Stampa questa pagina
  • Pubblicata il: 15/05/2013 13:24:00

Le cronache di Milano, la Gazzetta del Mezzogiorno e "il nero fuggito da Foggia"

Considerazioni su un titolo che dovrebbe farci riflettere

Questa mattina, una collega e amica di Foggia Città Aperta ci evidenziava un articolo di giornale. Una delle tante segnalazioni che ogni giorno riempiono le caselle di redazione di giornali, televisioni, siti di informazione. Questa volta però è diverso. Non è il contenuto, non è la notizia ad interessarci. Bensì il titolo. Un “titolaccio”, diremmo. Si tratta di un articolo de La Gazzetta del Mezzogiorno di oggi che, probabilmente a molti, nella lettura quotidiana del giornale in questione, può essere sfuggito nella foga di arrivare subito alle pagine de La Gazzetta di Capitanata.
“IL NERO FUGGITO DA FOGGIA”. Un titolo che ha portato la redazione di Foggia Città Aperta al confronto e all’indignazione. Qualcosa in quel titolo non quadrava: l’attenzione si è focalizzata prima sul termine “nero”, poi su “Foggia”, ma non era quella la strada giusta. Nel mezzo “Fuggito da” che richiama alla mente quell’odioso adagio (Fuggi da Foggia, non per Foggia ma per i foggiani) che – dopo Umberto Giordano – è forse l’unica cosa del capoluogo dauno esportata in tutto il mondo (in entrambi i casi, però, non per meriti della città). I pezzi del puzzle vanno piano piano al proprio posto, in quello che ci appare come un titolo “doppiamente razzista”, verso il ghanese – il ‘nero’, e meno male che non lo hanno definito ‘negro’ – e verso la città di Foggia, che nella questione della follia omicida di Kabobo non c’entra nulla. L’uomo che in un giorno di ordinaria follia ha ferito e ucciso a picconate tre persone è entrato in contatto con le città di Bari e Foggia e in modo incidentale, come tappa intermedia del suo viaggio; tappe comuni ai tanti che compiono i medesimi “viaggi della speranza” (così come vengono battezzati dagli stessi giornali) dopo essere sbarcati sulle coste pugliesi.
Lungi da noi l’idea di fare i “moralisti” e qualche caduta di stile – non è mancato qualche rimbrotto di colleghi più esperti – lo abbiamo subito anche noi. Però davvero non riusciamo ad accettare che il fatto che il ghanese sia andato via da Borgo Mezzanone (meno male che non hanno parlato di "evasione") possa giustificare la scelta del titolista de La Gazzetta del Mezzogiorno. A questo punto ci rimane solo la speranza che a Milano non sia giunta la voce – già aspramente criticata in passato da FCA - che l’aria di Foggia fa male

di Redazione