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  • Pubblicata il: 19/05/2014 18:58:02

Lucky, la società civile chiede giustizia per il cane ucciso e parte la campagna sul web

“L'allevatore del foggiano deve pagare”

“Gentili organi competenti, con la presente desidero manifestare tutto il mio sdegno per quanto accaduto a Manfredonia dove, giorni fa, un allevatore ha legato il proprio cane, un cucciolo, al gancio traino della sua macchina percorrendo diversi chilometri”. Iniziano tutte così: centinaia e centinaia di mail inviate – presumibilmente – a tutte le redazioni di Foggia e provincia, e probabilmente dell'intera Puglia. Un vero e proprio tam-tam mediatico, conseguenza del turpe accadimento che ha riguardato “Lukcy”, il meticcio trovato morto dopo una frustrante agonia (LEGGI) nei pressi dell'Enpa manfredoniana. La reazione della società civile si fa sentire sul web, dopo la denuncia di alcune testate della zona (Foggia Città Aperta tra le prime redazioni a segnalare la notizia e a seguirne gli sviluppi). E chiede giustizia per Lucky.
 
Di seguito, pubblichiamo il contenuto delle numerosissime mail (tutte uguali) arrivate in redazione:
 
“Il cane si è salvato grazie all'intervento di alcuni passanti che hanno fatto fermare questo individuo che poi è scappato, ma successivamente fermato dalla polizia... Il cane è stato ricoverato presso la struttura dell'ENPA di Manfredonia ed era fuori pericolo ma, il 15 maggio, il cane è sparito dal box dove stava e, sicuramente, i responsabili della sua scomparsa, sono collegati alla vicenda. Nello stesso giorno è stata diffusa la notizia della morte del cucciolo, trovato all'interno della stessa struttura dove era ricoverato”. 
 
“Chiedo delle indagini esemplari che possano portare alla scoperta di chi ha causato la morte del cane dopo che, fortunatamente, era scampato a una fine atroce. Un fatto analogo ha avuto luogo in Sardegna, a Irgoli (NU), circa un mese fa, in quel caso un altro cane, chiamato Amore, è morto a causa delle ferite riportate dopo essere stato trascinato per chilometri legato al gancio traino della macchina di un pastore. Questo episodio ha sconvolto tutti, la notizia ha fatto il giro del mondo, numerosi gli articoli e i servizi, fra tanti quello del programma Le Iene su questa vicenda, e anche la PETA, la più grande associazione internazionale, ha dato spazio alla notizia chiedendo giustizia per questo povero cane. Capirete bene che quanto accaduto, non solo sporca l'immagine della vostra bellissima regione e della gente onesta che ama e difende gli animali, ma chi ha compiuto questo, potrebbe farlo nuovamente, anche sulle persone”. 
 
“Vi chiedo dunque che l'allevatore del Foggiano che ha compiuto questo, paghi secondo quanto disposto dalla legge italiana con il massimo della pena, e con lui tutti gli altri eventuali complici della morte del povero Lucky. Sicuro di un vostro intervento, porgo i miei più cordiali saluti”.
“Gentili organi competenti, con la presente desidero manifestare tutto il mio sdegno per quanto accaduto a Manfredonia dove, giorni fa, un allevatore ha legato il proprio cane, un cucciolo, al gancio traino della sua macchina percorrendo diversi chilometri”. Iniziano tutte così: centinaia e centinaia di mail inviate – presumibilmente – a tutte le redazioni di Foggia e provincia, e probabilmente dell'intera Puglia. Un vero e proprio tam-tam mediatico, conseguenza del turpe accadimento che ha riguardato “Lukcy”, il meticcio trovato morto dopo una frustrante agonia (LEGGI) nei pressi dell'Enpa manfredoniana. La reazione della società civile si fa sentire sul web, dopo la denuncia di alcune testate della zona (Foggia Città Aperta tra le prime redazioni a segnalare la notizia e a seguirne gli sviluppi). E chiede giustizia per Lucky.
Di seguito, pubblichiamo il contenuto delle numerosissime mail (tutte uguali) arrivate in redazione:

“Il cane si è salvato grazie all'intervento di alcuni passanti che hanno fatto fermare questo individuo che poi è scappato, ma successivamente fermato dalla polizia... Il cane è stato ricoverato presso la struttura dell'ENPA di Manfredonia ed era fuori pericolo ma, il 15 maggio, il cane è sparito dal box dove stava e, sicuramente, i responsabili della sua scomparsa, sono collegati alla vicenda. Nello stesso giorno è stata diffusa la notizia della morte del cucciolo, trovato all'interno della stessa struttura dove era ricoverato”. 
“Chiedo delle indagini esemplari che possano portare alla scoperta di chi ha causato la morte del cane dopo che, fortunatamente, era scampato a una fine atroce. Un fatto analogo ha avuto luogo in Sardegna, a Irgoli (NU), circa un mese fa, in quel caso un altro cane, chiamato Amore, è morto a causa delle ferite riportate dopo essere stato trascinato per chilometri legato al gancio traino della macchina di un pastore. Questo episodio ha sconvolto tutti, la notizia ha fatto il giro del mondo, numerosi gli articoli e i servizi, fra tanti quello del programma Le Iene su questa vicenda, e anche la PETA, la più grande associazione internazionale, ha dato spazio alla notizia chiedendo giustizia per questo povero cane. Capirete bene che quanto accaduto, non solo sporca l'immagine della vostra bellissima regione e della gente onesta che ama e difende gli animali, ma chi ha compiuto questo, potrebbe farlo nuovamente, anche sulle persone”. 
“Vi chiedo dunque che l'allevatore del Foggiano che ha compiuto questo, paghi secondo quanto disposto dalla legge italiana con il massimo della pena, e con lui tutti gli altri eventuali complici della morte del povero Lucky. Sicuro di un vostro intervento, porgo i miei più cordiali saluti”.

di Redazione