Domenica si avvicina ma non ci sono ancora novità sul fronte sciopero dei calciatori. In giornata alcuni presidenti hanno annunciato che le loro squadre scenderanno regolarmente in campo, ma le loro dichiarazioni andrebbero prese con le molle visto che lo sciopero è dei calciatori e forse dovrebbero essere loro a dire cosa faranno, e non sappiamo quanto sia praticabile l'ipotesi di far giocare i ragazzi della Beretti. In ogni caso per avere notizie certe bisognerà aspettare l'Assemblea di Lega Pro che si terrà giovedì 29 a Firenze.
LA POSIZIONE DEI CALCIATORI. La riforma dei campionati farà  diminuire nettamente il numero di calciatori professionisti, ma se su  questa i calciatori non hanno fatto le barricate non intendono invece  incassare anche il colpo derivante dalla regola dell'età media, che di  fatto rende complicatissima la vita di quanti di loro si avvicinano ai  30 anni e non sono riusciti a trovare spazio in A o B. Una ipotesi  potrebbe essere la mediazione proposta dal vice-presidente AIC Umberto  Calcagno, secondo il quale si potrebbe utilizzare l'età media come  indice di ponderazione del minutaggio, sostituendo quella che fino  all'anno scorso avveniva a livello individuale, cioè favorendo la  squadra più giovane, ma senza escludere nessuna società.
LA NOSTRA OPINIONE. Ma la questione principale per noi, che  restiamo  spettatori interessati, è avere la certezza che quello di Lega  Pro resti  un campionato vero, dove gli allenatori possano mandare in  campo i  migliori tra i calciatori a loro disposizione, e non una sorta  di  palestra per far crescere i giovani destinati alle categorie  superiori.  Se si andrà avanti con queste scelte, dalle limitazioni  all'accesso allo  stadio, alle richieste esagerate per i ripescaggi,  alle regole sull'età  media, si rischierà di svuotare definitivamente gli  stadi a scapito delle  pay tv. O forse è lì che qualcuno vorrebbe arrivare?