"L'essenziale è invisibile agli occhi": il "Piccolo principe" di Antoine de Saint Exuperì lo sapeva bene. Una massima che probabilmente conoscono e comprendono appieno anche i 130 operatori dell'Associazione volontari ospedalieri (Avo) del Don Uva di Foggia.
Missione discreta, ma profonda, quella dei volontari dell'Avo, che prestano il proprio servizio nell'ospedale Santa Maria Bambina, in via Lucera, 110, e che attraverso impegno, creatività e professionalità cercano di far sentire i pazienti del Don Uva amati e compresi.
Storie invisibili ai più, esistenze al margine di una stanza d'ospedale (dai malati di alzheimer ai pazienti con disfunzioni neuromotorie) riempite di amore, di fantasia e dei valori più profondi della vita dai laboratori e dagli eventi di didattica, ceramica, decorazione, musica, cinema e teatro che periodicamente i volontari dell'Avo sottopongono ai loro amici in difficoltà.
Come lo spettacolo "Tanto pe' pazzià" (risultato del progetto "Teste senza fili", ovvero un percorso di creazione e allestimento teatrale di burattini in carta pesta) andato in scena 2 settimane fa nei locali del Don Uva.
Un laboratorio in cui la docente dell'Accademia di Belle Arti di Foggia, Rosanna Giampaolo (volontaria Avo nonché "dea ex machina" del Teatro del Pollaio, nuova e interessante compagnia foggiana di teatro di figura e di animazione - www.teatrodelpollaio.tumblr.com) ha accompagnato gli ospiti del Don Uva in un'avventura alla scoperta delle magie dell'arte. Diversi e variopinti i burattini ideati e costruiti, con l'aiuto della professoressa Giampaolo, da questi allievi speciali, e messi in scena "Tanto pe' pazzià", che poi è il sale della vita.
Ma perché tutto questo continui ad essere possibile, l'Avo lancia un accorato appello: "Abbiamo bisogno di nuovi volontari , soprattutto di giovani che si prendano cura e animino la quotidianità dei nostri pazienti". Un appello ancor più accorato in tempi come questi, in cui la crisi rischia di allungare le distanze tra la ricerca spasmodica e individualistica del benessere, o quantomeno dell'autonomia economica, e le situazioni di difficoltà e di emarginazione come quelle appena descritte. O che invece possono essere un'occasione per ritrovare la gioia dell'anima, il vero senso della vita e della felicità attraverso il sorriso pieno di riconoscenza dei pazienti del Don Uva, che, ne siamo certi, accoglieranno a braccia aperte tutti coloro che vorranno accompagnarli nel cammino verso l'accrescimento dello spirito attraverso l'arte e la condivisione delle buone pratiche. Perché aiutando i meno fortunati di noi aiutiamo anche noi stessi.
Tutte le info utili sull'Avo di Foggia si possono reperire sul sito www.donuva.it.
"L'essenziale è invisibile agli occhi": il "Piccolo principe" di Antoine de Saint Exuperì lo sapeva bene. Una massima che probabilmente conoscono e comprendono appieno anche i 131 operatori dell'Associazione volontari ospedalieri (Avo) del Don Uva di Foggia.
GLI AMICI DEL DON UVA. Missione discreta, ma profonda, quella dei volontari dell'Avo, che prestano il proprio servizio nell'ospedale Santa Maria Bambina, in via Lucera, 110, e che attraverso impegno, creatività e professionalità cercano di far sentire i pazienti del Don Uva amati e compresi.
Storie invisibili ai più, esistenze al margine di una stanza d'ospedale (dai malati di alzheimer ai pazienti con disfunzioni neuromotorie) riempite di amore, di fantasia e dei valori più profondi della vita dai laboratori e dagli eventi di didattica, ceramica, decorazione, musica, cinema e teatro che periodicamente i volontari dell'Avo sottopongono ai loro amici in difficoltà.
"TANTO PE' PAZZIA'". Come lo spettacolo "Tanto pe' pazzià" (risultato del progetto "Teste senza fili", ovvero un percorso di creazione e allestimento teatrale di burattini in carta pesta) andato in scena 2 settimane fa nei locali del Don Uva. Un laboratorio in cui la docente dell'Accademia di Belle Arti di Foggia, Rosanna Giampaolo (volontaria Avo nonché "dea ex machina" del Teatro del Pollaio, nuova e interessante compagnia foggiana di teatro di figura e di animazione - www.teatrodelpollaio.tumblr.com) ha accompagnato gli ospiti del Don Uva in un'avventura alla scoperta delle magie dell'arte. Diversi e variopinti i burattini ideati e costruiti, con l'aiuto della professoressa Giampaolo, da questi allievi speciali, e messi in scena "Tanto pe' pazzià", che poi è il sale della vita.
L'AVO CERCA NUOVI VOLONTARI. Ma perché tutto questo continui ad essere possibile, l'Avo lancia un accorato appello: "Abbiamo bisogno di nuovi volontari , soprattutto di giovani che si prendano cura e animino la quotidianità dei nostri pazienti". Un appello ancor più accorato in tempi come questi, in cui la crisi rischia di allungare le distanze tra la ricerca spasmodica e individualistica del benessere, o quantomeno dell'autonomia economica, e le situazioni di difficoltà e di emarginazione. O che invece possono essere un'occasione per ritrovare la gioia dell'anima, il vero senso della vita e della felicità attraverso il sorriso pieno di riconoscenza dei pazienti del Don Uva, che, ne siamo certi, accoglieranno a braccia aperte tutti coloro che vorranno accompagnarli nel cammino verso l'accrescimento dello spirito con glistrumenti dell'arte e delle buone pratiche. Perché aiutando i meno fortunati di noi aiutiamo anche noi stessi.
Tutte le info utili sull'Avo di Foggia si possono reperire sul sito www.donuva.it.