Mauro Berruto allenatore della nazionale di volley della Palestina, se ne parlerà a Foggia: “Manifestare l’orrore”
Ospite del Foggia Festival Sport Story
“Lo sport mi ha dato tutto, anche questo viaggio. See you soon, Palestine”. Con questo messaggio pubblicato di recente sui suoi profili social, Mauro Berruto ha fatto rientro dalla Palestina dove, nell’ultima settimana di novembre, è tornato ad allenare. Su invito del Comitato Olimpico Palestinese e della Federazione Palestinese di Pallavolo, infatti, ha avuto “l’onore – come ha scritto – di diventare per qualche giorno il Commissario Tecnico della Nazionale Palestinese di pallavolo maschile” (nella foto a corredo dell’articolo, l’ultima rappresentativa palestinese con il grigio gli atleti uccisi, ndr).
A FOGGIA. Venerdì 5 dicembre, alle ore 18.30, l’ex Commissario Tecnico della Nazionale italiana di Volley maschile, nonché finissimo narratore e interprete per il teatro, oggi deputato parlamentare, sarà ospite del Foggia Festival Sport Story, la manifestazione organizzata dalla Fondazione dei Monti Uniti insieme con Ubik e Piccola Compagnia Impertinente. Berruto è atteso negli spazi della libreria di piazza U. Giordano per presentare il suo libro dal titolo “Dare tutto, chiedere tutto” (Mondadori), scritto a quattro mani con Antonio Conte, uno degli allenatori più importanti del mondo del calcio. Tuttavia, vista l’urgenza e la stringente attualità del suo viaggio e della sua impresa sportiva, l’allenatore-scrittore parlerà anche di questa sua ultima, drammatica avventura.
SALVATO IN CASA DI UNA FAMIGLIA PALESTINESE. “Ho visto la luce negli occhi degli atleti che si allenavano e che, anche solo per due ore, hanno pensato ad altro”. Queste parole Mauro Berruto le ha rese al suo ritorno in Italia lo scorso 2 dicembre, in una conferenza stampa promossa dalla delegazione Pd (di cui è responsabile per lo Sport) appena rientrata dalla missione in Cisgiordania. Ha raccontato dell’irruzione dell’esercito israeliano presso il villaggio di Himza, a pochi chilometri da Gerusalemme, nel quale si è trovato coinvolto insieme con il suo staff “e no, non è intervenuto nessun mezzo blindato per prelevarci, ci ha aperto le porte di casa una famiglia palestinese”.
PULIZIA ETNICA. Ha testimoniato “una realtà che è un progetto di pulizia etnica indubitabilmente in corso… Ho incontrato un calciatore diciassettenne che ha fatto dieci mesi di carcere, dove è stato torturato, aveva ferite sulle braccia perché i soldati gliele randellavano ogni volta che le allungava fuori dalle sbarre per prendere il cibo. I militari hanno tentato di prelevarlo una prima volta quand’era a scuola, ed è stato salvato dai compagni di classe, dagli insegnanti, poi sono andati a casa sua… Mi hanno raccontato della scabbia, in prigione, dove chi è malato viene mandato nelle celle di chi non ne è affetto: grattati finché muori…”
VIOLAZIONE CARTA OLIMPICA. “Ho incontrato allenatori e allenatrici – ha aggiunto ancora Berruto, entrando nel merito della sua missione – che fanno quello che possono rispetto alla promozione dello sport. Per tanti di loro, atleti inclusi, è stato impossibile partecipare a questo evento. Tanti non sono riusciti a rientrare a casa dopo questa giornata. Abbiamo incontrato la mamma di un giovanissimo tredicenne atleta di Muay Thai, una grande promessa sportiva, ucciso con una fucilata alle spalle. La famiglia lo ha ritrovato chiamando al suo cellulare al quale ha risposto un ufficiale dell'esercito israeliano. Credo che tutto questo sia inaccettabile, soprattutto è in violazione di qualunque principio non solo costituzionale ma anche della carta olimpica”.
MANIFESTARE L’ORRORE. A due mesi dai giochi olimpici che si terranno proprio in Italia, Berruto ha detto di essere pronto a prendere una posizione per “manifestare quello che pensiamo rispetto a quello che io definisco un manuale di apartheid di cui ho avuto modo di poter sfogliare ogni pagina e fa veramente orrore".
SPETTACOLO TEATRALE. Nell’incontro di Foggia, presso la Ubik, l’allenatore e autore parlerà anche di questo. E c’è da scommettere che lo farà anche nello spettacolo teatrale che interpreterà sempre venerdì 5 dicembre, alle ore 20.30, sul palco dell’auditorium Santa Chiara. Titolo, neanche a dirlo: “Storie olimpiche: fra pace, guerre e diplomazie” (ingresso libero).