Iaccarino
come Lazzaro: resuscita da Presidente del Consiglio comunale (per almeno 10 giorni)
Lo aveva
annunciato. E sostanzialmente, ha mantenuto la promessa: non sarebbe stato così
facile schiodarlo da quella poltrona. Leonardo Iaccarino ha fatto un’altra
perla. Dopo aver provato, nella seduta dell’1 febbraio, a far saltare l’accapo
sulla mozione di revoca a suo carico, sfruttando la sponda della pregiudiziale
di Capotosto sulla “segretezza del voto”, ecco che Lazzaro Iaccarino resuscita
per (almeno) altri 10 giorni.
LA DECISIONE. Il Consiglio comunale che avrebbe
dovuto decidere sull’elezione del nuovo presidente, convocato in
videoconferenza per oggi, 15 febbraio, ha infatti deciso di far slittare la
votazione. Ma perché? Da regolamento, il Consiglio andava convocato entro i 20
giorni dalla mozione di revoca, quindi entro il 21 febbraio. Iaccarino, però,
ha fatto ricorso al Tar e chiesto la sospensiva del provvedimento di revoca a
suo carico: il ricorso verrà discusso il 24 febbraio. Da qui, la pregiudiziale di
rinvio presentata da Ventura e Fusco: convocare il Consiglio comunale dopo la
decisione del Tar, quindi dopo il 24 febbraio, perché il Tribunale Amministrativo
Regionale potrebbe emettere un’ordinanza che rimette Iaccarino al suo posto. Una
mozione approvata con 20 voti favorevoli (Capotosto, Citro, Di Mauro, De Martino, D’Emilio, Di
Fonso, Di Pasqua, Fiore, Fusco, Iacovangelo, Iadarola, Landella, Bove, Maffei,
Morese, Negro, Rignanese, Roberto, Soragnese, Ventura), 10 contrari (Azzarone, Cavaliere, Clemente, Cusmai,
Dell’Aquila, De Vito, Fatigato, Norillo, Quarato, Palmieri), due astenuti (Iaccarino e
Scapato). Assente Leonardo Di Gioia. In sostanza, non c’è il sostituto di
Leonardo Iaccarino. Semplicemente perché Iaccarino potrebbe non essere
sostituito.