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  • Pubblicata il: 10/03/2016 20:10:05

L’8 marzo differente del Liceo Poerio: adottata una storia, e una madre

Una lettura scenica della vicenda di Irina Lucidi, vittima della follia del marito

Un otto marzo diverso dal solito quello che è andato in scena martedì scorso nell’aula magna del Liceo C. Poerio di Foggia.

L’OMAGGIO AD UNA MADRE CORAGGIOSA. La vicenda di Irina Lucidi, la protagonista del libro della giornalista e scrittrice Concita De Gregorio (su cui hanno lavorato nel corso dell’anno scolastico alcune classi), è stata riletta in una chiave del tutto personale: un omaggio sentito ed emozionante nei confronti di una madre coraggiosa che è stata letteralmente “adottata” dalle studentesse della scuola. Protagonista, la IV L del Liceo Economico Sociale che, senza indulgere al compiacimento nel dolore, ha dato vita ad una sorta di “mise en espace” basata sull’amore e sull’amore per la vita, in tal senso fedele al messaggio della Lucidi.

DALLA SVIZZERA A CERIGNOLA. Una storia vera quella raccontata nel libro dal titolo “Mi sa che fuori è primavera” (Feltrinelli) e che, come molti ricorderanno, nasce nella lontana Svizzera e termina a pochi chilometri da Foggia, alla stazione di Cerignola. Il tema è quello della scomparsa o, per meglio dire, della perdita di un figlio (due, nel caso specifico): è quanto realmente accaduto ad Irina che, durante un fine settimana qualsiasi di cinque anni fa, ha visto svanire nel nulla le sue due figlie, Alessia e Livia, rapite dal marito Mathias. L’epilogo è dei peggiori: qualche giorno dopo infatti, l’uomo si uccide, e delle bambine non c’è più nessuna traccia.

LA RACCOLTA FONDI. La rielaborazione delle allieve del Liceo è giocata tutta sull’allegoria di un vaso rotto che si ricompone, pezzo dopo pezzo, ritrovando la propria bellezza attraverso la scrittura e senza nascondere le proprie fratture, anzi facendole brillare. Le ragazze hanno fatto propria la considerazione che, se per la perdita di un coniuge o dei propri genitori esistono delle parole appropriate, non lo stesso si può dire per un genitore che perde un figlio: è un dolore che, di fatto, non si esprime. Le classi presenti infine, va sottolineato, hanno dato vita anche ad una raccolta fondi per sostenere l'attività della Fondazione Missing Children Switzerland, di cui è fondatrice e presidente Irina Lucidi, impegnata a sostenere le famiglie vittime di una scomparsa di minore.

di Redazione