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  • Pubblicata il: 09/12/2013 11:45:00

Il ‘Dec-Albero’ del WWF, ecco il Natale sostenibile in 10 mosse

I consigli dell’associaizone ambientalista

Secondo la tradizione, l’8 dicembre, in occasione della festività dell’Immacolata, le famiglie allestiscono il Presepe e addobano l’albero di Natale. E’ il giorno, insomma, che dà ufficialmente il via al periodo natalizio, al clima, sp spera, di bontà e di attenzione verso gli altri. Ma anche verso gli animali, i beni comuni, l’ambiente. Per questo, anche quest’anno l’associazione WWF di Foggia ne approfotta per presentare il suo tradizionale ‘dec-albero’: dieci consigli pratici per ridurre l’impronta ecologica del proprio Natale, tradizionalmente la festa più ‘ad alto consumo’ dell’anno. Dieci suggerimenti che vanno dalla scelta delle luminarie al cenone della vigilia.

L’ALBERO SOSTENIBILE “Partiamo dal ‘simbolo’ del Natale: per avere un albero sostenibile (e anche ‘originale’), la cosa migliore è rinunciare all’acquisto del classico abete coltivato apposta per la festività e addobbare i nostri alberi o piante tipici, anche gli stessi che abbiamo in terrazzo o in giardino. In questo modo si risolve anche il problema di cosa farne finite le feste. Se proprio vogliamo avere un abete tradizionale, è importante controllare che sia certificato ovvero coltivato in vivai specializzati per i periodi natalizi, e tenerlo rigorosamente lontano da fonti di calore, meglio se in balcone o in giardino. Esistono in commercio anche alberi artificiali realizzati con materiale riciclato (cartone, plastica) che una volta acquistati durano a lungo”.

LUMINARIE ‘SALVA-CLIMA’ “Illuminare case e strade 24 ore al giorno comporta un inutile aumento dei consumi elettrici e delle emissioni di CO2. Meglio utilizzare lampadine e luminarie a basso consumo o a led che consumano fino a 1/10 delle normali lampadine, e accenderle solo in momenti particolari. Si risparmia anche in bolletta!”.

 

CENONE ‘LEGGERO’ “Per il cenone – prosegue il WWF - scegliamo ricette tradizionali a base di ingredienti locali e di stagione, ridurremo l’impatto di ciò che mangiamo e guadagneremo in gusto e freschezza dei prodotti. Mangiando prodotti delle nostre terre eviteremo inoltre di contribuire con le nostre scelte a promuovere prodotti esotici il cui viaggio fin sulle nostre  tavole contribuisce alle immissioni di CO2 e consumi di acqua. Fatte salve le tradizioni italiane, cerchiamo anche nei giorni di festa di ridurre i consumi di carne, soprattutto quella bovina, questo farà bene alla nostra salute e al clima del Pianeta. Evitiamo inoltre prodotti come il patè de foi gras (che comporta enormi sofferenze agli animali), datteri di mare (la cui pesca è vietata ed è una specie protetta dalla CITES la cui raccolta provoca la distruzione di scogliere marine), aragoste (sull’orlo dell’estinzione e ‘cucinate’ con metodi crudeli). Il caviale è ricavato da diverse specie di storioni, molte delle quali sono già commercialmente estinte in molte aree del pianeta. Fondamentale scegliere caviale ‘certificato’ o da acquacoltura e invitare il proprio rivenditore a fare lo stesso”.

NO AL NATALE ‘SPRECONE’ “Vista l’abbondanza che caratterizza le feste natalizie, cerchiamo di ridurre al massimo gli sprechi di risorse (come energia, acqua, materie prime) in primis a tavola: stiamo attenti a conservare bene quello che abbiamo acquistato e a non buttare quello che avanza! Lo spreco alimentare rappresenta oggi non solo un’emergenza etica ed economica, ma anche ambientale. Il cibo che buttiamo, infatti, è uno anche spreco di risorse naturali preziose.” Per questo, è importante avere idee utile “per riciclare gli avanzi e imparare ad utilizzare ogni parte degli ingredienti, cercando di limitare al minimo gli scarti: un atteggiamento vantaggioso e insieme responsabile per noi e per l’ambiente”.

 

NIENTE REGALI DAL TRAFFICO ILLEGALE DI ANIMALI “Ogni volta che regaliamo un indumento, un souvenir, un animale da compagnia esotici o un prodotto che potrebbe derivare dal commercio illegale, abbiamo una grande responsabilità. Scialli di shahtoosh, articoli in tartaruga e carapaci di testuggine, pelli di grandi felini (leopardo o giaguaro), ossa di cetacei intarsiate, prodotti ricavati da zanne e pelle di elefante sono solo alcuni esempi di prodotti a rischio e mostrano come questo tipo di regali, oltre a minacciare molte specie in via di estinzione, rafforzi le reti criminali, mini la sicurezza nazionale, impoverisca le comunità locali e comporti rischi crescenti per la salute globale”.

VACANZE PER LA BIODIVERSITA’ “Quest’anno il WWF organizza viaggi alla scoperta della natura che sostengono progetti per la biodiversità. Tra le mete, Tenerife, Giordania, Madeira, Tanzania, Guatemala, Senegal e la new entry Madagascar. E per chi preferisce stare in Italia, il campo avventura sul Gran Paradiso e le Fattorie del Panda”.

di Redazione