Ha terminato la celebrazione della Santa Messa impartendo la ‘pedata di Dio’ a tutti i fedeli riuniti in chiesa. Perché “la pedata di Dio è un modo, è un invito per riconoscere i nostri peccati le nostre colpe, le nostre debolezze, per capire che nessuno perfetto e che ognuno è chiamato a fare la sua parte”. Già, la sua parte. Perché per don Luigi Ciotti, presidente e fondatore dell'Associazione Contro le Mafie Libera, il tema della “responsabilità di ciascuno di noi” per garantire “democrazia e giustizia sociale” è al centro del suo messaggio. Del grido che lo accompagna e che risuona in tutte le città che visita.
LE TRE GAMBE DELLA DEMOCRAZIA - E ieri sera, don Ciotti ancora una volta non ha voluto far mancare la sua presenza alla città di Foggia. In modo particolare, a Michele Panunzio, figlio dell’imprenditore edile Giovanni Panunzio che il 6 novembre 1992 cadde sotto i colpi della mafia perché si era opposto al racket. Il presidente di Libera, quindi, nella parrocchia dei Santi Guglielmo e Pellegrino ha celebrato la messa per il 25° anniversario di matrimonio di Michele e Giovanna. Al termine, invece, don Ciotti si è intrattenuto in chiesa per incontrare i giovani, i cittadini, la comunità foggiana. “La democrazia si fonda su due grandi doni: la giustizia e la dignità umana. Ma la democrazia non starà mai in piedi se manca una terza gamba: la responsabilità. Quella che noi chiediamo allo Stato, alle Istituzioni, ma che dobbiamo chiedere anche a noi. Perché il cambiamento ha bisogno di noi, del nostro contributo, della nostra intelligenza”.