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  • Pubblicata il: 17/03/2021 20:20:55

Sicurezza e intercettazioni choc, Iadarola:  "Frasi decontestualizzate, con Delli Carri relazione finita da mesi"  INTERVISTA

“Quelle pubblicate sono mie frasi decontestualizzate. Con Fabio Delli Carri non ho alcun rapporto sentimentale ormai da qualche mese. Quando lo accompagnai in procura lo feci solo nell’immediatezza in quanto avvocato, nel caso fosse stata necessaria la presenza di un legale. Sono totalmente estranea alle inchieste”. Liliana Iadarola ha confermato di essere la consigliera comunale di maggioranza cui si riferiscono le intercettazioni pubblicate in esclusiva da Repubblica nella giornata di ieri, 16 marzo. Nella conversazione, parlando con il suo compagno dell’epoca, gli espone l’intenzione dell’assessore al ramo di inserire tra le linee programmatiche per la sicurezza l’installazione di videocamere di sorveglianza, ricevendo dallo stesso il consiglio a dire di no. Contattata da Foggia Città Aperta fornisce la sua versione, arricchendola di dettagli anche rispetto al comunicato stampa diramato ai media.

LE INTERCETTAZIONI. “La questione delle telecamere di videosorveglianza è rimasta relegata nell’ambito delle cosiddette linee programmatiche presentate dall’Assessorato dalla sicurezza” aveva dichiarato nel comunicato stampa. A Foggia Città Aperta aggiunge: “Sono state estrapolate frasi decontestualizzate, riferimenti in alcun modo importanti che non hanno nulla a che fare con pressioni esercitate nei miei confronti. Mi riservo di agire in via legale”. La pubblicazione delle intercettazioni da parte di Repubblica ha avuto un’eco immediato, anche perché era stato il procuratore Ludovico Vaccaro a rivelare che ci fosse “qualcuno all’interno dell’amministrazione che rema contro l’estensione della videosorveglianza”. Il riferimento era proprio a Liliana Iadarola?.

IL RAPPORTO CON DELLI CARRI. Al centro dell’attenzione è subito balzata la sua ‘relazione pericolosa’ con Fabio Delli Carri, pregiudicato condannato nel 2014 per il reato di estorsione legato al ‘racket delle mozzarelle’. “Non sono più la compagna di Fabio Delli Carri già da qualche mese” precisa Liliana Iadarola. “L’unica cosa di cui ringrazio gli inquirenti – prosegue sarcasticamente - è che, grazie alle intercettazioni, mi hanno fatto scoprire le numerose relazioni che aveva con donne sposate e libere. Sotto questo aspetto non posso che essere a loro grata”. Prima di troncare la relazione, tuttavia, altre intercettazioni la collocano al fianco di Delli Carri quando quest’ultimo fu convocato in procura per chiedergli se riconoscesse la persona con cui fu visto nelle riprese delle telecamere di videosorveglianza la sera in cui fu piazzata la bomba al ‘Poseidon’. Quell'uomo fu poi riconosciuto in Antonio Erjon Rameta, condannato in primo grado in quanto ritenuto l’autore dell’attentato. Anche su questo la consigliera comunale di Fratelli d’Italia ritiene fuorviante le frasi estrapolate: “In occasione della convocazione dagli inquirenti – racconta - lo accompagnai in qualità di avvocato nel caso fosse necessaria la presenza di un legale, le mie erano indicazioni professionali”.

SUL RACKET DELLE MOZZARELLE.  Liliana Iadarola ha un’altra lettura anche della condanna di Delli Carri per estorsione riguardante proprio il settore dell’impresa di famiglia, quello delle mozzarelle: “L’unico errore che fece Delli Carri in quella occasione” spiega la consigliera di Fratelli d’Italia “fu quella di aver patteggiato la pena. Avrebbe dovuto affrontare il processo per chiarire che non si trattava di estorsione ma di esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Il soggetto aggredito doveva pagare delle mozzarelle acquistate dal caseificio di proprietà di mio padre. Non sono state pagate e Delli Carri lo ha affrontato. C’è stata una scazzottata reciproca e tutto è finito lì. Successivamente, peraltro, è stata anche ritirata la denuncia”. Fabio Delli Carri ha nuovamente problemi con la giustizia dopo quella condanna: “Subirà un processo a breve per l’accusa di favoreggiamento di Rameta” rivela Iadarola. “In quell’occasione potrà difendersi e sono certa emergeranno altre verità. Anche su questo sono state scritte delle cose non vere perché Delli Carri collaborò con la giustizia per individuare tale Antonio. Gli inquirenti hanno consegnato ai giornalisti quello che conveniva dare in mano ma non hanno aggiunto altri particolari. Posso anche pensare che si tratti di un attacco politico”. Intanto ha preferito dimettersi da presidente della Prima Commissione del Comune e si è autosospesa dal partito.

di Redazione