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  • Pubblicata il: 26/03/2015 14:38:13

Miranda: "Io, espressione diretta di Berlusconi, candidato per far sentire la voce dei foggiani" L'INTERVISTA

Da candidato sindaco aveva ottenuto settemila preferenze, correndo senza simbolo politico. Oggi ritorna in Forza Italia e annuncia la sua candidatura alle regionali. È il presidente del consiglio comunale di Foggia.
 
Luigi Miranda, è di qualche giorno fa la notizia di un possibile passo indietro di Schittulli alle prossime regionali. Nel caso in cui il candidato presidente rinunciasse, Lei cosa farebbe?
 
Guardi, io sono l’espressione diretta del Presidente Berlusconi, che al momento del commissariamento di Fitto mi ha contattato telefonicamente e poi mi ha ricevuto personalmente. Berlusconi mi considera una risorsa per questi luoghi, tanto è vero che sono stato il primo, con l’autorizzazione dell’onorevole Vitali, a presentare la mia candidatura con un simbolo politico.
 
Quali sono i punti critici, secondo lei, della Capitanata a livello regionale?
 
Il problema più grande è la classe dirigente. Non abbiamo dei politici foggiani capaci di far sentire la propria voce a livello regionale. Per questo, credo che la mia candidatura non sia offensiva nei confronti dei cittadini, a differenza di quella di chi si improvvisa. Perché in questi anni ho attuato i programmi e ho dato risultati. Basti pensare che, da quando sono presidente del consiglio comunale, abbiamo risparmiato circa cinquantamila euro e seicentomila fogli di carta all’anno, grazie all’informatizzazione. Praticamente, prima che arrivassi, eravamo al Medioevo e la presidenza del consiglio era una copisteria.
 
Quali sono i punti cardine del suo programma?
 
L’idea fondamentale da cui parte tutto il programma è ridare a Foggia il posto che merita in Puglia. Purtroppo in questi anni, da essere il centro siamo diventati una periferia poco considerata, perché le nostre potenzialità potrebbero nuocere alle altre città. Come consigliere regionale punterei tutto su trasporti, agricoltura e quindi lavoro, sanità e turismo.
 
Quali sono le idee per il settore dei trasporti?
 
I problemi, in questo senso attengono a due tematiche: aeroporto e ferrovia. Per quel che attiene alla ferrovia, non è possibile essere un attimo prima il punto strategico d’Italia e diventare un attimo dopo la periferia della Puglia. Per quel che riguarda l’aeroporto, credo che la sua mancata riapertura sia dovuta alla volontà dei nostri competitors a livello regionale: Bari e il Salento. Bari, perché gli sottrarremmo una bella fetta di clienti come nel periodo della Darwin Airlines in cui, con un solo velivolo da cinquanta posti, le loro presenze sono diminuite del 20%. Per il Salento rappresentiamo una minaccia, dato che senza un aeroporto, quest’anno il Gargano ha totalizzato centomila presenze in più dell’area leccese. Ma la colpa non è di Bari o di Lecce. La colpa è di chi ci ha rappresentati finora in regione, che non ha saputo alzare la testa e opporsi. La stessa cosa vale per la sanità.
 
In che senso?
 
A fronte delle chiusure messe in atto in Capitanata, nella provincia di B.A.T. vengono inaugurate nuove strutture. Ma la ‘sanità’ è regionale, oppure no? Perché se è regionale, non ci possono essere differenze tra quello che avviene in una provincia e quello che avviene nell’altra. Se siamo in crisi, siamo in crisi tutti.
 
Quando dice che l’agricoltura è un tema importante, a cosa si riferisce nello specifico?
 
In Capitanata ci sono cinquecentomila ettari coltivati, un patrimonio di eccellenze internazionali come prodotti ortofrutticoli. Eravamo il granaio d’Europa e quello d’Italia. Però siamo costretti ad esportare all’estero perché non esiste una politica regionale capace di coordinare questo settore. Così perdiamo migliaia di posti di lavoro.

di Bianca Bruno