresa che non sarebbero stati possibile diversamente".