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  • Pubblicata il: 06/09/2014 20:29:02

Il Foggia pareggia a Cosenza: 2-2, la rimonta dei padroni di casa arriva nella ripresa

Rossoneri in dieci uomini nel secondo tempo

Un'occasione persa. C'è poco da aggiungere a commento della seconda partita giocata dagli uomini guidati dal duo De Zerbi-Brescia, in vantaggio e sicuri di vincere fino al minuto 58, quando una sfortunata deviazione ha rimesso in partita i padroni di casa. Determinante, subito dopo, l'espulsione di Quinto, 6 minuti più tardi, nel corso di una mischia a gioco fermo: sul calcio di punizione seguente, l'arbitro ha fischiato il rigore del definitivo 2-2.
 
PRIMO TEMPO DA INCORNICIARE. Peccato, perché il Foggia sceso in campo al San Vito di Cosenza ha praticamente gestito la partita per gran parte del primo tempo, fino anzi all'1-2 cosentino. Squadra corta, raddoppi puntuali (ottimi gli avanti a passare dal 4-3-3 al 4-1-4-1 in fase di non possesso), centrocampo fitto e rapido nelle ripartenze: i rossoneri non hanno mai fatto avvicinare i padroni di casa alla porta difesa da Narciso e, nelle due uniche occasioni create, sono andati in rete. Al 28' ha colpito capitan Agnelli, pronto a respingere in gol un gran tiro di D'Allocco stampatosi all'incrocio dei pali, al termine di un'azione d'angolo esito della pressione foggiana. Al 41' invece, il centravanti Iemmello (molto convincente ancora una volta la sua prova) ha raddoppiato con un gran diagonale rasoterra, capitalizzando al meglio il gran lavoro del capitano rossonero, bravo a intercettare a centrocampo e ad aprire sulla punta calabrese. 
 
SECONDO TEMPO DA DIMENTICARE. A rimettere in partita il Cosenza (fino all'episodio del gol mai davvero pericoloso), ci ha pensato Calderini: l'ottima ala sinistra rossoblu nel tentativo di rimettere al centro un pallone trova la gamba di Loiacono, sfortunato a beffare con una deviazione il numero uno del Foggia. Appena qualche minuto prima Cavallaro, in volata sulla sinistra, aveva mancato il gol del 3-0, sparando alle stelle a due passi dall'estremo difensore cosentino. I padroni di casa, rianimati dal gol, si fanno sotto e il direttore di gara ci mette del suo: al minuto '64 infatti, viene espulso Quinto, per una presunta reazione a gioco fermo. In realtà, ad accendere la mischia sono stati gli uomini di Cappellacci, i quali non hanno restituito palla ai rossoneri, nel corso di una fase di gioco. Dopo le ammonizioni ad Agnelli e Corsi, coinvolti nella zuffa, il guardalinee ha richiamato l'attenzione dell'arbitro che ha espulso il centrocampista foggiano. 
 
IL PAREGGIO. Nel corso degli sviluppi del calcio piazzato poi, sempre il direttore di gara vede un braccio troppo alto in barriera, più che dubbio, e assegna il calcio di rigore decisivo, trasformato ancora una volta da Calderini. Sempre quest'ultimo poi, mette i brividi ai tifosi del Foggia quando, nel corso degli ultimi assalti alla porta difesa da Narciso (impreciso nell'occasione, in uscita), gira al volo dal vertice sinistro, trovando solo l'esterno della rete. Una punizione che sarebbe risultata più che immeritata per i rossoneri che inoltre, nel finale di gara, anche in dieci uomini, sfiorano il meritato 2-3 al termine di uno scambio veloce tra Leonetti (subentrato a Iemmello), Sainz-Maza (entrato per Cavallaro) e D'Allocco. Quest'ultimo si presenta a tu per tu con l'estremo difensore rossoblu, costretto a salvare in uscita.  
 
IL PENSIERO VA AL GARGANO. Il dopo-partita però è tutto rivolto ai casi di cronaca che stanno attraversando il vicino promontorio del Gargano. In un comunicato ufficiale infatti, la società del Foggia Calcio, il presidente Fabio Verile, i tecnici De Zerbi e Brescia, il capitano Agnelli e tutta la squadra fanno sapere di aver dedicato la gara di oggi, pareggiata a Cosenza, alle vittime e agli sfollati dell’alluvione che ha colpito l’intero Gargano.
Un'occasione persa. C'è poco da aggiungere a commento della seconda partita giocata dagli uomini guidati dal duo De Zerbi-Brescia, in vantaggio e sicuri di vincere fino al minuto 58, quando una sfortunata deviazione ha rimesso in partita i padroni di casa. Determinante, subito dopo, l'espulsione di Quinto, 6 minuti più tardi, nel corso di una mischia a gioco fermo: sul calcio di punizione seguente, l'arbitro ha fischiato il rigore del definitivo 2-2.
PRIMO TEMPO DA INCORNICIARE. Peccato, perché il Foggia sceso in campo al San Vito di Cosenza ha praticamente gestito la partita per gran parte del primo tempo, fino anzi all'1-2 cosentino. Squadra corta, raddoppi puntuali (ottimi gli avanti a passare dal 4-3-3 al 4-1-4-1 in fase di non possesso), centrocampo fitto e rapido nelle ripartenze: i rossoneri non hanno mai fatto avvicinare i padroni di casa alla porta difesa da Narciso e, nelle due uniche occasioni create, sono andati in rete. Al 28' ha colpito capitan Agnelli, pronto a respingere in gol un gran tiro di D'Allocco stampatosi all'incrocio dei pali, al termine di un'azione d'angolo esito della pressione foggiana. Al 41' invece, il centravanti Iemmello (molto convincente ancora una volta la sua prova) ha raddoppiato con un gran diagonale rasoterra, capitalizzando al meglio il gran lavoro del capitano rossonero, bravo a intercettare a centrocampo e ad aprire sulla punta calabrese. 
SECONDO TEMPO DA DIMENTICARE. A rimettere in partita il Cosenza (fino all'episodio del gol mai davvero pericoloso), ci ha pensato Calderini: l'ottima ala sinistra rossoblu nel tentativo di rimettere al centro un pallone trova la gamba di Loiacono, sfortunato a beffare con una deviazione il numero uno del Foggia. Appena qualche minuto prima Cavallaro, in volata sulla sinistra, aveva mancato il gol del 3-0, sparando alle stelle a due passi dall'estremo difensore cosentino. I padroni di casa, rianimati dal gol, si fanno sotto e il direttore di gara ci mette del suo: al minuto '64 infatti, viene espulso Quinto, per una presunta reazione a gioco fermo. In realtà, ad accendere la mischia sono stati gli uomini di Cappellacci, i quali non hanno restituito palla ai rossoneri, nel corso di una fase di gioco. Dopo le ammonizioni ad Agnelli e Corsi, coinvolti nella zuffa, il guardalinee ha richiamato l'attenzione dell'arbitro che ha espulso il centrocampista foggiano. 
IL PAREGGIO. Nel corso degli sviluppi del calcio piazzato poi, sempre il direttore di gara vede un braccio troppo alto in barriera, più che dubbio, e assegna il calcio di rigore decisivo, trasformato ancora una volta da Calderini. Sempre quest'ultimo poi, mette i brividi ai tifosi del Foggia quando, nel corso degli ultimi assalti alla porta difesa da Narciso (impreciso nell'occasione, in uscita), gira al volo dal vertice sinistro, trovando solo l'esterno della rete. Una punizione che sarebbe risultata più che immeritata per i rossoneri che inoltre, nel finale di gara, anche in dieci uomini, sfiorano il meritato 2-3 al termine di uno scambio veloce tra Leonetti (subentrato a Iemmello), Sainz-Maza (entrato per Cavallaro) e D'Allocco. Quest'ultimo si presenta a tu per tu con l'estremo difensore rossoblu, costretto a salvare in uscita. 
IL PENSIERO VA AL GARGANO. Il dopo-partita però è tutto rivolto ai casi di cronaca che stanno attraversando il vicino promontorio del Gargano. In un comunicato ufficiale infatti, la società del Foggia Calcio, il presidente Fabio Verile, i tecnici De Zerbi e Brescia, il capitano Agnelli e tutta la squadra fanno sapere di aver dedicato la gara di oggi, pareggiata a Cosenza, alle vittime e agli sfollati dell’alluvione che ha colpito l’intero Gargano.

di Redazione