La letteratura, quando si impegna, è in grado di produrre emozioni improvvise, forti, durevoli. È il caso del romanzo di Francesco Abate, dal titolo “Un posto anche per me”, edito da Einaudi e secondo autore della rassegna “Lib(e)ri per Reagire”, in programma questa sera, giovedì 24 ottobre, alle ore 19, alla libreria Ubik di Foggia. Una campagna in favore della legalità che ha messo sul banco – per ora, ché non è detto che non si prosegua anche nel nuovo anno – ben quattro appuntamenti letterari, ciascuno impegnato contro l'illegalità e ciascuno, a modo proprio, parte integrante della campagna cittadina “Foggia Reagisci”, promossa da Libera. E oltre a quest'ultima realtà, fanno parte dell'organizzazione anche Ubik, il Comune di Foggia, Foggia Città Aperta, Il SottoSopra, Il Presidio del Libro e Amnesty-BarattoLibro. Anche questo incontro, come il precedente con Stefano Piedimonte (al quale ha preso parte anche il sindaco Mongelli), verrà trasmesso in diretta streaming sul sito di Foggia Città Aperta.
UN GRAN SEGRETO E MOLTE VERGOGNE. “In questo lavoro bisogna essere discreti. Non fare domande. Né rispondere a domande. Presentarsi con educazione e garbo, e questi non mi mancano, dopo cinque anni di elementari e tre di medie dalle suore Ciliegine più quattro d'istituto magistrale dai Salesiani”. L'uomo delle consegne si chiama Peppino, e parla così: è la sua lingua, questa, estratta dall'ottimo lavoro di Francesco Abate, sardo come il suo protagonista e anche lui trapiantato a Roma per lavoro. Peppino però, fa le consegne a domicilio, ed è una sorta di Forrest Gump assoldato da un'organizzazione molto, molto particolare. Al servizio “dei clienti più esclusivi”. Viaggia di notte, sugli “auti”, come si dice a Roma, “su e giù da un punto A a un punto B”. In una mano “il bustone con il bendidio” e nella manica “sa Guspinesa” - la lama, per difendersi. Perché, come scrive mirabilmente Abate nel suo romanzo: “Un uomo che viaggia da solo sull'autobus della notte porta sempre con sé un gran segreto e lo accompagnano molte vergogne. E gli uomini che custodiscono segreti e vergogne è meglio non disturbarli”.
L'AUTORE. Francesco Abate. Nato a Cagliari nel 1964. Ha esordito con Mister Dabolina (Castelvecchi, 1998). Sono seguiti Il cattivo cronista (Il Maestrale, 2003), Ultima di campionato, da un soggetto vincitore del premio Solinas (Il Maestrale, 2004/ Frassinelli 2006), Getsemani (Frassinelli, 2006) e I ragazzi di città (Il Maestrale, 2007). Con Einaudi ha pubblicato Mi fido di te («Einaudi Stile libero» 2007 e «Super ET» 2008), scritto a quattro mani con Massimo Carlotto, Cosí si dice (2008), Chiedo scusa (con Saverio Mastrofranco, 2010 e 2012) e Un posto anche per me (2013).
La letteratura, quando si impegna, è in grado di produrre emozioni improvvise, forti, durevoli. È il caso del romanzo di Francesco Abate, dal titolo “Un posto anche per me”, edito da Einaudi e secondo autore della rassegna “Lib(e)ri per Reagire”, in programma questa sera, giovedì 24 ottobre, alle ore 19, alla libreria Ubik di Foggia. Una campagna in favore della legalità che ha messo sul banco – per ora, ché non è detto che non si prosegua anche nel nuovo anno – ben quattro appuntamenti letterari, ciascuno impegnato contro l'illegalità e ciascuno, a modo proprio, parte integrante della campagna cittadina “Foggia Reagisci”, promossa da Libera. E oltre a quest'ultima realtà, fanno parte dell'organizzazione anche Ubik, il Comune di Foggia, Foggia Città Aperta, Il SottoSopra, Il Presidio del Libro e Amnesty-BarattoLibro. Anche questo incontro, come il precedente con Stefano Piedimonte (al quale ha preso parte anche il sindaco Mongelli), verrà trasmesso in diretta streaming sul sito di Foggia Città Aperta.
UN GRAN SEGRETO E MOLTE VERGOGNE. “In questo lavoro bisogna essere discreti. Non fare domande. Né rispondere a domande. Presentarsi con educazione e garbo, e questi non mi mancano, dopo cinque anni di elementari e tre di medie dalle suore Ciliegine più quattro d'istituto magistrale dai Salesiani”. L'uomo delle consegne si chiama Peppino, e parla così: è la sua lingua, questa, estratta dall'ottimo lavoro di Francesco Abate, sardo come il suo protagonista e anche lui trapiantato a Roma per lavoro. Peppino però, fa le consegne a domicilio, ed è una sorta di Forrest Gump assoldato da un'organizzazione molto, molto particolare. Al servizio “dei clienti più esclusivi”. Viaggia di notte, sugli “auti”, come si dice a Roma, “su e giù da un punto A a un punto B”. In una mano “il bustone con il bendidio” e nella manica “sa Guspinesa” - la lama, per difendersi. Perché, come scrive mirabilmente Abate nel suo romanzo: “Un uomo che viaggia da solo sull'autobus della notte porta sempre con sé un gran segreto e lo accompagnano molte vergogne. E gli uomini che custodiscono segreti e vergogne è meglio non disturbarli”.
L'AUTORE. Francesco Abate. Nato a Cagliari nel 1964. Ha esordito con "Mister Dabolina" (Castelvecchi, 1998). Sono seguiti "Il cattivo cronista" (Il Maestrale, 2003), "Ultima di campionato", da un soggetto vincitore del premio Solinas (Il Maestrale, 2004/ Frassinelli 2006), "Getsemani" (Frassinelli, 2006) e "I ragazzi di città" (Il Maestrale, 2007). Con Einaudi ha pubblicato "Mi fido di te" («Einaudi Stile libero» 2007 e «Super ET» 2008), scritto a quattro mani con Massimo Carlotto, "Cosí si dice" (2008), "Chiedo scusa" (con Saverio Mastrofranco, 2010 e 2012) e "Un posto anche per me" (2013).