Stampa questa pagina
  • Pubblicata il: 14/01/2014 17:15:00

Il vino in Capitanata, tradizione e sperimentazione nel segno del DARe

A Cerignola un convegno sull'enologia

“Noi mettiamo la nostra formazione e le nostre elevate professionalità a disposizione del territorio con un occhio di riguardo, naturalmente, alla sperimentazione e allo sviluppo delle nuove tecnologie alimentari, in questo caso applicate all’enologia”. E’ così che il direttore di DARe, Antonio Pepe, spiega le attività principali portate avanti dal Distretto tecnologico agroalimentare. Attività progettuali che saranno illustrate meglio giovedì 16 gennaio, alle ore 17, presso l’auditorium Marianna Manfredi del corso di Scuola agraria a Cerignola, nel corso dell’incontro ‘Viticoltura – Enologia; il territorio, il vino, l’enologo’ organizzato dall’Istituto tecnico agrario statale Giuseppe Pavoncelli di Cerignola

VINI DOC ‘Formazione tecnica superiore e l’innovazione tecnologica nel settore agroalimentare’. E’ questo, dunque, il tema che sarà affrontato dal DARe in occasione dell’incontro che punta a fare il punto della situazione sulla produzione di vino in Capitanata, in un viaggio enologico tra tradizione e sperimentazione. Perché “è nostro dovere, oltre che nostro scrupolo professionale, preservare anche tradizioni e competenze maturate nel passato, anzi la nostra attività si basa proprio sul grande patrimonio di conoscenza che abbiamo ereditato dai metodi cosiddetti tradizionali. L’enologia della Capitanata – prosegue Pepe - vanta una tradizione molto antica, tra le altre cose il territorio si fregia di una serie di vini Doc che, numericamente, lo pongono tra i principali produttori dell’intero Paese. All’interno di questa istantanea, DARe è chiamato a fornire un contributo specifico di altissimo profilo: sotto forma di ricerca e di sperimentazione, ma anche di proposta verso gli interlocutori e verso i produttori locali”.

 

IL CONVEGNO Per questo, il convegno ha l’obiettivo di fare un po’ la sintesi della realtà del vino in Capitanata: il suo momento tra dati reali e proiezioni future, orientamenti, usi, consumi ma soprattutto nuove frontiere della ricerca e della sperimentazione, prerogative queste ultime che chiamano direttamente in causa la mission di DARe. “La nostra realtà – argomenta invece il presidente di DARe, Gianluca Nardone – raccoglie le migliori proposte progettuali del territorio e non solo, dalla nostra nascita lavoriamo a grandi idee trasformandole in valore aggiunto per quanto riguarda la ricerca applicata all’agroalimentare. Questo convegno, come tutte le altre attività divulgative che abbiamo in corso, serve a diffondere di più e meglio la preziosa attività di DARe”.

di Redazione