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  • Pubblicata il: 13/06/2013 11:04:04

Il depuratore di Foggia sbarca in Parlamento: interrogazione di un deputato 5 stelle

L’impegno di D'Ambrosio su input di Foggia5stelle.eu

Una interrogazione a risposta scritta sui depuratori di Foggia e Provincia. Approda in Parlamento la battaglia promossa dal gruppo Foggia5stelle.eu, che ha spinto il deputato del Movimento 5 stelle, Giuseppe D’Ambrosio, a sollecitare un intervento del ministro dell’Ambiente.
CANDELARO “NON IDONEO”. Premettendo che l’area costiera della Capitanata rappresenta uno dei beni italiani più preziosi per la tutela della biodiversità, D’Ambrosio – grazie al dettagliato report del gruppo foggiano – evidenzia le criticità in relazione all’inquinamento proveniente dal non funzionamento dei depuratori ed in particolare del depuratore di Foggia. Infatti – scrive D’Ambrosio - in base ai dati rilevati dall’Arpa il principale torrente (il Candelaro) che alimenta l’area, presenta un giudizio di conformità non idonea alla vita dei pesci. In generale rispetto al livello di inquinamento da macrodescrittori la valutazione è la peggiore tra i corpi idrici superficiali della Puglia, ovvero presenta un giudizio pessimo.
I CONTROLLI DELL’ARPA. Nell’interrogazione non manca il riferimento ai controlli dell’Arpa:  risparmiandovi tabelle, parametri tecnici, limiti di conformità (comunque dettagliatamente illustrati), è il giudizio finale quello che fa emergere la problematica principale: tali risultati sono indubbiamente sintomo della presenza di criticità strutturali o funzionali presso l’impianto in questione.
LA RICHIESTA UFFICIALE. In sostanza - sottolinea D’Ambosio - la sopravvivenza di diverse specie d’interesse comunitari è a rischio e inoltre, come emerso dall’indagine degli attivisti foggiani, gli enti territoriali competenti per il controllo non dialogano tra di loro e si assiste ad un mancato controllo e a una modalità quantomeno allegra di rilasciare autorizzazioni al prelievo per usi irrigui di acque che non possono a logica rientrare nei parametri. Da qui, la richiesta formale: conoscere “quali siano i modi e i tempi necessari per un intervento definitivo e risolutivo dell’emergenza ambientale che affligge il golfo di Manfredonia e i corpi idrici superficiali della Provincia di Foggia onde evitare l’apertura di una probabile infrazione comunitaria ai sensi delle numerose violazioni compiute rispetto alle direttive”.
LA TASK FORCE. Nella valutazione, D’Ambrosio chiede anche controlli “empirici”, come ad esempio valutare quanti camion di fanghi sono partiti dal depuratore (ad esempio di Foggia) negli ultimi anni, confrontando l’attuale gestione con le precedenti. Dopo un lungo elenco di valutazioni, sottoposte al Ministero, D’Ambrosio propone “il possibile avvio di una procedura d’infrazione comunitaria" e chiede se "non sia il caso di promuovere l’istituzione di una task force al fine di verificare e rimuovere i motivi che stanno provocando un tale scempio ambientale”.

di Redazione