“Mi sento a casa in questa coalizione, con me ci sono tantissimi ex consiglieri e assessori di centrodestra che hanno preso la stessa decisione. Non si può dire che ho lasciato il centrodestra. Anzi: è la mia formazione politica di destra chenon mi consente di essere ascrivibile alla famiglia Landella-Di Donna”.
LA SCELTA. Giuseppe Mainiero motiva così la scelta di sostenere al ballottaggio Pippo Cavaliere: “La casa comunale è stata una dependance della famiglia Landella-Di donna” continua. “Il Comune è stato gestito in maniera privatistica con il consiglio comunale defraudato di ogni sua competenza. Noi dobbiamo ripristinare il profilo istituzionale del Comune di Foggia”.
Al ballottaggio non ci sarà l'effetto delle europee. Questa volta il confronto sarà tra l'ingegner Pippo Cavaliere con la sua storia, professionalità e rettitudine morale per elevare il profilo etico. Questa città è piegata dal terrore come quello che hanno le società che hanno gli affidamenti al Comune”.
ACCORDO POLITICO. Nessun apparentamento tecnico (nel cui caso sarebbe scattato un seggio in consiglio comunale per Mainiero) “perchè non interessa la poltrona, ma un accordo politico con due richieste particolari: la stazione unica appaltante e la revisione della governance delle società partecipate.
RISPETTO A DI GIOIA. Sollecitato, infine, sull'accostamento fatto tra lui e Leonardo Di Gioia per il suo passaggio inverso alla coalizione opposta ha spiegato: "La mia scelta ha comportato perdere un posto in maggioranza e un assessorato di riferimento importante come quello dell'Annona. Nel suo caso è servito solo a conservare poltrone".