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  • Pubblicata il: 23/05/2013 14:34:00

Il Don Uva grida ancora aiuto: “Per la Regione i nostri sono malati di serie B”

Dopo Papa Francesco, lettera aperta a Nichi Vendola

Qualche giorno fa, i lavoratori dell'Ospedale Don Uva di Foggia avevano denunciato l'immobilismo ecclesiastico, con una missiva inviata direttamente al nuovo pontefice argentino- Adesso, è toccato al presidente della regione Puglia Nichi Vendola e all'assessore Elena Gentile. Chiedono di “non girare la testa dall'altra parte e di intervenire al fianco dei pazienti, delle loro famiglie e dei lavoratori” per risolvere una volta per tutte una situazione che “voi stessi avete contribuito a creare”.
MALATI DI SERIE B. “Basta con il vostro disinteresse, basta con i giochi a rimpiattino, basta con la vostra sordità di fronte alle nostre, umili richieste – è scritto nella missiva - Avete l’obbligo di fare qualcosa, per rispondere al vostro dovere di amministratori e di gestori e per non tradire il ruolo che la società pugliese vi ha affidato: quello di agire al fianco di chi soffre ed ha bisogno.” Toni accesi, quelli usati dai dipendenti dell'ospedale foggiano, ormai esausti da una situazione che si protrae da molto tempo: “cittadini pugliesi – si legge nella lettera – per la Regione i malati curati negli ospedali Don Uva sono considerati malati di serie B e di serie B sono considerate le loro famiglie.”
PERCHE'?. Al Governatore Vendola e all’Assessore Regionale alla Salute Elena Gentile vengono posti una serie di interrogativi mirati: “Perché non ponete un freno all’emorragia dei nostri pazienti dell’ex ortofrenico? Perché quando muoiono ci togliete quei posti letto che si traducono in rette per pagare i nostri stipendi e per permettere l’assistenza di altri malati? Perché non permettete che al posto di chi è ‘andato via’ possa essere curato ed assistito qualcun altro che ha pari diritto di cura? Perché il Don Uva, ogni anno, perde soldi per questo motivo e voi dite che è a causa della  cattiva amministrazione, quando sapete che è il vostro mancato intervento a creare la crisi? Perché vi rifiutate di comprendere il tipo di assistenza che noi prestiamo ed avete bloccato le rette, creandoci altri problemi? Perché, ogni mese, bloccate i soldi delle ASL e mettete in forse i nostri stipendi? Perché aprite nuove residenze sanitarie per fare concorrenza alle nostre, addirittura permettendo che pazienti con gravi disfunzioni vengano ricoverati in strutture inadeguate, svuotando le nostre?”
VIENE LEI O VENIAMO NOI?. E alla fine, scatta l'appello, con invito diretto al Governatore e insita minaccia di una manifestazione pubblica: “Venga Presidente Vendola, venga a vedere come sopravviviamo senza il suo intervento, in attesa di finire lentamente. O forse vuole che veniamo noi da Lei, vuole che veniamo a protestare pubblicamente davanti al suo palazzo?”

di Redazione