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  • Pubblicata il: 01/06/2023 17:48:40

Libri, talk, teatro, danza e musica in attesa del Pride: “Non sarà solo una festa”

La tre-giorni di avvicinamento al Pride del 10 giugno

Il Rainbow River Festival si propone come primo festival di cultura Queer della città di Foggia e provincia. Ed è un festival senza distinzioni e senza pregiudizi, con un sottotitolo chiaro: “un fiume di orgoglio”. Ma anche: “Un avvicinamento al Pride – come spiega Salvatore D’Alessio, tra gli organizzatori – per non limitare tutto alla festa finale del 10 giugno”.

TRE GIORNI DI INCLUSIONE. Attraverso performance, talk e musica live, con il contributo di numerosi e importanti ospiti della comunità LGBTQIA+ e friendly, si darà un messaggio di libertà per l’intera comunità. Dove? A Palazzo Dogana, nei giorni 5, 6 e 7 giugno. “Ogni giorno una tematica specifica – entra nel merito D’Alessio – per raccontare cos’è il Pride e cos’è la comunità queer. Il primo, ad esempio, si parlerà della storia del movimento, durante il secondo invece verrà dato spazio ai corpi, mentre il terzo giorno si discuterà della cultura queer attraverso le arti cinematografiche e dello spettacolo, provando ad analizzare come influiscono nell’immaginario collettivo”.

UN OMICIDIO CHE HA SCOSSO L’ITALIA. Nello specifico, la prima serata si apre con "Pride: storie d'orgoglio", con la performance teatrale “Seven”, giovani che ritrovano la gioia di essere unici e liberi, cui seguirà la presentazione del libro “La Stranizza” di Valerio La Martire che racconta la storia di Nino e Marco. “Si narra di un omicidio avvenuto negli anni ’70 – racconta Salvatore D’Alessio – con vittima una coppia di ragazzi, uccisa dai genitori di uno dei due: da quel momento l’Italia ha capito di aver bisogno di un movimento”.

STAND-UP COMEDY E MUSICA. E ancora, sempre il 5 giugno, spazio alla Stand up comedy di Letizia Amoreo, che parlerà del lato oscuro dell’arcobaleno, mentre Giorgio Bozzo farà un punto storiografico del movimento LGBTQIA+, approfondendo sull’importanza del Pride e proiettando il documentario per ricordare lo storico Foggia Pride del 2015. Si chiuderà la serata con il concerto live dei Fanoya.

I CORPI. Nella seconda serata si raccontano "Questi corpi", ovvero sessualità e generazione Z. Al centro, la presentazione del libro “Frenesia” di Flavio Nuccitelli, un romanzo di formazione che narra “La scoperta del corpo e del proprio orientamento sessuale – come racconta sempre D’Alessio – con toni ironici e da commedia”. Appuntamento anche con Bryan Ceotto, attivista social e Marta Rohani, formatrice, psicologa e delegata alla scuola nella Segreteria Nazionale di Arcigay, per uno spunto sulla generazione Z e il rapporto con il proprio corpo. Infine, non mancherà la musica con l’apertura del festival di Ethan, giovane artista queer che con la sua voce limpida e potente incanterà il pubblico. Chiusura della serata con la talentuosa cantante Adriana Le’.

CHIUSURA. Terza e ultima serata con "Cultura Queer che show!". Un'occasione per scoprire come lo spettacolo e la comunicazione inclusiva aiutano a emergere e amare sé stessi con il contributo dell’arte de La Trape, performer Drag che ha saputo raccontare sé stessa attraverso il trasformismo, insieme a Ella Bottom Rouge, Stefano Protopapa e Diego Passoni per parlare dell’importanza dei messaggi che la comunicazione e lo spettacolo possono fornire al pubblico come strumento per l’inclusività Queer e trattare la tematica Queerness. Protagoniste, poi, le ragazze di “Brave Mai”, il primo podcast sul sesso tra donne che raccontano in prima persona, in maniera ironica e spudorata e che cercano di sfatare tutti i luoghi comuni e gli stereotipi che ruotano intorno al piacere femminile.

IDENTITA’ E MEMORIA. Si affronterà inoltre il tema dell’identità, della memoria, della sessualità e della giustizia sociale con l’antropologa visuale Elettra Gotti e di quanto è importante il mezzo della comunicazione visiva. Si chiuderà il festival con il concerto di Lamo, cantautrice e musicista che in passato ha collaborato con Max Gazzè e Bugo.

ORGANIZZATORI. Il festival è realizzato dall’Ats composta da Arcigay Foggia 'Le Bigotte” APS (ente capofila), cooperativa sociale Kaleidos, Comune di Cerignola e Provincia di Foggia, come attività di animazione territoriale nell’ambito del progetto 'Che genere di rispetto' promosso dall’UNAR (Ufficio Antidiscriminazioni Razziali – Presidenza del Consiglio dei Ministri), finanziato nell’ambito del PON Inclusione FSE 2014-2020 e cofinanziato da Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, JR Studio, Centro Aria, con la collaborazione di Birra del Gargano, Azienda Agricola Vecera Luigi, Friggitoria in Centro e i partner del progetto Ubik, Foggia Città Aperta che ringraziamo.

di Redazione