Stampa questa pagina
  • Pubblicata il: 07/06/2014 18:51:00

Marasco e Landella, ultime "scintille" sul web

La polemica si sposta sui social. A 24 ore dal voto una nuova certezza: c'è qualcosa che "ha fallito"

"Sarebbe preferibile riuscire a mantenere il necessario rispetto per il candidato avversario e soprattutto per i tanti foggiani orientati verso quella proposta politica. Le goliardate devono mantenersi nei limiti del bon ton. Grazie”.
IL COMMENTO DI MARASCO. Un post su facebook e un tweet (senso identico, forma semplificata per vie delle restrizioni dei caratteri): stavolta Marasco prova a prendere le distanze in anticipo dalla “deriva” web successiva al confronto pubblico sospeso giovedì sera (LEGGI), mandando in rete il messaggio durante la mattinata di oggi, vigilia del voto.
 
L'INVITO. Impossibilitato a parlare in pubblico per il silenzio elettorale, Marasco sceglie i social (dove il divieto, di fatto, non esiste) per tornare sulla indegna vicenda del confronto a Palazzo di Città. E, dopo aver contribuito a esasperare gli animi con l’ormai nota critica grammaticale – “Si dice è fallita, non si dice ha fallito” -, prova a riportare tutto sui binari della correttezza. Anche se, in fondo, non vieta le goliardate. Come una mamma che dice al figlio: “Vai a giocare, ma non sudare…”
LA REPLICA DI LANDELLA. Puntuale, nel pomeriggio, la replica del candidato di centro-destra Landella, il quale punta il dito soprattutto contro le “degenerazioni da facebook” spuntate nelle ultime ore, prima di entrare nel merito del commento postato da Marasco questa mattina. “I sostenitori del mio avversario stanno proseguendo sulla strada dell'insulto e del dileggio personali. In rete girano video evidentemente denigratori e sono state create appositamente pagine facebook offensive”. Il riferimento è soprattutto alla pagina facebook “Se lo dice Frango”, uno spazio evidentemente satirico nel quale vengono riportati gli stralci dei confronti televisivi di questi ultimi giorni, con tanto di fotografia di Landella e citazione di questo o quello “strafalcione”.
LA POLEMICA 2.0 “Per noi le offese e le ingiurie personali – scrive ancora Landella – non sono mai state, e mai saranno, un argomento di polemica politica”. Una dichiarazione d'intenti un po' tardiva per la verità e che, di fatto, ad una scorsa veloce in rete, viene contraddetta dagli altrettanti video e commenti dei suoi sostenitori, impegnati a rinvenire negli interventi di Augusto Marasco tracce di sgrammaticature o improprietà sintattiche – gira anche una foto ritoccata nella quale Landella e Miranda sostengono una sciarpa del Foggia Calcio e Marasco e Di Gioia una biancorossa del Bari.
MEGLIO LA “DERIVA WEB”? Ad una riflessione più attenta però, vien da pensare che questi scambi tra “tifoserie” sul web non siano poi così esecrabili o, quanto meno, che abbiano una radice comune. Landella parla di odio avversario, Marasco di goliardia al limite della volgarità: la verità è che forse, nell'uno e nell'altro caso, si stia tentando soltanto di sdrammatizzare un confronto politico che, di fatto, non c'è mai stato, tale da consegnare un ballottaggio che la gran parte dei cittadini risolveranno di pancia o, peggio ancora, “a sensazione”.
QUALCOSA C'E' CHE “HA FALLITO”. Alla fine dei conti, ricalcando il vero leitmotiv all'origine di questa involontaria campagna mediatica, con cui simpaticamente ha chiuso il suo post Franco Landella – riproponendo volontariamente l'ormai famoso “ha fallito” – l'ultima settimana di bagarre probabilmente consegna agli elettori una sola certezza: qualcosa c'è che ha fallito. E' l'intera campagna elettorale di questi mesi, un periodo totalmente dedicato a contrapposizioni da stadio che hanno contribuito ad inasprire gli animi e durante la quale non si è avuto il tempo (o si è preferito evitare) di parlare di programmi e di obiettivi. Domani ci sarà il verdetto. Che vinca il migliore, come si dice in questi casi, nella speranza che non si dimostri alla prova dei fatti il meno peggio.

di Redazione