Stampa questa pagina
  • Pubblicata il: 17/03/2015 12:05:03

Marasco fa lo ‘007’ sugli alloggi pericolosi: “Ecco la prova – confessione del Comune”

Delibera contestata sulla scuola Giovanni XXIII

È un architetto e, quindi, di questi temi se ne intende. In più, è all’opposizione e difficilmente si lascia scappare l’occasione per rilevare qualche ‘superficialità’ dell’amministrazione comunale. E così, Augusto Marasco, torna sul tema degli alloggi e – dopo aver contestato la decisione della giunta di prevedere “il riuso dell’ex scuola materna “Giovanni XXIII” al CEP che ha gravissimi problemi di staticità” – porta le “prove”.

I NUOVI ALLOGGI. Facciamo un passo indietro. Il capogruppo de ‘Il pane e le rose’ ha presentato nei giorni scorsi una interrogazione urgente sul progetto del comune che intende realizzare nuovi alloggi da destinare all’emergenza abitativa nell’ex scuola di via Petrarca. «Quell’edificio – ricorda Marasco – è stato sgomberato per carenze strutturali e dichiarato non più recuperabile per gravi problemi che ne hanno compromesso definitivamente, e da tempo, i requisiti minimi di agibilità e sicurezza».

GLI INTERVENTI. Malgrado ciò – sottolinea l’ex candidato sindaco -, la Giunta ha approvato un progetto esecutivo per realizzare 10 alloggi attraverso lavori di recupero edilizio per uso abitativo degli immobili comunali dell’ex Scuola dell’Infanzia “Acquaviva”, in via Candelaro, e dell’ex Scuola Materna “Giovanni XXIII”, al CEP. Mercoledì 11 marzo, Marasco ha presentato un’interpellanza urgente centrata sulla Delibera numero 23 del 20 febbraio scorso, con cui la Giunta Comunale approvava appunto il progetto esecutivo per il recupero edilizio di questi due immobili comunali.

NESSUN RECUPERO. Nell’interpellanza urgente rivolta al sindaco, Marasco ha messo in rilievo che in seguito alle verifiche effettuate sul plesso di via Petrarca 65, i tecnici incaricati certificarono che «alla luce delle indagini svolte e dei risultati ottenuti dal calcolo numerico, è emerso che la struttura della Scuola “Giovanni XXIII” in Foggia non risulta adeguata sia nei confronti delle azioni controllate dell’uomo (ossia carichi permanenti e alle azioni di servizio) sia nei confronti delle azioni sismiche, cosicché essa non risulta staticamente e simicamente agibile». Lo stesso edificio, proprio con ordinanza del Servizio Lavori Pubblici, è stato sgomberato per carenze strutturali: in poche parole – evidenzia Marasco -, è impossibile procedere in alcun modo per il recupero edilizio di quel plesso.

LE PROVE. Ora, Augusto Marasco rincara la dose e porta anche quella che definisce la “prova-confessione”: il computo metrico (consultabile sull’albo pretorio del Comune di Foggia) è di 3 giorni dopo la delibera che lo approva. In sostanza – è la denuncia di Marasco – il Comune ha prima approvato la realizzazione degli alloggi nell’ex scuola del Cep, poi ha verificato la fattibilità degli interventi.

di Redazione