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  • Pubblicata il: 07/01/2014 14:08:04

L'Epifania, che tutti i vandali si porta via... Quando le festività natalizie costano caro

L'ultimo atto, un'auto bruciata a via le Maestre

Qualunquismo. Populismo. Demagogia. Le enunciamo subito noi le possibili anticipazioni o preoccupazioni (prolessi, tecnicamente parlando), che qualcuno potrebbe opporre all'assurdo bilancio di queste festività natalizie. D'altronde, la retorica la conosciamo tutti (viviamo a Foggia, in Italia, non potrebbe essere altrimenti). Ciò che si conosce un po' meno, o ancora non si è considerato a dovere, è la conta dei danni (assurda, lo ripetiamo) subiti dalla città (e dai cittadini, che pagheranno) in un periodo che sarebbe dovuto essere esclusivamente di festa. L'ultima nota, in ordine di tempo, è un'auto incendiata nella notte tra il 5 e il 6 gennaio.
 
L'AUTOMOBILE BRUCIATA NELLA NOTTE DELL'EPIFANIA. A via le Maestre, per la precisione. Pieno centro storico (anche se in un vicolo meno esposto). Un'utilitaria di colore nero data alle fiamme da ignoti, durante una delle ultime notti di festa vissute dalla città di Foggia. Fiamme domate in modo rudimentale, come si evince dalla foto stessa nella quale, per giunta, i segni della combustione sono evidenti anche sul muro di un'abitazione vicina, a conferma dell'ovvia pericolosità dell'atto, in una zona inoltre ad alta densità abitativa. Ancora una volta dunque, com'è facile intuire ad un esame anche superficiale di queste feste natalizie, vandali (o criminali) hanno approfittato del momento di distrazione generale per agire in modo illegale, a tutto scapito della cittadinanza e in spregio alle istituzioni e alle forze dell'ordine. 
 
UN BILANCIO DA GUERRIGLIA URBANA. Ma l'auto bruciata di via le Maestre è solo l'ultimo atto di una serie di violenze alla città (e ai cittadini, soprattutto dal punto di vista economico) comminate durante il periodo di tempo che va dall'8 dicembre sino al 6 gennaio, con l'apice di capodanno in mezzo – e questo nonostante la ormai acclarata “ordinanza-spot” emanata dal Sindaco a poche ore dal 31 dicembre, praticamente innocua (LEGGI). Cabine telefoniche distrutte (almeno un paio, una addirittura prima di Capodanno – LEGGI – e un'altra segnalata dopo – LEGGI), cestini letteralmente fatti saltare in aria (LEGGI), ruote squartate nella notte e telecamere di videosorveglianza fracassate (LEGGI). E ancora, botti illegali smerciati ed esplosi praticamente ovunque, alcuni venduti sottobanco nei garage dei quartieri periferici, altri alla luce del sole, sui consueti banchi abusivi che spuntano ogni anno (anche in centro).
 
MA NON DOVEVANO ARRIVARE I VIGILI CON LE PISTOLE?. "Sistemare o sostituire i cestini danneggiati costerà altro denaro della comunità che avremmo potuto destinare ad uno scopo certamente migliore” ha detto l'assessore all'ambiente Pasquale Russo, appena qualche giorno fa. Una considerazione incontrovertibile che però, lasciando perdere l'inefficace ordinanza di cui sopra (sia dal punto di vista politico che pratico, ed era scontato, si conceda), si sarebbe anche potuta evitare, magari con un lavoro di programmazione incentrato sulla sicurezza decisamente più ponderato e attagliato per questo periodo di festività, a quanto pare utilizzato da alcuni (e non da quest'anno) soprattutto per aumentare gli atti di vandalismo e di criminalità. Ad ogni modo, il nuovo questore Piernicola Silvis, insediandosi, ha manifestato la sua volontà di aumentare anche i pattugliamenti (LEGGI), cercando di non militarizzare la città. Forse però, sarebbe bastato applicare i due provvedimenti intrapresi dall'assessore alla sicurezza Arcuri, anzi solo annunciati all'inizio dell'estate scorsa e, al momento, ancor nell'oblio: l'impiego della polizia municipale anche nelle ore notturne (dopo le 22) e la possibilità di dotare i detti agenti di una pistola d'ordinanza (LEGGI). I finanziamenti, per la formazione degli agenti e per l'acquisto delle armi, furono stanziati. Ma le pistole, alla fine, sono arrivate a destinazione? 
Qualunquismo. Populismo. Demagogia. Le enunciamo subito noi le possibili anticipazioni o preoccupazioni (prolessi, tecnicamente parlando), che qualcuno potrebbe opporre all'assurdo bilancio di queste festività natalizie. D'altronde, la retorica la conosciamo tutti (viviamo a Foggia, in Italia, non potrebbe essere altrimenti). Ciò che si conosce un po' meno, o ancora non si è considerato a dovere, è la conta dei danni (assurda, lo ripetiamo) subiti dalla città (e dai cittadini, che pagheranno) in un periodo che sarebbe dovuto essere esclusivamente di festa. L'ultima nota, in ordine di tempo, è un'auto incendiata nella notte tra il 5 e il 6 gennaio.
L'AUTOMOBILE BRUCIATA NELLA NOTTE DELL'EPIFANIA. A via le Maestre, per la precisione. Pieno centro storico (anche se in un vicolo meno esposto). Un'utilitaria di colore nero data alle fiamme da ignoti, durante una delle ultime notti di festa vissute dalla città di Foggia. Fiamme domate in modo rudimentale, come si evince dalla foto stessa nella quale, per giunta, i segni della combustione sono evidenti anche sul muro di un'abitazione vicina, a conferma dell'ovvia pericolosità dell'atto, in una zona inoltre ad alta densità abitativa. Ancora una volta dunque, com'è facile intuire ad un esame anche superficiale di queste feste natalizie, vandali (o criminali) hanno approfittato del momento di distrazione generale per agire in modo illegale, a tutto scapito della cittadinanza e in spregio alle istituzioni e alle forze dell'ordine. 
UN BILANCIO DA GUERRIGLIA URBANA. Ma l'auto bruciata di via le Maestre è solo l'ultimo atto di una serie di violenze alla città (e ai cittadini, soprattutto dal punto di vista economico) comminate durante il periodo di tempo che va dall'8 dicembre sino al 6 gennaio, con l'apice di capodanno in mezzo – e questo nonostante la ormai acclarata “ordinanza-spot” emanata dal Sindaco a poche ore dal 31 dicembre, praticamente innocua (LEGGI). Cabine telefoniche distrutte (almeno un paio, una addirittura prima di Capodanno – LEGGI – e altre segnalate dopo – LEGGI), cestini letteralmente fatti saltare in aria (LEGGI), ruote squartate nella notte e telecamere di videosorveglianza fracassate (LEGGI). E ancora, botti illegali smerciati ed esplosi praticamente ovunque, alcuni venduti sottobanco nei garage dei quartieri periferici, altri alla luce del sole, sui consueti banchi abusivi che spuntano ogni anno (anche in centro).
MA NON DOVEVANO ARRIVARE I VIGILI DOPO LE 22?. "Sistemare o sostituire i cestini danneggiati costerà altro denaro della comunità che avremmo potuto destinare ad uno scopo certamente migliore” ha detto l'assessore all'ambiente Pasquale Russo, appena qualche giorno fa. Una considerazione incontrovertibile che però, lasciando perdere l'inefficace ordinanza di cui sopra (sia dal punto di vista politico che pratico, ed era scontato, si conceda), si sarebbe anche potuta evitare, magari con un lavoro di programmazione incentrato sulla sicurezza decisamente più ponderato e attagliato per questo periodo di festività, a quanto pare utilizzato da alcuni (e non da quest'anno) soprattutto per aumentare gli atti di vandalismo e di criminalità. Ad ogni modo, il nuovo questore Piernicola Silvis, insediandosi, ha manifestato la sua volontà di aumentare anche i pattugliamenti (LEGGI), cercando di non militarizzare la città. Forse però, sarebbe bastato applicare il provvedimento intrapreso dall'assessore alla sicurezza Arcuri, anzi solo annunciato all'inizio dell'estate scorsa e, al momento, ancora nell'oblio: l'impiego della polizia municipale anche nelle ore notturne (dopo le 22), addirittura dotando 15 vigili di pistola d'ordinanza (LEGGI), provvedimento tanto discutibile quanto inattuato (costato inoltre 7500 euro). A proposito, ma le pistole, alla fine, sono arrivate? 

di Redazione