Stampa questa pagina
  • Pubblicata il: 05/01/2013 19:27:05

Matteo La Torre scarcerato: va ai domiciliari

L'arresto il 19 dicembre scorso, con l'accusa di un giro di false fatture

Torna a casa Matteo La Torre. All’imprenditore foggiano, arrestato lo scorso 19 dicembre con l’accusa di un giro di false fatture,  sono stati concessi gli arresti domiciliari. Il tribunale del Riesame ha riconosciuto la "sproporzione e della eccessività della misura cautelare in carcere precedentemente comminata dall’Autorità Giudiziaria di Foggia".
L'ARRESTO. Il 65enne, titolare della S.i.e.m. - Società Ingrosso Elettrodomestici Meridionale – tra i soci del gruppo “Euronics” per la commercializzazione di elettrodomestici e prodotti informatici, proprietario di numerosi punti vendita e megastore in Puglia e nel sud Italia, è stato arrestato con l’accusa di aver “emesso fatture per operazioni inesistenti relative a fittizie prestazioni pubblicitarie, utilizzate da 13 aziende riconducibili ad un gruppo societario operante in Puglia ed in altre regioni del centro-sud, nel settore del commercio degli elettrodomestici e dei prodotti informatici” e avrebbe così evaso il Fisco per otto milioni di euro (tra imposte sui redditi ed Iva). Secondo gli uomini del nucleo di polizia tributaria delle fiamme gialle, La Torre investiva in spazi pubblicitari pubblicità su emittenti televisive e radiofoniche, a diffusione locale e nazionale, e i gruppi Di Lauro e Lo Muzio ne risultavano indebitamente broker o intermediari, producendo fatture false. In questo modo è stata prodotta un’evasione di circa 7,7 milioni di euro, tra imposte sui redditi (4,6 milioni) e Iva (3 milioni).
LA SODDISFAZIONE DEI LEGALI. Soddisfatto il  pool di legali di Matteo La Torre (avv. Raul Pellegrini, Roberto Bottacchiari, Maurizio Lasagna e Francesco Ronchi), che già all’indomani dell’arresto, attraverso una nota avevamo precisato che "il provvedimento suscita meraviglia anche in ragione della esiguità delle somme oggetto di indagine rispetto ai parametri economici del Gruppo Siem (si pensi al fatto che i costi per la pubblicità oggetto di indagine rappresentano solo lo 0,3% dei costi di produzione della Siem) e tenuto conto del fatto che la Guardia di Finanza ha accertato la assoluta regolarità contabile ed amministrativa di tutte le società del gruppo compresa la Siem". Nella medesima nota, i legali difensori affermavano che "l'ipotizzata evasione fiscale è pari ad 2.514.075 euro e non alle diverse e fantasiose entità riferite dagli organi di stampa" e che "'le vicende tributarie oggi contestate in sede penale al sig. Matteo La Torre sono state oggetto di un contenzioso svoltosi dinanzi alla Commissione tributaria di Roma sez. n33 che con sentenza n. 5637 del 22.11.2012, ha accolto i ricorsi promossi dalla Siem s.p.a. avverso gli accertamenti fiscali relativi agli anni dal 2006 al 2009 disponendone l'annullamento".
LEGGI: L'ARRESTO
 

di Redazione