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  • Pubblicata il: 21/03/2013 15:13:04

Il maglione di Mongelli e gli “annunci-spot”

Sarà merito del maglione. Da quando ha deciso di cambiare look e non indossare più la giacca (se non per gli appuntamenti istituzionali), Mongelli sembra aver cambiato anche atteggiamento. Risponde per le rime a chi prova a imporgli rimpasti, rimanda al mittente dimissioni e si mette i tappi alle orecchie per non sentire i lamenti da mal di pancia dei suoi alleati.

NUOVA STRATEGIA. “Guardati dall’ira dei calmi” aveva tuonato il "collega" Michele Emiliano. E Mongelli, a modo suo, si sta arrabbiando. Cambiando qualcosa anche nella strategia comunicativa: infuria la polemica sull’ecotassa e sui soldi persi ingenuamente dal Comune? Lui non entra nel merito, glissa e il giorno dopo convoca una conferenza stampa per rilanciare: “Sono arrivati i soldi per la differenziata”. Idem per il teatro Giordano: la Soprintendenza nicchia sullo svincolo per la cabina elettrica e lui garantisce una ventata d’ottimismo annunciando che ‘’sono stati finanziati 493mila mila euro”. Le strade della città sono una groviera? Ed ecco sul tavolo 253mila euro per il rifacimento del manto stradale.

I PROGETTI? “Annunci – spot” si sarebbe detto in campagna elettorale. Qui, invece, il paradosso è che i soldi ci sono veramente. Ma mancano – o meglio, non sono state rese chiare – le progettualità e le modalità di utilizzo dei fondi. Ecco perché ora viene il difficile. Ora viene il compito più duro per il sindaco. Quello, cioè, di fare in modo che tutti questi annunci diventino realtà. E per farlo è necessario monitorare costantemente l’operato dei “tecnici”.

I NODI AL FAZZOLETTO. Non possiamo più permetterci situazioni imbarazzanti di auto che si bloccano a metà strada verso Bari facendo saltare un finanziamento, oppure di pratiche lette a poche ore dalla scadenza e così via. Sarebbe inutile e non ci darebbe nessuna soddisfazione dover fare il processo ai colpevoli, dopo. È quantomeno necessario non prestarsi ad una esaltazione immotivata, prima. Perché ora le condizioni per una inversione di tendenza ci sono tutte ma, rispetto agli annunci, ora è il tempo di concretizzare. La maggioranza si è data “cento giorni” per fare alcune cose, o tutti a casa. Il sindaco, invece, le date preferisce solo leggerle sul calendario senza segnare alcuna scadenza. Un atteggiamento comprensibile visto il numero di volte in cui gli impegni, a torto o a ragione, sono rimasti lettera morta. Il fatto però è che, così facendo, si corre il rischio che anche questa volta rimangano disattesi. Ecco perchè occorre tenere alta l'attenzione. I nodi al fazzoletto sono stretti. Tra cento giorni sarà già estate… non vorremmo che non fosse più tempo da maglione…

di Redazione