‘Habibi’, a Foggia una collettiva d’arte sulla guerra a Gaza
Lo spazio culturale Creo “Arte ricerca e sperimentazione” con il patrocinio del
Comune di Foggia inaugurerà oggi, giovedì 20, alle ore 18 presso il
Palazzetto dell’Arte ‘Andrea Pazienza’, una collettiva d’arte sulla guerra a
Gaza, a cura di Angelo Pantaleo e con il contributo critico di Gianfranco
Piemontese, che si inserisce nelle iniziative rientranti nei 100 giorni per la
Legalità, promosse dall’assessore Giulio De Santis.
L'APPUNTAMENTO. La mostra “Habibi” - che in arabo significa “amore mio” - nasce da un'esigenza
di riflessione e di testimonianza. Il titolo che evoca affetto, vicinanza e
umanità lega idealmente ventuno artisti contemporanei e la loro volontà di
esplorare, interpretare e confrontarsi con un conflitto che non solo ha segnato
una terra, Gaza, ma ha lasciato cicatrici indelebili nelle vite di chi lo ha vissuto
e lo sta vivendo ancora. E diventa il filo conduttore di un percorso visivo che
vuole unire il dolore alla speranza, la memoria alla resistenza.
Le opere esposte spaziano tra diverse discipline: pittura, scultura, fotografia,
installazione e videoarte, dando voce a una pluralità di linguaggi e sensibilità
artistiche. Ognuna di esse racconta una storia, una testimonianza, una
riflessione profonda su ciò che la guerra ha significato per le persone, per le
famiglie, per le comunità.
GLI ARTISTI. L'esposizione sarà visibile fino al 29 novembre prossimo, arricchita da eventi
e incontri che coinvolgeranno gli artisti insieme ad Amnesty International,
A.S.D. TeatroDanza di Silvano Valente con una performance d’apertura, e lo
chef Giuseppe Scarlato che organizzerà un momento degustativo per
l’occasione. Gli artisti coinvolti sono, in rigoroso ordine alfabetico: ADMA,
Katia Berlantini, Ida Carlone, Antonio delli Carri, Cleonice Di Muro, Esther
Favilla, Rosanna Giampaolo, Daria Kirpach, Pino Lauria, Nunzio Lobasso,
Salvatore Lovaglio, Veronica Lovati, Nelli Maffia, Mcahny, Angelo Pantaleo,
Chicca Ricciardi, Concetta Russo, Lorenzo Tomacelli, Daniela Tzekova,
Unplatonic.