Medicina e Odontoiatria: caos durante la prova di ammissione, e i genitori chiamano i carabinieri
Permesso l’accesso ai test anche dopo l’orario consentito
Settantacinque posti in palio per l’accesso al corso di laurea in Medicina e Chirurgia, e ventotto per Odontoiatria e Protesi dentaria. Ben 567 iscritti che, questa mattina, presso la Città del Cinema di Foggia, hanno provato a superare i testi di ammissione. Tra questi però, c’è chi non avrebbe dovuto partecipare, almeno stando al parere di alcuni genitori di ragazzi regolarmente iscritti alla prova che, di comune accordo, hanno deciso di chiedere l’intervento dei Carabinieri.
“NON HANNO UTILIZZATO IL METAL DETECTOR. "Io ed altri genitori di ragazzi che hanno sostenuto la prova – ha infatti affermato all’agenzia Ansa l’avvocato Sonia Atabiano, parlando a nome di una delegazione di genitori – abbiamo notato che, malgrado fosse scaduto l'orario di ammissione, fissato per legge alle 10:30, i responsabili del controllo hanno permesso l'accesso ad alcuni ragazzi oltre l'orario stabilito e non hanno neppure utilizzato il metal detector per controllare se gli stessi ragazzi fossero in possesso di cellulari o di altri oggetti non consentiti. Quando abbiamo tentato di protestare con gli addetti ai controlli, ci è stato risposto che avevano avuto l'autorizzazione da parte della commissione".
UN SOLO STUDENTE O UN GRUPPO DI STUDENTI?. Stando a quanto comunicato in merito all’accaduto da parte dell’Università di Foggia, a varcare la soglia della Città del Cinema con un ritardo di sette minuti sarebbe stato un solo studente, regolarmente ammesso dalla commissione presieduta dalla professoressa Maria Filomena Caiaffa. Le urne contenenti le prove d’esame, sottolinea l’ateneo foggiano, sono state aperte alle ore 11.00, come da regolamento, cosa che, a detta degli esaminatori, non avrebbe potuto inficiare in alcun modo l’esito del test di ammissione. Tuttavia, sul mancato controllo tramite metal detector, l’Università non si è espressa. Anzi, la motivazione addotta per l’ammissione dell’iscritto oltre l’orario consentito è stata la seguente: “Abbiamo adempiuto ad una precisa indicazione del MIUR per favorire un’ampia partecipazione tra gli aventi diritto”.
“UNA CLASS ACTION CONTRO IL MINISTERO”. Ad ogni modo, prima dell’inizio della prova, i genitori hanno spiegato l’accaduto alle forze dell’ordine le quali, dopo aver ascoltato i genitori presenti e gli addetti ai controlli, hanno stilato un verbale, sottoscritto da alcuni genitori. “Oggi pomeriggio – ha aggiunto inoltre l’avvocato Atabiano – ci consulteremo per decidere se sarà il caso di avviare una class action contro il ministero". Stando al Direttore generale dell'Università di Foggia, Costantino Quartucci, “ciascun candidato è libero di ricorrere secondo gli strumenti che la legge gli mette a disposizione, ma la verità unica e sola è che anche stavolta abbiamo eseguito la prova nel pieno rispetto formale e sostanziale” (immagine di repertorio).