Stampa questa pagina
  • Pubblicata il: 05/02/2022 12:11:24

Maria Chiara Giannetta a Sanremo, il plauso della città e del suo primo maestro: “Un grande salto, adesso vorrei vederla al cinema”

Le parole di Roberto Galano, Teatro dei Limoni

“Prima la nera, poi il travestito, adesso addirittura i foggiani”. È il tweet live di Spinoza, mordace sito di satira che commenta l’entrata in scena sanremese di Maria Chiara Giannetta, attrice foggiana artisticamente nata al Teatro dei Limoni. Una battuta, naturalmente; probabilmente ispirata dalla breve performance in dialetto che la giovane artista ha dato vita nella serata di venerdì 4 febbraio accanto ad Amadeus, chiamato a ripetere in foggiano le battute della Giannetta.

“UN GRANDE SALTO”. Al di là di ciò, è praticamente unanime il plauso dei concittadini di Maria Chiara che, sui social network e non solo, ormai da ore le stanno manifestando il loro affetto, orgogliosi di avere sul più importante palco d’Italia una professionista “made in Foggia”. E non fa eccezione l’attore Roberto Galano, direttore artistico del Teatro dei Limoni e primo maestro di recitazione della Giannetta, per tre anni allieva del laboratorio sperimentale foggiano (dal 2010 al 2013). “Fa un bellissimo effetto vederla lì, è il palco più guardato d’Italia ed è un grande salto ma non qualitativo, questo perché Maria Chiara era già brava prima. È un grande riconoscimento, senza dubbio, che spero si goda perché se lo merita e perché ha lavorato sodo. Anzi – aggiunge – onestamente credo che meriti di più dal punto di vista della recitazione, mi riferisco al cinema: è quello che ancora le manca, vorrei vederla in ruoli difficili perché so che può farli e che ha lavorato per farli”.

LA CITTA’ SI RICORDA DI TE QUANDO PUO’ PRENDERE. Un talento cristallino, dunque, che già all’epoca, nelle parole di Galano, “andava educato e stimolato. D’altronde è quello che facciamo da sempre – continua l’attore – se vediamo una luce cerchiamo di tenerla accesa. In questo momento a Foggia è una delle cose più importanti e anzi fa rabbia, e avvilisce, vedere che la città si ricorda di te soltanto quando può prendere qualcosa, in questo caso la fama: eccola lì a mettere la medaglietta sul petto… La mia non è una polemica – chiarisce – ma una constatazione. Il lavoro delle scuole di teatro è fondamentale a qualunque livello e andrebbe sostenuto, accompagnato, riconosciuto. Ovvio che poi una scuola di recitazione come quella dove è approdata Maria Chiara – il riferimento è al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dove è entrata nel 2013 ndr – ti apre delle possibilità che un’altra scuola di provincia non può aprirti”.

LAVORARE SENZA FAMA. Resta l’orgoglio di aver visto nascere un talento e di averlo coltivato per qualche anno, preparandolo, evidentemente, al grande salto. “Va detto però che per ogni Maria Chiara Giannetta o Gianmarco Saurino che ce la fanno – aggiunge il direttore del Teatro dei Limoni, riferendosi a un altro giovane attore ormai noto al grande pubblico e nato sul palco di Via Giardino – ci sono altri cento che lavorano senza fama e che non hanno meno dignità di altri. Sono loro che dobbiamo sostenere”. Infine, sul riferimento di Amadeus ai “teatrini di Foggia” che ha fatto arrabbiare qualcuno (in realtà il conduttore si riferiva alle primissime esperienze di una Maria Chiara all’epoca undicenne), Roberto Galano glissa: “Non sono interessato al modo in cui Amadeus chiama i teatri, è un problema suo, non nostro”.

di Redazione