Domani saranno in tanti a venire a Foggia, provenienti da  tutte le regioni d'Italia, per presenziare all'ultimo giorno lavorativo del dottor  
Mariano Loiacono, Fondatore del Metodo alla Salute e Presidente della  Fondazione Nuova Specie, presso il Centro di Medicina Sociale. Loiacono, infatti, in 37 anni di servizio ha individuato un nuovo Metodo di approcciarsi al disagio diffuso, alle dipendenze, sperimentando l'efficacia delle dinamiche di gruppo all'uso di psicofarmaci e di psicoterapie. "Sarebbe potuto rimanere in servizio per altri  cinque anni - ricordano dalla Fondazione - , ma la scelta del pensionamento si è rivelata l'unica  modalità per scuotere l'inerzia e la poca attenzione da parte delle  varie autorità, in primis quelle Regionali, riguardo al destino del  Centro e del Metodo alla salute". A poco o nulla, dunque, è valso l'appello lanciato da mezza Italia al Governatore Pugliese, Nichi Vendola, di non interrompere con il pensionamento di Loiacono la sperimentazione del Metodo della Salute. "Il  tutto - ricordano - ha sortito il piccolo risultato di un incarico per un anno al dottor  Giovanni Chiariello, concesso più per placare le numerose e continue  dimostranze che per lungimiranza. Non c'è stata nessuna volontà di  tutelare e far crescere un Centro di eccellenza che da 37 anni in un  servizio pubblico ha sperimentato, in anteprima a livello nazionale e  internazionale, una metodologia alternativa al trattamento con  psicofarmaci e psicoterapie".
IL METODO DELLA SALUTE - Tra gli interventi avviati da  Loiacano presso il Centro di Medicina Sociale, la  “sperimentazione  ultratrentennale del ‘Metodo alla Salute’: una alternativa all’uso di  psicofarmaci e di psicoterapie – che si avvale di ‘dinamiche metastoriche’, ovvero  dinamiche di gruppo intensive e continuative per un certo periodo di  tempo, che portano a cambiamenti profondi perché coinvolgono tutti e tre  i codici della vita di un individuo: il codice delle emozioni profonde,  il codice del corpo, il codice simbolico-razionale”.  Il  Metodo alla  Salute, dunque, “ha richiamato al Centro di Foggia persone provenienti  da tutte le Regioni italiane: da circa un ventennio c’è un viaggio della  speranza soprattutto di persone provenienti dal Centro-Nord. Purtroppo,  da noi arrivano prevalentemente giovani, ormai cronicizzati, dopo anni  di trattamento tradizionale (ricoveri, TSO, psicofarmaci, case  riabilitative psichiatriche, costosi trattamenti presso ambulatori  privati)”.