Iniziamo dal presente. Ci si mette anche il "fuoco amico". Foggia è tappezzata di manifesti a firma "ex amici elettori di Di Gioia" che la accusano di trasformismo. Che risponde a chi la accusa di tradimento del mandato elettorale? A proposito, ha idea di chi possa aver commissionato i manifesti?
Su chi li ha realizzati ho non un’idea, ma una certezza: persone ed ambienti di assoluta opacità, che non hanno niente a che vedere con i miei amici e sostenitori, con i quali ho avuto e continuo ad avere un rapporto di chiarezza e lealtà, che condividano o meno le scelte che ho compiuto, fatte sempre senza acrimonia, senza veleni e senza polemica, perché ritengo che fare politica sia altro. Penso che avrei tradito quanti mi avevano scelto sulla base di un impegno e di una promessa di cambiamento se fossi rimasto con chi non voleva cambiare nulla. Sia chiaro: ho grande rispetto per gli elettori e i militanti del Popolo della Libertà, ma faccio fatica a dialogare con la sua classe dirigente locale.
Qual è stato il Suo rapporto con Vendola al di là delle differenti ideologie politiche? Avete avuto modo in passato di scambiarvi opinioni in merito a questioni regionali? Perchè pensa l'abbia scelto? In quale occasione (se ce n'è stata una specifica) pensa che il governatore abbia potuto apprezzare le sue competenze?
Con Vendola c’è stato sempre un rapporto di grande correttezza istituzionale e rispetto reciproco. Ci siamo scambiati spesso opinioni su questioni regionali, perché al di là del teatrino delle contrapposizioni, governare è un’attività difficile, che richiede il concorso e il contributo di tutti, a prescindere dalle posizioni che gli elettori assegnano all’uno o all’altro. Non so dire se c’è stata un’occasione specifica; posso solo dire che nei due anni e mezzo trascorsi in Regione ho cercato di lavorare molto, come è mio costume, e al meglio delle mie capacità.
Tornando a qualche giorno fa. Il primo effetto della sua nomina ad assessore è stato quello di spaccare il Pd di Capitanata. Sotto questo aspetto tutto torna a favore dell'opposizione in regione. Lo ha fatto apposta per scompaginare gli avversari della sinistra?
Non ho un’indole così diabolica, né credo che il mio ingresso in Giunta sia stato della portata che lei descrive. Penso che il Presidente Vendola abbia voluto fare una scommessa, in questi ultimi due anni di legislatura, cioè quella di mettere ancor più al centro i territori, l’economia reale, i cittadini. Su questa nuova impostazione è fondato anche il nuovo rapporto fiduciario e personale che si è instaurato fra me e il presidente Vendola.
Prossime elezioni regionali: chi sarà il prossimo governatore? Chi si augura vincerà in Puglia? Lei sarà candidato?
Se fossi capace di predire il futuro, giocherei al superenalotto. La decisione di Vendola di restare in Regione ha sparigliato molte strategie e molte aspirazioni. Di qui a due anni molte cose saranno cambiate. Per cui l’unica risposta possibile è “non lo so”
Ma insomma, in fin dei conti, la Puglia rispetto a otto anni fa sta meglio o peggio? Che giudizio complessivo dà all’operato di Vendola?
La Puglia soffre, come tutta l’Italia e come l’intero Occidente; ma non è certo colpa di Vendola. Nell’operato della amministrazione regionale ci sono state criticità nella gestione dei consorzi di bonifica ad esempio; e successi indubbi nelle politiche culturali e del Walfare. La Puglia ha migliorato la sua immagine all’esterno, ma molto ancora da fare c’è per combattere i sui suoi squilibri sociali interni. Difficile riassumere queste complessità in un giudizio. Per parte mia vorrei contribuire, in questi ultimi due anni, ad aumentare le luci e diminuire le ombre.