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  • Pubblicata il: 08/10/2013 17:30:01

Il mistero dell'isola...ecologica. Da mesi c'è "alta marea" sulla risoluzione del problema

In via Saragat l"'ecomostro" resta, l'assessore rimanda

Ancora "alta marea" sull'isola ecologica (nient'altro che uno smistatore elettronico per la raccolta differenziata) di via Saragat o meglio sul suo destino: è quanto si evince dal silenzio dell'assessorato ai Lavori pubblici, dopo l'ultimo sopralluogo effettuato dall'assessore Pietrocola, dirigenti e funzionari degli uffici tecnici comunali e dell'Amiu. Dopo il monitoraggio effettuato sull'"ecomostro" di via Saragat il 12 settembre scorso, Pietrocola (il cui assessorato è stato ribattezzato proprio dalla nostra testata con l'internettiana definizione "2.0" per la rapidità con cui in questi mesi ha risposto alle istanze segnalate dalla cittadinanza) aveva dichiarato: "Stiamo valutando se rimuovere del tutto il blocco di cemento dell'isola ecologica fuoriuscita dal terreno per riconferirla ai depositi dell'Amiu, che ne detiene la competenza, oppure se ci sono le condizioni per ricollocarla a norma e nella sua posizione originaria. In ogni caso, tra martedì e mercoledì prossimo (5-6 giorni dopo, ndr), alla luce di ulteriori verifiche, decideremo sul da farsi".
Pietrocola e il suo assessorato "2.0", in questa circostanza, evidentemente stanno toppando, a maggior ragione perché lo scempio venutosi a creare in via Saragat è molto sentito dai cittadini foggiani che da fine maggio scorso (quando le fondamenta dell'isola ecologica fuoriuscirono dall'asfalto per un violento nubifragio) commentano indignati su social network e stampa on-line non solo l'accaduto (che porta inevitabili ricadute sulla sicurezza dei cittadini e sul decoro della città) ma anche la successiva indifferenza mostrata dall'amministrazione comunale.
Dopo l'indignazione, non resta che farvi, quantomeno, della satira, chiedendosi, come ha fatto il nostro Sandro Simone nella rubrica "Foggia Vocc'Aperta": "Il sottomarino di Milano era una pubblicità, vuoi vedere che pure a Foggia..."
Il mistero sul futuro dell'isola ecologica, comunque, resta. Tanto più che la nostra testata nell'ultimo mese ha più volte sollecitato l'assessore Pietrocola a dare notizia sulle decisioni prese in merito alla questione ricevendo solo balbettate risposte, nella maggior parte dei casi riferitesi a presunte riunioni decisionali, consumatesi di settimana in settimana in Comune: riunioni, manco a dirlo, senza esito.
L'ultimo aggiornamento telefonico sul problema risale a 4 giorni fa, quando Pietrocola ci ha detto al telefono "Sembra che la competenza dell'isola ecologica di via Saragat, che tra l'altro ha un costo di realizzazione di 60mila euro (considerato che negli anni è entrata in funzione per pochissimo tempo, e tanto tempo fa, come d'altronde le sue omologhe in città, quanti soldi sprecati!!! ndr), non sia dell'Amiu, come avevamo inizialmente sospettato, ma del Comune di Foggia, che dopo il fallimento di Amica dovrebbe aver ereditato il 'bene' (cosa confermata anche dalla curatrice fallimentare di Amica, Mirna Rabasco, qualche giorno fa, ndr). Domani (3 giorni fa, ndr) - ha continuato Pietrocola - mi consulterò con la dottoressa Elena D'Orta, del servizio Ambiente del Comune di Foggia, che mi dovrà confermare se l'isola ecologica è di nostra competenza. Immediatamente dopo vi comunicherò il piano di azione, già pronto per ciò che riguarda la strategia operativa e il budget da stanziare per la risoluzione del problema".
Da allora, sul destino dell'isola ecologica è tornata, ma in questi mesi non era mai andata via, l'"alta marea". 
 
Ancora "alta marea" sull'isola ecologica (nient'altro che uno smistatore elettronico per la raccolta differenziata) di via Saragat o meglio sul suo destino: è quanto si evince dal silenzio dell'assessorato comunale ai Lavori pubblici (inutile parlare del "sonno eterno" dell'assessorato all'Ambiente e del suo reggente, Pasquale Russo) dopo l'ultimo sopralluogo effettuato da Leonardo Pietrocola, dai dirigenti e dai funzionari degli uffici tecnici comunali e dell'Amiu.
IL SOPRALLUOGO. A margine del monitoraggio effettuato il 12 settembre scorso sull'"ecomostro" di via Saragat, Pietrocola (il cui assessorato è stato ribattezzato con la definizione "2.0", tratta dal linguaggio web, per la rapidità con cui in questi mesi ha risposto alle istanze segnalate dalla cittadinanza) aveva dichiarato: "Stiamo valutando se rimuovere del tutto il blocco di cemento dell'isola ecologica fuoriuscita dal terreno per riconferirla ai depositi dell'Amiu, che ne detiene la competenza, oppure se ci sono le condizioni per ricollocarla a norma e nella sua posizione originaria. In ogni caso, tra martedì e mercoledì prossimo (5-6 giorni dopo, ndr), alla luce di ulteriori verifiche, decideremo sul da farsi".
L'INDIGNAZIONE DEI CITTADINI. E' passato un mese dal sopralluogo: Pietrocola e il suo assessorato "2.0", in questa circostanza, evidentemente stanno toppando, a maggior ragione perché lo scempio venutosi a creare in via Saragat è molto sentito dai cittadini foggiani che da fine maggio scorso (quando le fondamenta dell'isola ecologica fuoriuscirono dall'asfalto per un violento nubifragio) commentano indignati su social network e stampa on-line non solo l'accaduto (che porta inevitabili ricadute sulla sicurezza dei cittadini e sul decoro della città) ma anche la successiva indifferenza mostrata dall'amministrazione comunale.
E di queste ultime ore, neanche a farlo apposta, è il comunicato del Movimento Nuova Voce che, attraverso il suo presidente, Alfonso Fiore, interviene sul problema: "E' stato più volte e da più parti sollevato il problema dell'isola ecologica divelta dal temporale. Gli abitanti del quartiere - sottolinea Fiore - si sono più volte lamentati presso la nostra sede della pericolosità del sito in quanto quest'ultimo non è stato opportunamente perimetrato. L'isola ecologica di via Saragat costituisce un serio pericolo soprattutto per i bambini che, giocando, potrebbero distrattamente farsi male - continua Fiore, che poi, evidentemente sfiduciato verso il Comune, lancia una proposta -. Qualora l'amministrazione non intenda rimuovere l'isola ecologica, noi del Movimento Nuova Voce potremmo provvedere alla rimozione e alla messa in sicurezza del sito se da Palazzo di città ci verranno rlasciati tutti i permessi necessari".
"ALTA MAREA" SULL'ISOLA...ECOLOGICA. Dopo l'indignazione, sull'episodio non resta che fare, quantomeno, della satira, interrogandosi con astruse possibilità, come ha fatto il nostro Sandro Simone nella rubrica "Foggia Vocc'Aperta.
Il mistero sul futuro dell'isola ecologica, comunque, resta. Tanto più che la nostra testata nell'ultimo mese ha più volte sollecitato l'assessore ai Lavori pubblici Pietrocola a dare notizia sulle decisioni prese, ricevendo solo balbettate risposte, nella maggior parte dei casi riferitesi a presunte riunioni decisionali, consumatesi di settimana in settimana in Comune: riunioni, manco a dirlo, senza esito.
L'ultimo aggiornamento sul problema risale a 4 giorni fa, quando Pietrocola ci ha detto al telefono "Sembra che la competenza dell'isola ecologica di via Saragat, che tra l'altro ha un costo di realizzazione di 60mila euro (considerato che negli anni è entrata in funzione per pochissimo tempo, e tanto tempo fa, come d'altronde le sue omologhe in città, quanti soldi sprecati!!! ndr), non sia dell'Amiu, come avevamo inizialmente sospettato, ma del Comune di Foggia, che dopo il fallimento di Amica dovrebbe aver ereditato il 'bene' - cosa confermata anche dalla curatrice fallimentare di Amica, Mirna Rabasco, qualche giorno fa -. Domani - ha continuato Pietrocola durante la telefonata - mi consulterò con la dottoressa Elena D'Orta, del servizio Ambiente del Comune di Foggia, che mi dovrà confermare se l'isola ecologica è di nostra competenza. Immediatamente dopo vi comunicherò il piano di azione, già pronto per ciò che riguarda la strategia operativa e il budget da stanziare per la risoluzione del problema".
Da allora, sul destino dell'isola ecologica è tornata, ma in questi mesi non era mai andata via, l'"alta marea".  

di Redazione