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  • Pubblicata il: 05/04/2013 17:00:00

Mongelli: "Ataf e Amgas sono in salute, da Benvenuto accuse inaccettabili"

Ecco i bilanci delle municipalizzate

“Le aziende Amgas e Ataf sono state risanate finanziariamente e ora sono sane, non al collasso, sia dal punto di vista tecnico sia da quello giuridico e formale, come dimostra anche l’assenza di decreti ingiuntivi o pignoramenti. Inoltre offrono servizi con maggiore efficienza senza produrre più debiti”. E’ la sintesi fatta dal sindaco Gianni Mongelli, questa mattina a Palazzo di Città, a chiusura  del resoconto, fatto dagli amministratori di Amgas e Ataf ai giornalisti, sui numeri e i risultati ottenuti dagli amministratori delle due società di proprietà comunale per “centrare l’obiettivo strategico che l'amministrazione comunale e le forze politiche si erano date nel 2009”.
La conferenza stampa arriva all'indomani dello scontro aperto tra il sindaco di Foggia e il consigliere comunale, nonché commissario cittadino del Psi, Angelo Benvenuto, del quale erano piovute nei confronti di Mongelli forti critiche e non poche accuse sulla gestione delle municipalizzate in questione.
Durante il resoconto,  quindi, Mongelli non ha perso l'occasione di replicare a Benvenuto e all'area socialista tutta: "prendo atto - ha detto il sindaco di Foggia - che da parte del commissario del Psi, Angelo Benvenuto, non c'è nessuna volontà di condividere il percorso intrapreso dell'amministrazione comunale, anche se auspico sempre il dialogo e sono disposto a qualsiasi chiarimento.  Devo però sottolineare che le critiche rivolte a me da Benvenuto hanno messo in campo valori e espressioni inaccettabili, quella che mi etichetta, per esempio, come un uomo "senza dignità". Non accetto inoltre di essere accusato di aver aumentato la spesa corrente quando quella spesa è servita per ripianare un debito accumulato dalle precedenti amministrazioni".
 
Per ciò che riguarda la situazione attuale di Amgas SpA (che impiega 38 dipendenti, 8 in Amgas Blu) il suo amministratore unico, Massimo Russo, ha certificato la riduzione del debito da circa 48 milioni del 2009 a 25,6 milioni, da cui scomputare ulteriormente 2,1 milioni di crediti vantati nei confronti del Comune ed in fase di liquidazione e 3,8 milioni che “potremmo definire un ‘bonus’ riconosciuto alla società per il rispetto del piano di ristrutturazione del debito”. 
Il patrimonio aziendale, valutato in circa 45 milioni, 3 anni fa era insufficiente a coprire le esposizioni, mentre oggi l’azionista può contare su un valore patrimoniale di circa 26 milioni.
La cessione dell’80% delle quote di Amgas Blu “è avvenuta ad un prezzo superiore del 30%” rispetto alle previsioni mai concretizzate nonostante i diversi tentativi fatti prima del 2010. In più, “la società oggi distribuisce divendi – ha sottolineato Massimo Russo – mentre per 4 anni ha prodotto oltre 7 milioni di perdite”. Risultati tanto positivi e confortanti da indurre il sindaco a “conservare la proprietà del residuo 20% di capitale, pure a fronte di offerte informalmente avanzate”.
Infine, quanto ai costi delle attività svolte da soggetti esterni – prestazioni d’opera, fornitori, consulenti – a fronte della spesa di 1,2 milioni nell’esercizio 2009 si è passati a 473mila euro in quello 2012. Il costo degli organi amministrativi, per esempio, è passato da 186mila a 31mila euro; le spese per la pubblicità sono state tagliate di oltre il 70%, passando da 61mila a 17mila euro.
“Nell'era della comunicazione – ha commentato Russo – spesso si dice che non è importante ciò che viene fatto, ma come viene raccontato. Nella gestione aziendale, purtroppo, quello che racconti prima o poi fa i conti con la realtà dei numeri, quelli veri”.
 
Sul versante Ataf SpA, poi, si è avviato “un percorso di risanamento analogo”, ha spiegato l’amministratore Massimo Dicecca, per ristrutturare un debito di circa 16 milioni di euro, accumulato fino a tutto il 2009, e in gran parte determinato dal mancato trasferimento di 17 milioni dovuti dal Comune sulla base dei contratti di servizio comunale e regionale.
Ciò ha determinato il mancato "turn over" di 100 dipendenti andati in pensione, “con i circa 200 rimasti che hanno garantito la stessa quantità di servizi e si sono volontariamente ridotti lo stipendio del 20%”, ha sottolineato Dicecca, facendo notare come queste operazioni sul personale abbiano rappresentato una parte importante del risparmio dell'azienda e quindi del suo risanamento economico.
Il bilancio dello scorso anno, quindi, l'Ataf lo ha chiuso in pareggio, nonostante gli oneri finanziari derivanti dal piano di ristrutturazione del debito e il mancato incremento del corrispettivo dovuto dal Comune: “oggi percepiamo la stessa cifra del ’96, mentre i costi di gestione sono aumentati del 45% rispetto a 17 anni fa”. 
Gli utenti degli autobus, però, continueranno a viaggiare con le tariffe più basse d’Italia (minori del 15 percento rispetto a Bari e del 33 percento rispetto a Taranto, per esempio) grazie ai proventi della sosta tariffata (per gestire la quale Ataf ha assunto nell'ultimo periodo 91 parcheggiatori) che “ha consentito l’acquisto di 15 autobus usati”, ha sottolineato Dicecca smentendo l’acquisto di 60 nuovi mezzi paventato nei giorni scorsi dai detrattori di Ataf e dell'amministrazione comunale: “un’azione impossibile da compiere, giacché nel 2006 è stato cancellato il fondo nazionale a cui tutte le aziende di trasporto pubblico attingevano per il ricambio dell’autoparco”.
Infine, l’amministratore unico di Ataf ha precisato, a chi ha gettato ombre di clientelismo sul suo incarico, di essere stato assunto a tempo determinato l’1 luglio 2005, a seguito di una selezione pubblica, e l’1 gennaio 2008 l’assunzione è diventata a tempo indeterminato senza altre procedure concorsuali, poiché non ancora obbligatorie per legge (lo sarebbero diventate a partire da ottobre 2008).
“Non sono io ad aver denigrato la città – ha commentato Massimo Dicecca – ma sono altri ad aver denigrato me e l’azienda, risanata senza aver ridotto di un’ora o 1 chilometro di servizio offerto ai foggiani”.
 
L’obiettivo della conferenza stampa svolta stamane a Palazzo di Città era “dare alla città un'informazione esatta sulle aziende comunali – ha affermato il sindaco – e riconoscere la professionalità e la capacità degli amministratori che ci hanno consentito di raggiungere quell’obiettivo strategico. Grazie a loro, alla dirigenza, ai dipendenti e alle organizzazioni sindacali di Amgas e Ataf le aziende non hanno collassato – ha concluso Gianni Mongelli – così come senza questa Amministrazione comunale non saremmo qui a parlare di queste aziende”.
“Le aziende Amgas e Ataf sono state risanate finanziariamente e non sono al collasso, sia dal punto di vista tecnico sia da quello giuridico e formale, come dimostra anche l’assenza di decreti ingiuntivi o pignoramenti. Inoltre offrono servizi con maggiore efficienza senza produrre più debiti”.
MONGELLI: "I CONTI SONO POSITIVI, DA BENVENUTO ACCUSE INACCETTABILI". E’ la sintesi fatta dal sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, questa mattina a Palazzo di Città, a chiusura  del resoconto, presentato dagli amministratori di Amgas e Ataf ai giornalisti, sui numeri e i risultati ottenuti dagli amministratori delle due società di proprietà comunale per “centrare l’obiettivo strategico che l'amministrazione comunale e le forze politiche si erano date nel 2009”.
La conferenza stampa arriva all'indomani dello scontro aperto tra il sindaco di Foggia e il consigliere comunale, nonché commissario cittadino del Psi, Angelo Benvenuto, del quale erano piovute nei confronti di Mongelli forti critiche e non poche accuse sulla gestione delle municipalizzate in questione.
Durante il resoconto,  quindi, Mongelli non ha perso l'occasione di replicare a Benvenuto e all'area socialista tutta: "prendo atto - ha detto il sindaco di Foggia - che da parte del commissario del Psi, Angelo Benvenuto, non c'è nessuna volontà di condividere il percorso intrapreso dell'amministrazione comunale, anche se auspico sempre il dialogo e sono disposto a qualsiasi chiarimento.  Devo però sottolineare che le critiche rivolte a me da Benvenuto hanno messo in campo valori e espressioni inaccettabili, quella che mi etichetta, per esempio, come un uomo "senza dignità". Non accetto inoltre di essere accusato di aver aumentato la spesa corrente quando quella spesa è servita per ripianare un debito accumulato dalle precedenti amministrazioni".
IL BILANCIO DI AMGAS. Per ciò che riguarda la situazione attuale di Amgas SpA (che impiega 38 dipendenti, 8 in Amgas Blu) il suo amministratore unico, Massimo Russo, ha certificato la riduzione del debito da circa 48 milioni del 2009 a 25,6 milioni, da cui scomputare ulteriormente 2,1 milioni di crediti vantati nei confronti del Comune ed in fase di liquidazione e 3,8 milioni che “potremmo definire un ‘bonus’ riconosciuto alla società per il rispetto del piano di ristrutturazione del debito”. 
Il patrimonio aziendale, valutato in circa 45 milioni, 3 anni fa era insufficiente a coprire le esposizioni, mentre oggi l’azionista può contare su un valore patrimoniale di circa 26 milioni.La cessione dell’80% delle quote di Amgas Blu “è avvenuta ad un prezzo superiore del 30%” rispetto alle previsioni mai concretizzate nonostante i diversi tentativi fatti prima del 2010".
In più, “la società oggi distribuisce divendi – ha sottolineato Massimo Russo – mentre per 4 anni ha prodotto oltre 7 milioni di perdite”.
Risultati tanto positivi e confortanti da indurre il sindaco a “conservare la proprietà del residuo 20% di capitale, pure a fronte di offerte informalmente avanzate”.Infine, quanto ai costi delle attività svolte da soggetti esterni – prestazioni d’opera, fornitori, consulenti – a fronte della spesa di 1,2 milioni nell’esercizio 2009 si è passati a 473mila euro in quello 2012. Il costo degli organi amministrativi, per esempio, è passato da 186mila a 31mila euro; le spese per la pubblicità sono state tagliate di oltre il 70%, passando da 61mila a 17mila euro.
“Nell'era della comunicazione – ha commentato Russo – spesso si dice che non è importante ciò che viene fatto, ma come viene raccontato. Nella gestione aziendale, purtroppo, quello che racconti prima o poi fa i conti con la realtà dei numeri, quelli veri”.
IL BILANCIO DI ATAF. Sul versante Ataf SpA, poi, si è avviato “un percorso di risanamento analogo”, ha spiegato l’amministratore Massimo Dicecca, per ristrutturare un debito di circa 16 milioni di euro, accumulato fino a tutto il 2009, e in gran parte determinato dal mancato trasferimento di 17 milioni dovuti dal Comune sulla base dei contratti di servizio comunale e regionale. Ciò ha determinato il mancato "turn over" di 100 dipendenti andati in pensione, “con i circa 200 rimasti che hanno garantito la stessa quantità di servizi e si sono volontariamente ridotti lo stipendio del 20%”, ha sottolineato Dicecca, facendo notare come queste operazioni sul personale abbiano rappresentato una parte importante del risparmio dell'azienda e quindi del suo risanamento economico. Il bilancio dello scorso anno, quindi, l'Ataf lo ha chiuso in pareggio, nonostante gli oneri finanziari derivanti dal piano di ristrutturazione del debito e il mancato incremento del corrispettivo dovuto dal Comune: “oggi percepiamo la stessa cifra del ’96, mentre i costi di gestione sono aumentati del 45% rispetto a 17 anni fa”. 
Gli utenti degli autobus, però, continueranno a viaggiare con le tariffe più basse d’Italia (minori del 15 percento rispetto a Bari e del 33 percento rispetto a Taranto, per esempio) grazie ai proventi della sosta tariffata (per gestire la quale Ataf ha assunto nell'ultimo periodo 91 parcheggiatori) che “ha consentito l’acquisto di 15 autobus usati”, ha sottolineato Dicecca smentendo l’acquisto di 60 nuovi mezzi paventato nei giorni scorsi dai detrattori di Ataf e dell'amministrazione comunale: “un’azione impossibile da compiere, giacché nel 2006 è stato cancellato il fondo nazionale a cui tutte le aziende di trasporto pubblico attingevano per il ricambio dell’autoparco”.
Infine, l’amministratore unico di Ataf ha precisato, a chi ha gettato ombre di clientelismo sul suo incarico, di essere stato assunto a tempo determinato l’1 luglio 2005, a seguito di una selezione pubblica, e l’1 gennaio 2008 l’assunzione è diventata a tempo indeterminato senza altre procedure concorsuali, poiché non ancora obbligatorie per legge (lo sarebbero diventate a partire da ottobre 2008).“Non sono io ad aver denigrato la città – ha commentato Massimo Dicecca – ma sono altri ad aver denigrato me e l’azienda, risanata senza aver ridotto di un’ora o 1 chilometro di servizio offerto ai foggiani”.
TRASPARENZA INFORMATIVA E PROFESSIONALITA' DEGLI AMMINISTRATORI. L’obiettivo della conferenza stampa svolta stamane a Palazzo di Città era “dare alla città un'informazione esatta sulle aziende comunali – ha affermato il sindaco – e riconoscere la professionalità e la capacità degli amministratori che ci hanno consentito di raggiungere quell’obiettivo strategico. Grazie a loro, alla dirigenza, ai dipendenti e alle organizzazioni sindacali di Amgas e Ataf le aziende non hanno collassato così come senza questa amministrazione comunale non saremmo qui a parlare di queste aziende”, conclude Mongelli, che, infine, stimolato dai giornalisti sulla questione dell'azienda municipalizata "Foggia Cartolarizzazione Srl" (che prese il via sotto l'egida di Angelo Benvenuto, all'epoca assessore al Bilancio, e che ora è travolta da una vicenda giudiziaria), ha risposto: "E' una società strumentale e andrà sciolta. Il consigliere d'amministrazione accusato di distrazione di fondi dalla società - ha continuato Mongelli - è stato denunciato dalla Guardia di finanza e conseguentemente sospeso dall'incarico. Forse, quando l'azienda fu costituita, sarebbe stato meglio scegliere con più criterio i componenti del consiglio d'amministrazione".

di Redazione