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  • Pubblicata il: 15/01/2018 10:52:49

Pagavano il materiale ma costringevano i clienti a non incassare gli assegni: colpo al clan Gaeta

Sono ritenuti, a vario titolo, responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni, ricettazione e, per alcuni di loro, anche detenzione illegale di armi da fuoco, detenzione e spaccio di sostanza stupefacente. Per questo, alle prime ore di oggi, 15 gennaio, i Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 10 indagati (3 colpiti da custodia in carcere e 7 agli arresti domiciliari), appartenenti al noto “Clan Gaeta” di Orta Nova. 

LE ESTORSIONI. Le misure restrittive giungono al termine di un'indagine avviata e condotta interamente dai Carabinieri della Compagnia di Foggia a seguito di un'estorsione denunciata dai titolari di una farmacia agricola, che - venduti notevoli quantitativi di prodotti a personaggi conosciuti come "vicini" ad esponenti della criminalità di Orta Nova -, si erano visti saldare l'ingente credito con alcuni assegni bancari, salvo poi essere costretti, con percosse e violente minacce da parte di questi "clienti", a non incassarli ("... uè, pezzo di m[…], vai in banca a ritirare l'assegno, oppure coprili tu, sennò ti spacchiamo la faccia ... vi crivelliamo di colpi in bocca a tutti e due ... bastardi, stasera vi vengono a sparare in bocca a tutti e due ... vai a prendere il coltello che lo devo uccidere a questo bastardo ..."). 

‘LA FAMIGLIA’. Le indagini della Compagnia Carabinieri di Foggia hanno permesso di fare luce sull’organizzazione criminale, saldamente radicata ad Orta Nova e riconducibile alla nota famiglia Gaeta che prosperava grazie a numerose e svariate attività delittuose, spaziando dalle estorsioni, alla ricettazione, ai furti, fino al possesso di armi e di stupefacenti. Significativo il momento in cui la parte offesa, dopo essere stata minacciata affinché non incassasse gli assegni ricevuti per la merce venduta e soprattutto ritirasse la denuncia presentata ai Carabinieri, era stata sinistramente rassicurata che “La Famiglia” avrebbe provveduto a pagare quanto a lui dovuto e sistemare il tutto. 

LA CONFISCA. La compagine criminale riconducibile alla famiglia Gaeta è stata già recentemente colpita dalla confisca di beni operata lo scorso 14 dicembre, sottraendo a Francesco Gaeta, cl.’58, beni immobili vari e conti bancari per circa un milione di euro. (Leggi:Antimafia, altro maxi sequestro: confiscati beni per un milione di euro a Francesco Gaeta).

LE INTERCETTAZIONI. I carabinieri hanno anche riportato alcune conversazioni captate nel corso delle intercettazioni, dalle quali si evidenzia non solo la capacità predatoria del gruppo, ma soprattutto le sue criminali potenzialità in ben più gravi delitti:  
- "... adesso ci devono vedere pure che spariamo ...";  
- "... oh ... quello lo prese il borsone, quello prese tre o quattro ... andò proprio che lo doveva sparare a quello là ... andammo là quattro persone accavallate (armate) ... che il giorno prima, dette mazzate ad -omissis- e fece discussione con -omissis- ...;  
- "... questo se la sta cantando a destra e sinistra, 'sto figlio di puttana di merda ... questo già lo tengo paliato a questo ...";  
- "... io non ci sto andando più perché io come mi riprendo un po', ho un grosso problema ... però quello vuol'essere proprio ucciso ...";  
- "... andiamo e lo ucc... e lo squagliamo in corpo a quello, che ci sta facendo una ragione, quella è colpa tua, tu hai fatto conoscere i cerignolani ad -omissis- ... oh, mi senti a me? Tu a me per 'sto fatto mi devi togliere di mezzo ... tu ...";  
- "... no, no, non appartiene ... oh, quello vuol'essere ... quello ... quello ... lo spaccò con una pistola a quello, che poi per difendere a quell'altro fesso di -omissis- ...". 

GLI ARRESTI. Più specificatamente, sono stati arrestati e condotti in carcere Franco Di Palma, cl.'59, e Michele Scuccimarra, cl. '63, già con diversi precedenti specifici. Sono stati invece disposti gli arresti domiciliari nei confronti di Maurizio Di Palma, cl. '71, Antonio Vitale, cl. '68, Biagino Uva, cl. '75, Nicola Uva, cl. '76, Mariano Scuccimarra, cl. '91, Rocco Izzi, cl. '72, e Nicola Settanni, cl. '76. E’ ricercata inoltre un’altra persona, colpita dal medesimo provvedimento.

di Redazione