Storia di Mario, di Piero il meccanico animalista e di Pacillo, il gatto intrappolato nel cofano della macchina
Su Facebook, un bel gesto per salvare un animale
“Un piccolo gatto per l’uomo, un grande gatto per l’umanità”. Fa il verso all’allunaggio Mario, nel suo post di “eroismo felino”, e passateci l’espressione visto che la storia ha avuto un lieto fine ed è bello scherzarci su. Nondimeno, merita di essere raccontata. E di essere raccontata con le parole del protagonista di questo piccolo, grande gesto di amore nei confronti degli animali e di rispetto del senso civico.
L’ELOGIO DI UNA BUONA AZIONE. “Questa storia non riguarda me, riguarda Piero. Piero è il nome del meccanico che qualche sera fa mi ha smontato mezza macchina per salvare un gattino incastrato nel cofano estraendolo fra graffi, morsi e miagolii di paura, senza nulla chiedere in cambio”. È quanto ha scritto qualche ora fa Mario sul suo profilo Facebook, sottolineando l’impegno di chi, senza nulla chiedere in cambio, si è adoperato per liberare un gatto rimasto incastrato tra il paraurti e il cofano di un’automobile, la sua. “Piero lavora nell’officina di Matteo Pacilli a Manfredonia e questa non è pubblicità – scrive giustamente Mario – ma solo l’elogio di una buona azione che, nel mio piccolo, merita d’esser resa pubblica su un social in cui di parole se ne leggono tante ma di azioni, buone azioni, molto poche”.
CHISSA’ QUANTO ERA SPAVENTATO. “Quello in foto è Pacillo – com’è stato ribattezzato in onore del meccanico animalista – il gattino salvato, quando l’ho trovato. Non sono mai stato una grande amante degli animali, ma a giudicare dal suo pelo chissà da quanto tempo era lì, chissà se lì si era fatto la Foggia-Manfredonia col vento in faccia, chissà quant’era spaventato e chissà che fine avrebbe fatto se alcune persone, dapprima al semaforo, poi dal benzinaio e infine in officina non mi avessero aiutato a trovarlo, nascosto com’era”.
LIETO FINE. Una storia che finisce con un’adozione, il miglior lieto fine possibile: “Questo post è per tutti loro, Piero il meccanico, Matteo che l’ha adottato, il signore che al semaforo mi ha fatto abbassare il finestrino perché sentiva miagolare e il benzinaio che, anche se non si vedeva nulla, non ha chiuso subito il cofano e non si è arreso alla prima occhiata. Questo post è la prova che intervenire, fare qualcosa, anziché girare la testa, cambia le cose, anche a costo di fare tardi una sera. La brava gente esiste ancora ed è più di quel che crediamo, vero Pacillo?”.