Scatta l'interdittiva antimafia per la Foggia Service, bagni pubblici e parchigiochi nelle 'mani' della mafia
Per anni appalti dal Comune di Foggia per centinaia di migliaia di euro senza controlli
Non è bastato l'insediamento della commissione d'accesso nel marzo 2021e nemmeno l'arrivo della commissaria Magno a giugno. Fino al successivo luglio 2021, a pochi giorni dallo scioglimento per mafia, al Comune di Foggia la Foggia Service ha continuato a ricevere in affidamento diretto appalti per centinaia di migliaia di euro, in particolare per la guardiania dei bagni pubblici e poi per la gestione dei parchigiochi. Eppure la cooperativa sociale era vicina alla mafia foggiana. È servito l'intervento della Prefettura perché qualcuno finalmente dal Comune si decidesse a effettuare i controlli. E dalla stessa Prefettura è giunta ora l'interdittiva antimafia che ha 'costretto' gli uffici a risolvere i contratti in essere e a sospendere quello rimasto 'misterioso' dei parchigiochi.
L'INTERDITTIVA. Con un provvedimento del 9 dicembre il Prefetto di Foggia ha sancito che nella cooperativa Foggia Service vi è la “presenza di possibili situazioni di infiltrazioni mafiose”. La società era già finita nelle pagine della relazione di scioglimento del Comune di Foggia. Ora la vicinanza alla Società Foggiana è cristalizzata in un'interdittiva antimafia. Sono numerosi gli elementi alla base della decisione. Dalla prefettura ci si sofferma sulla figura della vicepresidente della cooperativa fin dal 2014. Si tratta di Monica Lombardi, compagna convivente di Ciro Imperio, elemento di vertice della batteria mafiosa “Moretti-Pellegrino-Lanza” e, come evidenziato dall'operazione Corona, cassiere della Società foggiana dei proventi delle estorsioni. Con l'operazione “Double Edge”, Imperio fu condannato con sentenza irrevocabile per associazione mafiosa mentre nel 2012, nell'ambito dell'operazione “Piazza Pulita” subì un'ulteriore condanna per estorsione aggravata con Ernesto Gatta. Motivo: “aver costretto Giordano Belardinelli, presidente della cooperativa Centesimus Annus, mediante minaccia, a versare in favore della Società Foggiana la maggior parte degli incassi mensili del servizio di parcheggio gestito dalla cooperativa”. Il gip, nell'ordinanza, definì Imperio “luogotenente del boss mafioso Antonio Vincenzo Pellegrino, detto 'Capantic'. La stessa Monica Lombardi fu accusata di favoreggiamento per aver protetto la latitanza del compagno.
GLI ALTRI AMMINISTRATORI. L'attuale presidente è Francesco De Masis, deferito per truffa su erogazioni pubbliche. L'amministratore è sodale, nella società Rico, di Fausto Rizzi, nipote dello storico boss Giosuè Rizzi, il 'papa di Foggia', ucciso nel 2012. Fausto Rizzi è stato condannato nel novembre 2020 a dieci anni e otto mesi nell'ambito dell'operazione Decima Azione per aver partecipato alla 'Società foggiana' con il compito di supportare l'associazione mafiosa nella richiesta e riscossione di tangenti ed estorsioni nonché la consegna dei proventi al mantenimento degli associati. Fino al 9 agosto 2021, pochi giorni dopo lo scioglimento del Comune di Foggia, presidente invece è stato Antonio Luciano, uomo di fiducia di Imperio e di Ernesto Gatta. Egli è stato titolare di un'impresa di commercio di Intimo in via Martiri di Via Fani, nella stessa sede dove si sono succedute diverse imprese dei genitori di Gatta.
GLI ALTRI ELEMENTI. Ma non finisce qui. All'interno della compagine societaria vi è Travisano Antonio, amministratore fino al 2019. Quest'ultimo figura nell'inchiesta “Decima Azione Bis”, nella quale risultano coinvolti personaggi del calibro criminale di Federico Trisciuoglio, boss della batteria omonima e Nicola Valletta della batteria Moretti. Intercettazioni ambientali documentano, inoltre, incontri tra Travisano e Federico Trisciuoglio nella casa di quest'ultimo mentre era agli arresti domiciliari. Antonio Travisano, infine, è stato amministratore unico anche della Fc Multiservice, anch'essa amministrata negli anni da diversi elementi vicini alla mafia foggiana. E non è tutto. Il figlio di Federico Trisciuoglio, Fabio, è dipendente della cooperativa.
LE INFILTRAZIONI MAFIOSE. L'impresa, in definitiva, ritiene il Prefetto, “è una realta economica inquietante, sotto il profilo dell'ordine pubblico economico, in quanto svolta all'ombra di una storica consorteria mafiosa che è penetrata in modo massiccio nel tessuto economico e sociale del territorio”; in fin dei conti è “un'entità economica adiacente a organizzazioni mafiose”, considerato che tra gli amministratori della Foggia Service ed “esponenti di rilievo delle tre batterie mafiose in cui si articola la Società Foggiana vi è uno storico e strutturale intreccio di interessi”.
GLI APPALTI AL COMUNE DI FOGGIA. Eppure al Comune di Foggia nessuno ha mai fatto controlli. Al contrario alla Foggia Service, tramite una falsa applicazione della normativa di favore per le cooperative sociali, venivano appaltati servizi e lavori per centinaia di migliaia di euro. Sistematico è stato l'affidamento del servizio di guardiania dei bagni pubblici, sia di quelli dei mercati sia di quelli presenti in città. Negli avvisi di gara, cuciti su misura, si presentava oltre alla Foggia Service soltanto un'altra società citata nella relazione, la Eco Eco Service che puntualmente veniva esclusa o presentava ribassi ridicoli sul prezzo a base d'asta. Alla Foggia Service bastava al massimo uno 0,50% di ribasso per aggiudicarsi gli affidamenti e poi vederseli confermati attraverso proroghe non legittime. Non solo, alla Foggia Service vengono affidati lavori di dipintura della Pinacoteca, di rifacimento del Campo degli Ulivi e persino il taglio dei 101 alberi di via Napoli in occasione del rifacimento dell'asfalto, nonostante la Foggia Service non si occupi di verde pubblico e di taglio del legname. Nel 2021 arriva il nuovo bando per la guardiania dei bagni pubblici: appalti ottenuti per oltre 100mila euro, appena revocati dal Comune dopo che la Prefettura ha 'richiamato all'ordine' la tecnostruttura. Si tratta di contratti siglati a maggio e autorizzati ad aprile. In Comune vi era già la commissione d'accesso che indagava su infiltrazioni mafiose eppure il dirigente Affatato siglava le determine 365 e 367 a favore della Foggia Service. Il verbale di gara è uno spaccato di quanto avveniva a palazzo di città. Solite due imprese partecipanti: Eco Eco e Foggia Service. Eco Eco esclusa per presentazione oltre il termine, Foggia Service aggiudicataria con un ribasso dello 0,10%.
I PARCHIGIOCHI. Vi è poi la questione parchigiochi. Alla Eco Eco 'toccava' aggiudicarsi da anni la gestione dell'apertura dei parchigiochi di Viale Kennedy, San Pio X e Villa Comunale. L'appalto scade il 4 giugno 2021 e non è possibile prorogarlo perchè la Eco Eco non ha regolarità contributiva. Sempre Affatato, evidentemente ignaro di cosa stia accadendo in Comune, il primo luglio con determina 335 dà atto che è intendimento del Servizio Lavori Pubblici procedere all'individuazione del contraente cui affidare il servizio. E in men che non si dica il contraente è individuato. È la Foggia Service a cui si affida il servizio per un anno, dal 27 luglio 2021 al 27 luglio 2022. L'importo è di oltre 50mila euro, si assegna anche il numero CIG 882529824d. La determina però resta un mistero e non verrà mai pubblicata. Solo due giorni dopo, c'è la Caporetto a Palazzo di Città. Il 29 luglio, il ministro Lamorgese consegna la relazione del prefetto al presidente della Repubblica per chiedere lo scioglimento del Comune di Foggia, provvedimento che arriverà il 5 agosto. Altrimenti, ad aprire le porte dei parchigiochi ai bambini foggiani sarebbero stati ancora gli amici e sodali della mafia foggiana.