Leonardo Leone De Castris è il nuovo capo della Procura di Foggia

Avvicendamento ai vertici della Procura della Repubblica di Foggia, dove si è insediato ieri Leonardo Leone De Castris prendendo il posto (su nomina dal Consiglio superiore della magistratura) del predecessore Vincenzo Russo. 

Originario di Lecce, 53 anni, De Castris ha guidato in passato la Procura di Rossano Calabro e la Direzione distrettuale antimafia del capoluogo salentino.  

Il senatore foggiano Lucio Tarquinio ha espresso profonda soddisfazione per la nuova nomina: “Per le sue eccellenti capacità professionali, l’equilibrio e la determinazione che umanamente hanno determinato la sua prestigiosa carriera, il dottor Leonardo Leone De Castris è quanto di meglio potesse augurarsi la mgistratura foggiana. La nostra provincia è talmente irretita da fenomeni criminosi che solo l’amministrazione di una giustizia oculata, ponderata, risoluta può sgrovigliarne l’ordito malavitoso. L’esperienza maturata dal dott. De Castris - continua il senatore Tarquinio - nel fronteggiare la Sacra Corona Unita, quando aveva solo 27 anni, e, quando di anni ne aveva 38, come Procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, è, evidentemente, la storia di un uomo e di uno straordinario servitore dello Stato che è riuscito a tenere sempre alta la testa al cospetto del malaffare organizzato. Foggia e la Capitanata hanno bisogno di uomini di tale levatura; la giustizia foggiana necessita di Magistrati che sappiano rilevare e indagare attentamente i fatti criminosi che inibiscono la sicurezza sociale ma anche la crescita economica della nostra terra.

 

L’esercizio della giustizia - conclude Tarquinio -,oggi come non mai è sollecitato ad esempi di introspezione ed equilibrio per confermare, con la credibilità, l’autorevolezza che gli appartiene.  Introspezione, risolutezza, abnegazione, sono esattamente le pietre miliari che hanno contrassegnato la storia umana e professionale di Leonardo Leone De Castris che oggi Foggia è onorata di avere a capo della Procura della Repubblica”

 

Avvicendamento ai vertici della Procura della Repubblica di Foggia, dove si è insediato ieri Leonardo Leone De Castris prendendo il posto (su nomina dal Consiglio superiore della magistratura) del predecessore Vincenzo Russo. 

Originario di Lecce, 53 anni, De Castris ha guidato in passato la Procura di Rossano Calabro e la Direzione distrettuale antimafia del capoluogo salentino.

LA SODDISFAZIONE DEL SENATORE LUCIO TARQUINIO. Il senatore foggiano Lucio Tarquinio ha espresso profonda soddisfazione per la nuova nomina: “Per le sue eccellenti capacità professionali, l’equilibrio e la determinazione che umanamente hanno determinato la sua prestigiosa carriera, il dottor Leonardo Leone De Castris è quanto di meglio potesse augurarsi la mgistratura foggiana. La nostra provincia è talmente irretita da fenomeni criminosi che solo l’amministrazione di una giustizia oculata, ponderata, risoluta può sgrovigliarne l’ordito malavitoso. L’esperienza maturata dal dottor De Castris - continua il senatore Tarquinio - nel fronteggiare la Sacra Corona Unita, quando aveva solo 27 anni, e, quando di anni ne aveva 38, come Procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, è, evidentemente, la storia di un uomo e di uno straordinario servitore dello Stato che è riuscito a tenere sempre alta la testa al cospetto del malaffare organizzato. Foggia e la Capitanata hanno bisogno di uomini di tale levatura; la giustizia foggiana necessita di magistrati che sappiano rilevare e indagare attentamente i fatti criminosi che inibiscono la sicurezza sociale ma anche la crescita economica della nostra terra. L’esercizio della giustizia - conclude Tarquinio - oggi come non mai è sollecitato ad esempi di introspezione ed equilibrio per confermare, con la credibilità, l’autorevolezza che gli appartiene. Introspezione, risolutezza, abnegazione, sono esattamente le pietre miliari che hanno contrassegnato la storia umana e professionale di Leonardo Leone De Castris che oggi Foggia è onorata di avere a capo della Procura della Repubblica”.