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  • Pubblicata il: 23/01/2014 20:21:02

Mario Desiati e l'amore proibito tra una prof e il suo alunno: più che scandalo, poesia

Venerdì 24 gennaio, ore 11 al Lanza. Alle 18.30 da Ubik

Veleno è solo un ragazzino quando assaggia per la prima volta le labbra di una donna. E quest'ultima, quando si concede, è già una donna. Trentenne, insegnante in una scuola media di Martina Franca e al condiscendente cospetto di tre ragazzi di terza media, due ripetenti e un timido tredicenne: Veleno, appunto. L'eroe “ostinato” de “Il libro dell'amore proibito” (Mondadori) di Mario Desiati, scrittore di grande (e oramai più che riconosciuto) talento, martinese doc ma residente da anni a Roma per ragioni letterarie e, nella giornata di venerdì 24 gennaio, in tour anche a Foggia. Un doppio incontro tutto da seguire, prima al Liceo classico V. Lanza (ore 11), per gli “Incontri Extravaganti” (in questo caso “I Ritorni”, considerato il suo primo passaggio nell'istituto foggiano appena due anni fa) della docente Mariolina Cicerale e, in serata (ore 18.30), alla libreria Ubik di Foggia, a conversare con l'autrice Roberta Jarussi (e nel salotto letterario di piazza U. Giordano si tratta della sua terza volta il sei anni).
 
VELENO, UN FIUME IN PIENA CHE “SA” L'AMORE. “Proibitemi di leggere e leggerò tutti i vostri libri all'indice, proibitemi di uscire da questa scuola, correre libero, e correrò lungo i boschi dei passaturi, proibitemi di vedere gli amici, dividere il mio sangue con loro, e romperò le mie vene per farlo schizzare fino alla soglia delle loro camere da letto. Proibitemi un campo di sansa e le ginocchia bucate, sfascerò fino alle ossa le gambe, le mie gambe. Proibitemi il vento in faccia e mi getterò in un dirupo. Proibitemi un divieto e lo infrangerò. Proibitemi d'amarla e l'amerò per sempre”. In un passo tra i più intensi del romanzo, tutta la forza e l'ostinazione di Veleno, il fiume in piena che racconta la storia del suo amore impossibile per la professoressa Telesca. Anzi per Donatella, o Diotima, come preferisce chiamarla quando le scrive lettere che sa che non le arriveranno mai, reclusa com'è in un carcere a pochi metri da lui, tra i fumi del Siderurgico e i Menhir della Valle d'Itria. Più che la storia di un ricongiungimento e di una lunga attesa amorosa – come nel più classico delle storie d'amore di impronta classica – il romanzo racconta la vita di Veleno dalla pubertà sino al primo anno di università, in prima persona, la sua crescita turbolenta vissuta con un'unica, enorme convinzione: l'amore per una donna di sedici anni più grande di lui che la giustizia e le convenzioni hanno allontanato per anni ma che, ciononostante, non hanno scalfito di una virgola. Più che il romanzo di uno scandalo, è l'analisi di un sentimento portato all'estremo e raccontato come fosse un lungo poema in prosa, proprio come si conviene all'amore, quando si è certi di possederne ogni misura. 
 
L'AUTORE. Oltre che scrittore importante, Mario Desiati è uno dei migliori editor e talent scout italiani, forte delle sue esperienze prima per Mondadori e poi per Fandango, dove ha svolto il ruolo di direttore editoriale. Autori come Alessandro Piperno, Roberto Saviano e Paolo Giordano devono molto all'intuito e al grande talento di Mario Desiati, in grado di lanciarli negli scaffali italiani ed europei. Nato nella pugliese Martina Franca (luogo nel quale è ambientato il suo ultimo romanzo), dal '2000 è a Roma, prima come caporedattore della storica rivista ‘Nuovi Argomenti’ (su cui hanno scritto Alberto Moravia ed Enzo Siciliano), poi come autore. Tra i suoi migliori romanzi, Neppure quando è notte (peQuod 2003), “Vita precaria amore eterno” (Mondadori 2006), “Il paese delle spose infelici” (Mondadori 2008), “Foto di classe. U uagnon se n’asciot” (Laterza2009) e “Ternitti” (Mondadori 2011), Finalista Premio Strega.
Veleno è solo un ragazzino quando assaggia per la prima volta le labbra di una donna. E quest'ultima, quando si concede, è già una donna. Trentenne, insegnante in una scuola media di Martina Franca e al condiscendente cospetto di tre ragazzi di terza media, due ripetenti e un timido tredicenne: Veleno, appunto. L'eroe “ostinato” de “Il libro dell'amore proibito” (Mondadori) di Mario Desiati, scrittore di grande (e oramai più che riconosciuto) talento, martinese doc ma residente da anni a Roma per ragioni letterarie e, nella giornata di venerdì 24 gennaio, in tour anche a Foggia. Un doppio incontro tutto da seguire, prima al Liceo classico V. Lanza (ore 11), per gli “Incontri Extravaganti” (in questo caso “I Ritorni”, considerato il suo primo passaggio nell'istituto foggiano appena due anni fa) della docente Mariolina Cicerale e, in serata (ore 18.30), alla libreria Ubik di Foggia, a conversare con l'autrice Roberta Jarussi (e nel salotto letterario di piazza U. Giordano si tratta della sua terza volta il sei anni).
VELENO, UN FIUME IN PIENA CHE “SA” L'AMORE. “Proibitemi di leggere e leggerò tutti i vostri libri all'indice, proibitemi di uscire da questa scuola, correre libero, e correrò lungo i boschi dei passaturi, proibitemi di vedere gli amici, dividere il mio sangue con loro, e romperò le mie vene per farlo schizzare fino alla soglia delle loro camere da letto. Proibitemi un campo di sansa e le ginocchia bucate, sfascerò fino alle ossa le gambe, le mie gambe. Proibitemi il vento in faccia e mi getterò in un dirupo. Proibitemi un divieto e lo infrangerò. Proibitemi d'amarla e l'amerò per sempre”. In un passo tra i più intensi del romanzo, tutta la forza e l'ostinazione di Veleno, il fiume in piena che racconta la storia del suo amore impossibile per la professoressa Telesca. Anzi per Donatella, o Diotima, come preferisce chiamarla quando le scrive lettere che sa che non le arriveranno mai, reclusa com'è in un carcere a pochi metri da lui, tra i fumi del Siderurgico e i Menhir della Valle d'Itria. Più che la storia di un ricongiungimento e di una lunga attesa amorosa – come nel più classico delle storie d'amore di impronta classica – il romanzo racconta la vita di Veleno dalla pubertà sino al primo anno di università, in prima persona, la sua crescita turbolenta vissuta con un'unica, enorme convinzione: l'amore per una donna di sedici anni più grande di lui che la giustizia e le convenzioni hanno allontanato per anni ma che, ciononostante, non hanno scalfito di una virgola. Più che il romanzo di uno scandalo, è l'analisi di un sentimento portato all'estremo e raccontato come fosse un lungo poema in prosa, proprio come si conviene all'amore, quando si è certi di possederne ogni misura. 
L'AUTORE. Oltre che scrittore importante, Mario Desiati è uno dei migliori editor e talent scout italiani, forte delle sue esperienze prima per Mondadori e poi per Fandango, dove ha svolto il ruolo di direttore editoriale. Autori come Alessandro Piperno, Roberto Saviano e Paolo Giordano devono molto all'intuito e al grande talento di Mario Desiati, in grado di lanciarli negli scaffali italiani ed europei. Nato nella pugliese Martina Franca (luogo nel quale è ambientato il suo ultimo romanzo), dal '2000 è a Roma, prima come caporedattore della storica rivista ‘Nuovi Argomenti’ (su cui hanno scritto Alberto Moravia ed Enzo Siciliano), poi come autore. Tra i suoi migliori romanzi, Neppure quando è notte (peQuod 2003), “Vita precaria amore eterno” (Mondadori 2006), “Il paese delle spose infelici” (Mondadori 2008), “Foto di classe. U uagnon se n’asciot” (Laterza2009) e “Ternitti” (Mondadori 2011), Finalista Premio Strega.

di Redazione